Credo che ci sia sempre bisogno, oggi più che mai, di testimonianze di speranza, di storie vere che ci riconciliano con il meglio dell’umanità.
Una di esse è sicuramente quella di Roberta Adami, una farmacologa di 43 anni dell’Isola d’Elba, raccontata in un reportage dalla rivista Jesus. Nonostante il tumore che le è stato diagnosticato nel 1991 e che l’ha costretta a sottoporsi a ben otto interventi chirurgici, dal 2001 si sta dedicando allo sviluppo di un ospedale cattolico del Burkina Faso in un contesto di grande povertà e carenza dell’assistenza sanitaria basilare.
Dice: «Morirò sapendo di aver piantato questo seme, e se gli uomini si incontreranno e se i muri si costruiranno, allora questo seme germoglierà».
Leggi la storia di Roberta.
