L’eloquenza del Vangelo

Gentile direttore: “L’erba in quel luogo era abbondante. Si sedettero dunque gli uomini, all’incirca cinquemila. Gesù prese allora i pani e, rese grazie, li distribuì a coloro che erano seduti, ugualmente fece dei pesci, quanti ne vollero” (Gv 6, 11). A tutti Gesù distribuì pane e pesci, così come, nell’ultima cena, offrì il pane spezzato a tutti gli apostoli, non escludendo neppure colui che si trovava in peccato gravissimo: Giuda, il traditore. A giusta ragione quindi credenti e non credenti s’indignano quando la Chiesa rifiuta i sacramenti, o esequie religiose, come è avvenuto di recente. Però non sono pochi i credenti che se ne fanno una preoccupazione, quasi come se il rifiuto da parte della Chiesa potesse loro precludere in qualche modo le porte del paradiso. E sbagliano, giacché, come si è visto, il Dio del vangelo non fa assolutamente le discriminazioni che fa la Chiesa. La distinzione non è tra chi ha avuto funerali religiosi e chi non li ha avuti; tra chi ha ricevuto i sacramenti e chi non li ha ricevuti, bensì tra giusti e ingiusti; tra onesti e disonesti. Così Matteo: “Allora risponderà loro dicendo: «In verità vi dico: ciò che non avete fatto a uno di questi più piccoli, non l’avete fatto a me». E questi se ne andranno al castigo eterno, i giusti invece alla vita eterna” (Il giudizio finale; Mt 25, 45-46).

La lettera di Renato Pierri è stata pubblicata oggi sul Riformista

4 commenti

Enzo

Io ho assistito dal vero, ma forse ero alla sesta canna…..

Vassilissa

Io son stata alla sagra del pesce fritto… vuoi mettere.

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