Serviva una soluzione drastica, definitiva. E la Chiesa polacca, riunita ieri a Varsavia, l’ha trovata. Tutti i suoi vescovi si sottoporranno a una verifica sul proprio passato durante il regime comunista. Per porre così fine all’assedio mediatico (dopo lo scandalo che ha coinvolto l’arcivescovo dimissionario di Varsavia, monsignor Stanislaw Wielgus, reo confesso di aver collaborato con il potere comunista), ma soprattutto per diradare quella fitta nebbia di veleni e sospetti che non può che nuocere a un’istituzione sentita come è appunto la Chiesa in Polonia.
È stato monsignor Jozef Klock, portavoce della Conferenza episcopale, ieri mattina, prima dell’apertura dei lavori, ad anticipare in un certo senso quale avrebbe dovuto essere il peso specifico del provvedimento che i prelati si accingevano ad adottare. Sostenendo, infatti, che «non si può più continuare con questa caccia alle streghe» e aggiungendo che di fronte allo stillicidio quotidiano di nomi e veleni su personalità della chiesa locale «occorre trovare una soluzione sistematica su come trattare il materiale degli archivi della Sb (l’ex polizia segreta, ndr). La Chiesa – ha aggiunto Klock – non è nata per esaminare il materiale della polizia comunista, ma data la situazione dobbiamo affrontare il problema in modo sistematico. […]
Il religioso ha detto che diversi altri vescovi si sono volontariamente già presentati alla Commissione d’inchiesta perché sia fatta chiarezza sul proprio passato, ma non ha voluto fornire né i nomi né il numero. «Quando sarà stato fatto un lavoro sistematico, forse forniremo una lista completa dei nomi», ha concluso.
La decisione di ieri prevede che ciascun vescovo titolare di diocesi sarà tenuto a presentare individualmente domanda di esame sul proprio passato alla Commissione storica ecclesiastica. […]
La Chiesa polacca ha deciso: controlli sul passato dei vescovi
5 commenti
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Intanto la Conferenza Episcopale polacca è riuscita ad impedire la pubblicazione del libro sui 39 preti spia.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200701articoli/16557girata.asp
a Steve
Non ricorda un pò il caro amichetto Ratzy riguardo alla pedofilia?
Si, in effetti la prassi è la stessa: occultare, negare, diffamare la stampa e chi si occupa del caso. Identiche le sottolineature della cheisa cattolica misericordiosa che perdona (sé stessa) ossia si autoassolve e la direttiva di parlarne al vescovo e ai superiori, anziché all’opinione pubblica e alla magistratura.
Sono preti…
a Steve
Infatti non mi sembra del tutto casuale che pochi giorni fa b16 abbia criticato i media affermando che troppa informazione genera solo confusione. Ma vorrei dire al caro amichetto ciò che diceva colui di cui si crede essere vicario:”tutto ciò che avete sentito nell’orecchio ditelo sui tetti poichè vi è nulla di segreto che non debba essere rivelato”. Beh si vede che sotto sotto Ratzy sta facendo andare a ritmi impressionanti le lavatrici vaticane da quanto si sta cagando sotto
Non lo hanno detto ancora che Internet è il demonio? 🙂