Sul caso Wielgus – l’arcivescovo di Varsavia dimessosi subito dopo la nomina, a causa del suo passato di spia per l’ex regime comunista – interviene oggi il segretario di Stato vaticano, monsignor Tarcisio Bertone. E lo fa difendendo, anche se indirettamente, i dirigenti cattolici di quel Paese. “La Chiesa polacca è una Chiesa viva e coraggiosa, una Chiesa fedele anche se ha vissuto – come abbiamo notato anche noi – dei momenti di incertezza, dei momenti anche di compromesso e in cui è stata vittima, proprio per le sopraffazioni che ha subito”. Queste le parole da lui pronunciate, nel corso di una lunga intervista alla Radio vaticana. […]
Bertone difende i “compromessi” della Chiesa polacca
5 commenti
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“…sopraffazioni che ha subito.” ?!?!?! ahahahah!!! Mai abbastanza!
Ci avrei messo la mano nel fuoco che avrebbero tentato di chiuderla così, che infinita spudoratezza.
In merito, segnalo l’editoriale di Emanuele Severino che, pur partendo da diverse premesse, concorda di fondo con Bertone per quanto riguarda l’opportunità di un compromesso con i regimi comunisti.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/2007/01_Gennaio/09/severino.shtml
Mah… coi servizi segreti comunisti mi sarei cagato addosso anche io.
Onore al merito di chi ha resistito, ma non si può colpevolizzare più di tanto chi ha avuto paura.
Resta comunque il fatto che lo Spirito Santo dormiva, ma dal punto di vista meramente umano non me la sento di colpevolizzare un vescovo che è venuto meno alla promessa di testimoniare la sua fede financo all’effusione del sangue. No, non me la sento.
Casomai me la sentirei se pensassi che Dio esiste, ma visto che non lo penso, visto che penso che di vita abbiamo solo questa… io non avrei avuto più coraggio di lui. Non credo proprio.
E poi sapete che vi dico? Fatti loro…
@Daniele Gallesio
Fatti loro fino a un certo punto, o perlomeno fino a quando non la smetteranno con il falso storico raccontatoci fino alla noia dai soliti media asserviti ed inginocchiati che il comunismo in est Europa è crollato grazie al papa polacco quando invece le cause sono state ben altre, prima fra tutte la crisi economica irreversibile in cui erano precipitate quelle popolazioni.
Non reclamavano in piazza libertà di culto, tranne forse in Polonia, quanto, più prosaicamente, libertà tout-court e pane. Chi scese in piazza rischiando di suo in Romania, Cecoslovacchia, Bulgaria, Ungheria, URSS, ecc. del papa polacco non sapevano neanche che faccia avesse.
Il fatto che tutti avremmo avuto paura dei servizi comunisti non giustifica l’atteggiamentl del prete falso e mentitore, dei suoi difensori e di Ratzinger che lo ha difeso a spada tratta.
Aver paura dei servizi non significa collaborare con essi. Chi collaborwa coi servizi ne riceve una contropartita, come lo stesso Xielgus ha confermato. Pare che i preti assoldati dai servizi polacchi fossero tra il 10% e il 15%. Finalmente un pò di luce sulla menzogna storica della chiesa cattolica che combatte il comunismo, imploso per suoi limiti strutturali.