Scontro tra la Conferenza episcopale e il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero. Il ministro di Rifondazione, parlando a Repubblica Tv della legge sulla libertà religiosa e dell’audizione in parlmaneto di monsignor Betori aveva detto: “Pensare che il Paese non sia maturo per una legge sulla libertà religiosa, che non metta in discussione il Concordato, è un fatto preoccupante di integralismo un po’ oscurantista”. Il ministro, di religione valdese, aveva poi aggiunto: ”Sono rimasto molto colpito e molto negativamente dall’audizione del segretario della Cei, spero che la posizione dei vescovi non venga tenuta in considerazione” dal Parlamento.
Parole dure alle quali la Cei replica a stretto giro di posta esprimendo “stupore e sconcerto”. Secondo i vescovi il ministro non conosce il contenuto dell’audizione dell’alto prelato e poi affonda: “Appare singolare e paradossale il fatto che un ministro della Repubblica chieda al Parlamento di non tenere in considerazione i contenuti di un’audizione richiesta dallo stesso Parlamento”.
Libertà religiosa, duro scontro Libertà religiosa, duro scontro fra il ministro Ferrero e la Cei
12 commenti
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Immaginate cosa sarebbe successo se Ferrero avesse parlato alla RAI (cosa naturalmente vietatissima…)
Ottimo Ferrero, avanti così!
“Pensare che il Paese non sia maturo per una legge sulla libertà religiosa, che non metta in discussione il Concordato, è un fatto preoccupante di integralismo un po’ oscurantista’’
Sano realismo e constatazione di un dato di fatto
“spero che la posizione dei vescovi non venga tenuta in considerazione”
caro paolo ferrero siamo in Italia, una cosa così purtroppo è pura fantasia
Infatti, tra due giorni, Paolo Ferrero spiegherà di essere stato frainteso e di non voler mettere in discussione il concordato. Che senso ha fare queste dichiarazioni se poi in parlmaento non ci sono i numeri?
Secondo me, una qualsiasi legge sulla libertà di religione, non poteva prescindere dalla revisione del concordato. Così, come sono state fatte le cose, a me piace poco ed avrei preferito che non si facesse niente del tutto.
Infatti concordo pienamente era meglio non farla
Direi che il paese è maturo per mettere seriamente in discussione il concordato.
“Pensare che il Paese non sia maturo per una legge sulla libertà religiosa, che non metta in discussione il Concordato”
Scusate ma secondo me la virgola non ci va: Ferrero intendeva dire che la legge sulla libertà religiosa che stanno preparando non intende mettere in discussione il Concordato.
Infatti dall’intervista si capisce chiaramente:
http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=6040
Per carità! Non si tocchi il concordato!
Bravo giuseppe, nell’intervista è molto più chiaro.
Quindi:
– non si tocca il concordato
– si “tirano dentro” le altre religioni
– si farà un mezzo pacs (meglio mezzo passo che rimanere fermi)
triste realtà ‘sto paese 🙁
Vorrei il parere di qualche esperto di giurisprudenza. Leggo nell’articolo 16 della proposta di legge sulla libertà religiosa:
http://www.camera.it/_dati/lavori/schedela/apriTelecomando_wai.asp?codice=15PDL0004870
art.16
1. La confessione religiosa o l’ente esponenziale che la rappresenta può chiedere di essere riconosciuta come persona giuridica agli effetti civili. Il riconoscimento ha luogo con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’interno, udito il parere del Consiglio di Stato, ai sensi degli articoli 17 e 18.
Che cosa comporta il riconoscimento di una confessione religiosa come “persona giuridica”? Significa forse che le si deve un rispetto particolare che, ad esempio, non si deve ad altri movimenti culturali, filosofici e politici?
Se così fosse dovrebbero veramente iniziare a pagare l’ICI, a fare dei bilanci, pagare tasse…