Avvenire: quanti equivoci culturali su Maria Maddalena

Una storia di equivoci è quella che ha segnato fin dalle origini la figura di Maria proveniente da Magdala, un villaggio posto sulla costa occidentale del lago di Tiberiade, allora centro commerciale ittico, tant’è vero che in greco si chiamava Tarichea, cioè «pesce salato». Da questa località, Maria emerge all’improvviso nel Vangelo di Luca (8, 1-3), in un elenco di discepole di Cristo. Il ritratto è abbozzato con una sola pennellata: «Maria di Magdala, dalla quale erano usciti sette demoni». Il «demonio» nel linguaggio evangelico non è solo radice di un male morale ma anche fisico che può pervadere una persona. Il «sette», poi, è il numero simbolico della pienezza. Non possiamo, dunque, sapere molto sul male grave, morale o psichico o fisico che colpiva Maria e che Gesù le aveva eliminato. La tradizione popolare, però, nei secoli successivi non ha avuto esitazioni e ha fatto diventare Maria Maddalena una prostituta. Ma perché? La risposta è semplice: nella pagina evangelica precedente, il capitolo 7 di Luca, si narra la storia di un’anonima «peccatrice nota in quella (innominata) città». L’applicazione era facile ma infondata: questa «peccatrice» pubblica dovrebbe essere Maria di Magdala, presentata poche righe dopo! A lei venne, allora, attribuita tutta la vicenda raccontata dall’evangelista. Saputo della presenza di Gesù a un banchetto in casa di un notabile fariseo, essa aveva compiuto un gesto di venerazione e di amore particolarmente apprezzato dal Cristo: aveva cosparso di olio profumato i piedi del rabbì di Nazaret, li aveva bagnati con le sue lacrime e li aveva asciugati coi suoi capelli.
A questo primo equivoco ne subentrava un altro, in una specie di giuoco delle sovrimpressioni. È noto, infatti, che nel capitolo 12 di Giovanni, Maria, sorella di Marta e di Lazzaro, amici di Gesù, compie lo stesso gesto – che, tra l’altro, era segno di ospitalità e di esaltazione dell’ospite – dell’anonima peccatrice di Luca. Infatti, durante il pranzo, «cospar ge i piedi di Gesù con una libbra di olio profumato di vero nardo assai prezioso e li asciuga coi suoi capelli». È così che nella tradizione cristiana Maria di Magdala viene trasformata in Maria di Betania, sobborgo di Gerusalemme! Frattanto, però, Maria Maddalena era effettivamente giunta a Gerusalemme alla sequela di Gesù per vivere con lui e coi discepoli le sue ultime ore tragiche. Tutti gli evangelisti sono, infatti, concordi nel segnalare la sua presenza al momento della crocifissione e della sepoltura di Cristo. Ed è proprio accanto a quella tomba nella luce ancora pallida dell’alba di Pasqua che il Vangelo di Giovanni (20, 11-18) ambienta il celebre incontro tra Cristo e Maria di Magdala. […]
Ce n’è abbastanza per chi, ignaro di simbolica biblica (la Sapienza esce dalla bocca dell’Altissimo secondo l’Antico Testamento), voglia seminare sospetto su Maria e su Gesù, fantasticando una relazione sessuale tra i due. In realtà, in tutti gli scritti gnostici cristiani la Maddalena è solo l’esempio della conoscenza piena dei misteri divini. In un altro testo gnostico, il trattato Pistis Sophia, ove appare per ben 77 volte, la Maddalena diventa l’emblema dell’umanità redenta di tipo androgino (un’altra deformazione!) perché, secondo Paolo, «non ci sarà più né uomo né donna ma tutti saranno uno in Cristo Gesù» (Galati 3, 28). Ma la sua funzione di segno della Sapienza divina sarà esplicita in questa beatitudine messa in bocca a Gesù dall’autore gnostico: «Te beata, Maria, ti renderò perfetta in tutti i misteri dell’alto. Parla apertamente tu, il cui cuore è rivolto al Regno dei cieli più di tutti i tuoi fratelli!» (17, 2). Una santa vittima di equivoci, quindi, sospesa tra due estremi: carnalmente abbassata a prostituta o ad amante, spiritualmente elevata a Sapienza trasfigurata. Per fortuna l’unico che la chiamò per nome, Maria, e la riconobbe confermandola come sua discepola fu proprio Gesù di Nazareth, in quell’alba di Pasqua.

Fonte: Avvenire.it

12 commenti

Daniele Gallesio

«Per fortuna l’unico che la chiamò per nome, Maria, e la riconobbe confermandola come sua discepola fu proprio Gesù di Nazareth, in quell’alba di Pasqua.»

Che culo!
Pensate come sarebbe stata irrimediabilmente minata l’unità della famiglia se l’avesse chiamata per sbaglio Sara! °__°

Grazie, Signore, grazie!!
Grazie, Signore, grazie!!
Grazie, Signore, graaaaaaaaaaaaaazieeee!!

raphael

……..voglia seminare sospetto su Maria e su Gesù, fantasticando una relazione sessuale tra i due.

Ma si può essere uomo senza masturbarsi, amare una donna, o almeno desiderarlo?

mstatus

Il credente cattolico soffre di curiosità morbosa, altrimenti il Codice da Vinci (che sta un po’ sulle palle all’Avvenire e alla chiesa cattolica), non avrebbe venduto oltre 50 milioni di copie. Vi è la curiosità morbosa di sapere se la Maddalena fosse o meno la moglie, la donna, la compagna di Gesù rendendolo meno “divinità” di quello che viene propagandato, e riducendolo ad un ruolo più umano (come è stato visto che di miti di nati da vergini, ecc. ce ne sono circa 16 di cui uno in particolare ha ricevuto il successo mediatico). Oggi il Papa dice che le “tenebre avanzano” sulla figura della divinità: Cristo è ridotto a uomo e basta e ciò è male (secondo il Papa). Siamo sulla buona strada. Prima o poi il mito gli crolla tra le mani. Il concetto è: se io ho fede già mi sono bevuto i vari dogmi, per cui che cristo si facesse la Maddalena o qualcun altra non me ne importa nulla, per quello la mia fede non diminuisce, se io la fede non ce l’ho che cristo facesse quello che gli pareva (chissenefrega). L’avvenire interpreta i fatti dalla sua parte, Dan Brown dalla sua (soprattutto dal suo portafoglio), a me non me ne frega proprio nulla. Penso che se Gesù è esistito (visto che le leggende hanno sempre un fondo di verità), sia stato solo un uomo condannato a morte per motivi “politici”, ma questa è un’altra storia.

Daniele Gallesio

E meno male che l’hanno condannato a morte per crocifissione, perché se gli avessero fatto fare la fine di Saddam, adesso nelle aule dei nostri figli il “simbolo di laicità” esposto coercitivamente sarebbe una statua penzolante con un cappio al collo…

Rudy

Più che altro è formidabile come il cristianesimo si fodni su evidenze storiche o eredità da interpretare secondo convenienza.
Oggi è nuovo, domani è simbolico, dopodomani è la continuazione di culture precedenti: che casino eh.

mariano

Sinceramente faccio fatica a seguire queste riflessioni dell’avvenire… parliamo lingue differenti.
Se si tratta di Maria di Magdala o di Betania… mah… Luca e le peccatrici ignote… mah…
Forse disdico l’abbonamento ad avvenimenti.

Vassilissa

E che cosa ci mandano a dire i dotti padri con questo articolo?
????
io non l’ho capito, a parte che essere “amante” è equiparato a essere puttana.
Forse hanno intuito una certa simpatia del credente-bovino (visto il successo di D.Brown) verso la Maddalena e corrono a riscoprirla dall’angolo oscuro dove la chiesa stessa l’aveva cacciata….mha

archibald.tuttle

eccerto, 7 e’ il numero della pienezza e la congiunzione di giove e saturno ha guidato i magi, ma 77 sono le gambe di donna e i tarocchi e gli oroscopi sono anticristiani. tanto per cambiare la numerologia e l’astrologia sono cattivi, ma se usate dagli esperti di “simbolica biblica” diventano buoni. evvai.

Sua Beatitudine Marcinkus IV Patriarca di Ciaparat in Gattonia

Prima di scrivere cazzate definendole “equivoci culturali” sarebbe utile leggere anche i Vangeli cosidetti apocrifi. In quello attribuito all’Apostolo Taddeo Cap.2: vers.16,69 leggiamo:

“Maria la madre di Gesù, durante le Nozze di Cana, incominciava a preoccuparsi di suo figlio.
Aveva già compiuto ventinove anni, passava il suo tempo nel deserto, senza avere una “relazione”
con donne della sua età.
Organizza dunque a sua insaputa un incontro con Maria Maddalena che bazzicava con
il falegname Giuseppe in un locale vicino.
Passa un quarto d’ora in silenzio e Maria Maddalena esce urlando come una indemoniata.
– Maria si avvicina al Figlio e gli chiede:
– Ma cos’è successo?
– Non riesco a capirci niente! Stavamo discutendo quando mi ha messo una mano sul ginocchio
– e allora?
– Allora io ho fatto lo stesso….
– Va avanti….
– Lei ha fatto scivolare le mani sulle mie coscie, fino a toccarmil il sesso. Io ho fatto lo stesso!
Poveretta, era piatta,non aveva niente!
– A questo punto gli ho guarito la ferità,…ma lei è scappata urlando!
Parola del Signore!

davide

Eeeeeeeeeeeeeeeh codesta chiesa sessuofoba che in sè ha profondamente radicato il germe della misantropia

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