Il gigantismo dei media può far perdere di vista la vera sfida della globalizzazione per un nuovo ordine politico ed economico e un nuovo umanesimo. Lo ha detto il Papa nell’omelia per la Messa dell’Epifania, celebrata in San Pietro davanti ad alcune migliaia di persone. C’è il «rischio», ha osservato Benedetto XVI, di perdere di vista «i termini della sfida della globalizzazione», per un «nuovo ordine mondiale politico ed economico» ma «soprattutto» per un «rinnovato umanesimo». Per il pontefice tale rischio è «fortemente rafforzato dall’immensa espansione dei mass media» che «se da una parte moltiplicano definitivamente le informazioni, dall’altra sembrano indebolire le nostre capacità di una sintesi critica».
«Il desiderio di una nuova Epifania di Cristo al mondo», ricorda il Papa, mosse il Concilio Vaticano II e la successiva enciclica “Populorum progressio” di Paolo VI. E la sfida era già allora quella di un «nuovo ordine mondiale politico ed economico, ma al tempo stesso e soprattutto, spirituale e culturale, cioè un rinnovato umanesimo» […]
Nonostante gli errori compiuti dagli uomini di Chiesa, «nessuno abbia paura di Cristo e del suo messaggio», ha proseguito Joseph Ratzinger. «Se nel corso della storia i cristiani, essendo uomini limitati e peccatori, hanno talora potuto tradirlo con i loro comportamenti, questo fa risaltare ancor di più che la luce è Cristo e che la Chiesa la riflette solo rimanendo unita a Lui». Secondo Benedetto XVI «oggi più che mai è necessario» rivolgersi «ai rappresentanti delle grandi tradizioni religiose non cristiane, invitandoli a confrontarsi con la luce di Cristo, che è venuto non ad abolire, ma a portare a compimento quanto la mano di Dio ha scritto nella storia religiosa delle civiltà».
Il Papa parla di globalizzazione e media
12 commenti
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Parla di globalizzazione… e a che titolo, se è lecito?
E’ una mia impressione o in ogni discorso dell’attuale papa c’è un attacco più o meno esplicito all’avanzare delle tecnologie in generale?
Sarà che è leggermente, ma dico leggermente, conservatore?
col titolo di successore del papa piu mediaticamente globalizzato della storia…
la chiesa vuole il monopolio di indebolire le capacità di una sintesi critica. e bravo naziger che se uscito allo scoperto.
Quando dice che i media diminuiscono la nostra capacità di sintesi critica intende che ci mostrano troppe volte Welby, ci fanno vedere il Gay Pride, ci fanno discutere sulle coppie di fatto? Allora ha ragione, ci allontanano dalla capacità critica… imposta da Ratzinger.
Ratzinger ha ragione. Se nel corso della storia i cristiani, essendo uomini limitati e peccatori, hanno più volte sbagliato, niente di più facile che stia sbagliando anche lui.
Può pure parlare quanto gli pare, dipende da chi ascolta se dargli credito o meno.
caro benedetto bei tempi quando l’unica forma di comunicazione era in mano alla chiesa, allora si che circolava un sano spirito critico!!!!!!!!!
Non sanno più a che santo votarsi…
Subito un santo protettore degli arrampicatori sugli specchi! 😀
Stupefacente come questi papi riescano ad avere sempre due facce e nessun commentatore si stupisca… Ora B16 critica i media e li occupa tutti ogni giorno, vuole il pensiero critico-unico (in cui la chiesa regna su tutti), fa l’ecumenico imponendo Cristo agli altri…
Ma chi pensa che «nessuno abbia paura di Cristo e del suo messaggio» sia una frase che ha un qualche senso?
Dice continuamente frasi senza senso..il problema è che c’è gente che lo ascolta.
Massimo Introvigne interpreta quanto affermato ieri da Ratzinger sull’attuale sistema dell’informazione: «Il Papa, tuttavia, non è certamente contro la diffusione dell’informazione e della conoscenza. Il suo discorso entra nel vivo di due dibattiti in corso da diversi anni. Da una parte, la Chiesa lamenta la scarsa attenzione e spesso la distorsione dei suoi interventi».
Quanto alla scarsa diffusione degli interventi della Chiesa, è sufficiente fare una banale ricerca sul Corriere.it o su Repubblica.it per verificare, com’è ben noto a chiunque, che agli interventi del Papa, dei cardinali e del Vaticano in generale è assicurata una visibilità pressoché unica nel panorama dell’informazione nazionale; il fatto che nonostante tale lampante evidenza ci si ostini ad affermare il contrario è francamente ridicolo, così come è grottesca l’accusa di distorsione formulata da parte di chi fonda da sempre la propria strategia mediatica sulla continua deformazione delle istanze e delle argomentazioni altrui.
Il Papa, insomma, si lamenta di essere oscurato e travisato dal mondo dell’informazione, e lo fa avvalendosi della collaborazione di giornalisti che ne evidenziano le farneticazioni ben oltre la loro reale importanza, e mistificano la realtà dei fatti nel goffo tentativo di giustificarle.
Sa che ci vuole un bel coraggio, Santità?
http://metilparaben.blogspot.com/2007/01/la-miglior-difesa-lattacco.html