Penso che l’equilibrio e il senso civico degli italiani laici sia realmente messo a dura prova da queste interminabili diatribe dello Stato Vaticano sulle leggi di competenza esclusiva del nostro Parlamento. Il Papa in merito alle unioni civili si appella alla supremazia dell’amore tra uomo e donna rispetto ad altre forme di unioni “deviate”. Come si spiega allora che i matrimoni eterosessuali celebrati con rito civile (pur sempre di amore “supremo” si tratta) abbiano per la Chiesa valore nullo tanto che due divorziati che abbiano contratto in precedenza esclusivamente matrimonio civile, si possano sposare con tutti i sacri crismi del rito religioso poiché per la Chiesa il matrimonio precedente è addirittura inesistente? Può uno Stato che considera invalide le leggi di un altro Stato aver la pretesa di essere ascoltato quando sono in atto modifiche in merito alla stessa materia legislativa? A furia di diatribe il significato del matrimonio sta diventando un rebus.
La lettera di Elena Erzegovesi è stata pubblicata oggi su “Repubblica”
I comici sanno bene che per iniziare ad avere successo e a volte per mantenerlo è utile un “tormentone”. Una sorta di mantra da ripetere in continuazione. Una frase che detta una volta non fa affatto ridere, ma ripetuta molte volte diventa divertentissima. Come ad esempio la frase di Francesco Paolantoni “Anche se”.
Allo stesso modo il Papa cerca di mantenere la sua popolarità col tormentone anti gay. In realtà a lui dei gay non frega nulla, poteva scagliarsi contro i negri o contro il grammofono, i capelloni o le gomme da masticare. Però i gay fanno più audience, quella dei gay è una di quelle questioni tipo eutanasia o fecondazione assistita utilissime a dividere le coscienze. Quindi cavalcare tali questioni per mantenere la popolarità è una grandissima furbata.
NO AI PACS… anche se… NO AI PACS… anche se…
Vedete come suona bene?
Forse io farei piu’ riferimento a un qualcosa tipo Re Sole, mi sembra fosse sua la frase:”Calunniate calunniate… qualcosa restera’…!!!”
E purtroppo e’ vero che le coscienze vengono influenzate da questi modelli di comunicazione… e fra le tante anche quelle dei politici lo saranno…!!!
Stiamo a vedere e ci regoleremo di conseguenza al prossimo turno elettorale.
Non era di Goebbels?
Dopo un’indagine veloce ma anche approssimativa sembra che si possa addirittura attribuire a Plutarco… ma io sono ignorante in materia quindi diciamo che l’ho usata perche’ mi sembrava potesse rappresentare al meglio l’insistenza di quel “dio in terra” di Ratzinger, sull’argomento… tutto qui.
Goebbels diceva che un bugia ripetuta in continuazione viene considerata verità. E i tormentoni funzionano così. Ma sono un’arma a doppio taglio perché se non riesci a convincere la gente ottieni l’effetto opposto di ritrovartela contro. E secondo me il Papa è riuscito più a rompere le palle alla gente che a portar acqua al proprio mulino. Quindi non saprei se auspicare uno stop a questa continua cantilena dei giornalisti che fano eco alle parole del Papa o viceversa auspicare un intensificazione di tale tormento e tormentone onde causare un più rapido crollo della popolarità papale.
ma no dai, la colpa è dei giornalisti che danno risalto alle parole del papa solo quando ce l’ha coi PACS, in realtà lui ogni giorno parla di fame nel mondo, contro tutte le guerre, per condannare ed espellere i preti pedofili dalla chiesa. Deve essere così…o no? 🙂
“Può uno Stato che considera invalide le leggi di un altro Stato aver la pretesa di essere ascoltato quando sono in atto modifiche in merito alla stessa materia legislativa?” O meglio il Vaticano non ha la pretesa di essere ascoltato, ma ha invece una forte brama di dominio assoluto e planetario
Semplicemente scandaloso..non può uno Stato che considera invalide le leggi di un altro Stato aver la pretesa di essere ascoltato quando sono in atto modifiche in merito alla stessa materia legislativa..è ovvio..ma non per tutti evidentemente!
Sottoscrivo.
E la soluzione del rebus non può che essere una: Il Parlamento non presti al Papa più attenzione di quanta ne presta al Presidente della Repubblica di San Marino.
Anzi… gliene presti di meno: in fondo in un mondo dove la democrazia è ritenuta talmente importante da avere il diritto/dovere di esportarla anche a costo di vite umane, la più antica repubblica del mondo merita più attenzione dell’ultimo regno assolutista d’Europa.
O no? 😕
Ciao, sono Elena Erzegovesi l’autrice della lettera citata su Repubblica del 13 gennaio 20007 che non sapevo nemmeno fosse stata pubblicata. Era nella rubrica di Augias? Qualcuno ha per caso un pdf della pagina? (sarà difficile ma provo a chiedervelo lo stesso) Un caro saluto e grazie.
Elena