Pare che il controverso ultimo film di Mel Gibson, “Apocalypto”, ambientato nella civiltà Maya, si concluda con gli spagnoli che scendono dalle caravelle imbracciando una croce. Visto che la pellicola, sempre a quanto scrive la stampa, sia un’autentica epopea del grandguignol, il messaggio del cattolico Gibson, ipertradizionalista e antisemita, diverrebbe molto chiaro: i pagani e antropofagi amerindi sono stati salvati dall’arrivo della civilizzazione cristiana.
Studi attendibili asseriscono che nel continente americano, nel 1492, vivessero circa 57,5 milioni di persone. Un secolo dopo, la popolazione amerindia era di poco superiore al milione.
Se non ricordo male, gli indios furono sterminati con la benedizione della chiesa cattolica romana, in quanto non considerati figli di dio perchè non discendenti dalle tribù generate dai figli di Noè.
Amen.
mah non sono sicuro: e allora tutte quelle documentazioni sui massacri di indios compiuti solo dopo che erano stati battezzati, in modo da salvare le loro anime (e solo quelle), come si spiegano?
Le cose sono sempre più complicate di quanto si pensi, ma che il film di Gibson sia una grossolana scelta propagandistica per assolvere l’occidente da uno dei suoi peccati più atroci di colonialismo è talmente ovvio da risultare quasi banale.
Cosa ci aspettiamo da uno così? In confronto a passion e quest’altra cavolata, “What women want” era un film di alta cultura. Ma lì l’illustre antisemita faceva solo l’attore.
Alla luce di queste illuminanti considerazioni, possiamo ancora meravigliarci del fatto che il film non sia stato vietato ai minori di quattordici anni? E si continua a parlare di “censura” in proposito, quando censurare un film a discapito di tutti i suoi fruitori è ben diverso dal precluderne la visione ai bambini.
Bè, aspettiamo a criticare il film, già nemmeno il post è sicuro sul finale della pellicola; poi l’arrivo degli spagnoli potrebbe rappresentare l’ “Apocalypto” (sembra il nome di un ghiacciolo anni 80) del titolo, e quindi non essere rappresentato in maniera positiva…
non ho visto la passine e non vedrò neanche questo
Non vedo l’ora di perderlo…
@karlmarx
Male, la passione è una roba da rotolarsi per terra dalle risate, uno scult autentico.
Belle le produzioni occidentali… come dimenticarsi le centinaia di film western? Che belli, soprattutto quando si sentiva gridare “arrivano i nostri!” … Peccato che “i nostri” in genere erano quelli che invadevano e massacravano gli autoctoni, inermi e pacifici, costringendoli ad una difesa ridicola (armi rudimentali contro fucili)…
la solita americanata, si sa come fanno i film alcuni di loro, se non c’è sangue non si divertono…
“i pagani e antropofagi amerindi sono stati salvati dall’arrivo della civilizzazione cristiana.” E come? a stupri delle sacerdotesse del sole (Incas), massacri che farebbero invidia ai nazisti e non ultimo l’usare qualsiasi mezzo per annientare quelle civiltà sia come popolo sia come cultura? Riguardo ai massacri questa frase mi pare già piuttosto eloquente: “Studi attendibili asseriscono che nel continente americano, nel 1492, vivessero circa 57,5 milioni di persone. Un secolo dopo, la popolazione amerindia era di poco superiore al milione”. Considerando poi i mezzi di sterminio dell’epoca si può benissimo dire che il massacro degli Amerindi è stato il prototipo di quella che poi 4,5 secoli dopo sarebbe stata la Shoah. Altra prova che come promozione dell’uomo in quanto tale paganesimo 100000000000, cristianesimo
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A parte le eventuali sciocchezze del film (che non ho visto ) e gli orrori perpetrati dai conquistatori, le popolazioni del luogo sono state sterminate dai virus inconsapevolmente portati dagli occidentali e contro i quali non avevano difese. Purtroppo sarebbe accaduto in ogni caso.
Su mel gibson vi posso consigliare l’entusiasmante presa in giro fatta da South Park, titolo
“The passion of the Jew”
I conquistatori avranno anche portato morte e distruzione (vero) ma smettiamola di dire che i popoli di quelle terre erano simili ai figli dei fiori, tutti pace e amore, “facciamo l’amore e non la guerra” e che mai nessuno ammazzava nessuno e tutti morivano di morte naturale. idealizzare le cose sì ma fino a un certo punto.
Sono d’accordo con Charlotte.
Gli europei sono andati in America per conquistare le ricchezze e non per portare civiltà o salvare anime, ok.
Ma da qui a dire che gli europei erano cattivi e gli amerindi buoni…
…suvvia!
La guerra l’hanno sempre fatta tutti i popoli di tutta la terra.
Poi è successo che i popoli con una tecnologia più avanzata abbiano avuto la possibilità tecnologica di soggiogare i popoli con una tecnologia più rudimantale.
E l’abbiano utilizzata.
Ma che quelli amerindi fossero gli unici “imperi non imperialisti”… una sorta di Utopia di Moro, di comune hippy dove l’ordine sociale non era garantito da chiesa ed esercito, ma dalla “brotherhood of men”…
Che gli imperi amerindi fossero repubbliche democratiche, se non addirittura una sorta paradiso di Bakunin…
…fa più ridere della favola di Adamo ed Eva! 😀
Il fatto è che se ne stavano buoni a casa loro. La storia (anche se scritta da noi) ci insegna il resto…
A quale impero ti riferisci?
La questione va vista secondo l’ottica provvidenzialistica di Gibson. Dal punto di vista di un credente, come può essere definita una “salvezza” una decimazione simile? Certo, Gibson può sempre rispondere che “sono morti battezzati”: ma dubito che i milioni di morti la pensino allo stesso modo.
@ Charlotte e Daniele
Vero quanto dite, vere le morti epidemiche (ma anche su questo Gibson e la Chiesa dovrebbero dirci qualcosa): rimane tuttavia una differenza importante: il politeismo è più inclusivo del monoteismo. Il politeismo può sempre mediare aggiungendo “un posto a tavola”, il monoteismo no. Le risposte che i notabile aztechi danno ai missionari francescani nel Colloquio dei Dodici di Sahagun sono clamorosamente simili agli argomenti che Simmaco opponeva ad Ambrogio all’epoca della contesa sull’ara della Vittoria.
@ Stefano
La Chiesa ‘riconobbe’ i diritti degli indios con il breve “Pastorale officium” e la costituzione “Veritas ipsa” (1537). Discussioni vi furono ancora fino alla disputa di Salamanca tra Sepulveda e las Casas (1550).
La storia vera, quella dei libri, non è per nulla interessante, è ovvio che per portarla sullo schermo, ma soprattutto per attirare spettatori, bisogna romanzarla e spettacolarizzarla; il più delle volte il risultato è divertente, altre volte, come questa in particolare, non è del tutto convincente…
Molti hanno interpretato il film come un’apologia del massacro spagnolo, ma io non ne sono del tutto convinto; secondo me viene inscenato un parallelismo, fra le tribù in guerra del film, che rappresentano la società attuale, e l’arrivo degli spagnoli che annienteranno tutte le fazioni indiscriminatamente, evento che simboleggerebbe una prossima crisi del mondo moderno, a causa di un fattore che non viene considerato, forse nemmeno immaginato, proprio come gli amerindi certo non si aspettavano l’arrivo dei conquistadores
o meglio il modo con cui sarebbero arrivati. Jonny, guarda ad esempio gli aztechi riguardo alle profezie riguardo al ritorno di Quezacoatl. Quando gli Spagnoli arrivarono furono accolti come dei ma loro poi li hanno annientati
Quanti di voi sono andati a vedere il film? C’è chi sputa sentenze senza nemmeno sapere come sia davvero il finale del film, spero che gli stessi non si sentano portatori di verità illuminanti. Che razza di parallelo è lo sterminio degli ebrei con quello degli autoctoni americani? Qui siamo proprio nell’anti-storia per eccellenza, diverse cause, diversi periodi, diverso tutto. E poi si mischia Gibson, la Chiesa, … ma chi è questo Gibson, il Papa? Ogni uomo è portatore del proprio punto di vista, soprattutto se non è investito di cariche ufficiali.
Viva gli amerindi, che compivano sacrifici umani in nome degli Dei.