Offro un premio in denaro (un euro, simbolico) a qualunque leader politico, di qualunque partito, che prometta solennemente di non voler mai più commentare le parole del Papa. Non c’è niente di più stucchevole, ma anche di più umiliante, del coretto di dichiarazioni prefabbricate che fa corona (ormai quasi ogni giorno) all’interminabile rosario di interventi papali sui Pacs. Un decoroso silenzio sarebbe la sola replica possibile, anche perché non è mica possibile dover commentare ogni giorno la stessa frasetta con le stesse frasette.
Da questo punto di vista la nostra classe politica è totalmente assoggettata dal Vaticano: come il sequestrato affetto da sindrome di Stoccolma che pende dalle labbra del suo sequestratore. Ce ne fosse uno che dica: “Guardi, con tutto il rispetto, considero gli interventi del Papa un problema interno al mondo clericale. La mia attività politica non è minimamente scalfita da discussioni di ordine confessionale. Se proprio vuole un’opinione, si rivolga ai vescovi”. Ah, ce ne fosse uno così. Altro che un euro, gli darei… Avrebbe il mio voto garantito vita natural durante.
L’intervento di Michele Serra è stato pubblicato oggi su “Repubblica”
anche io gli garantirei il mio voto !!!!
Grande Michele!
Ma veramente…!!! Non se no puo’ piu’… sia di lui che tutti i giorni commenta i fatti nostri, sia dei nostri politici che tutte le volte gli rispondono… Ma basta…!!! Please…?
Pensiamo piuttosto a discuterne con calma ed a risolverli sti fatti nostri…!!!
Ciao a tutti.
Esatto dimenticavo…!!! Grazie Michele Serra.
IO OFFRO 100.000 EURO (IN INDULGENZE DA SPENDERSI IN QUALUNQUE PURGATORIO DI PROPRIO GRADIMENTO) AI GIORNALISTI DI RAI3 (GIUSTO PER LIMITARE IL CAMPO) CHE LA SMETTERANNO UNA VOLTA PER TUTTE DI FARE DA CASSA DA RISONANZA ALLE SCEMENZE CHE IL PAPA PROFFERISCE QUOTIDIANAMENTE COME UN DISCO ROTTO.
è almeno la seconda volta che sento ribadire questo concetto: sarà che su certe questioni pochi riescono a stare zitti, ma ad un certo punto, per inciso, “che cazzo ce ne frega” di quel che dice Ruini o Ratzinger?!
Mi ricordo che Prodi rispose proprio così quando gli chiesero di commentare un intervento papale, disse precisamente di chiedere al vescovo (ne ho un vago ricordo, quindi chiedo a chi ha miglior memoria di rinfrescarmela).
Fu letteralmente massacrato di contestazioni bipartisan, ma le più infuocate provenivano dalla sua coalizione. Quindi trovo difficile, in un momento come questo, in cui l’Italia esce letteralmente a pezzi dalla precedente legislatura, e la maggioranza (per un soffio) deve prima di tutto trovare una linea comune per evitare la catastrofe economica, e riconquistare un minimo di considerazione in Europa che qualcuno faccia una dichiarazione che sarebbe contestata ad una sola voce prima di tutto dalla propria parte politica.
Sicuramente la laicità è un problema poco sentito, dai nostri politici, ma la situazione devastata del paese certo non aiuta.
E’ curioso inoltre notare come i “messaggi del papa” siano in realtà della mega-banalità trite e ritrite, quando non delle sparate conservatrici. Ma che messaggio e messaggio! NON C’E’ NESSUNA RIFLESSIONE, NESSUN APPROFONDIMENTO, NESSUN PARERE ILLUMINANTE nelle parole del papa, ma solo slogan per chi non sa ragionare.
Quindi perché commentarle?
Beh, dovremmo parlare anche dei giornalisti, perché pure senza il rosario di banalità dei nostri “politicanti” rimane il fatto che le dichiarazioni di Nazinger sono sempre nei titoli di tutti i TG nazionali, anche quando sono le stesse ripetute per giorni e giorni.
Dall’Osservatorio di Pavia
Profilo dei telegiornali nazionali del prime time: tempi, ritmi, stili, contenuti
I sette telegiornali nazionali (prime time) di una settimana campione (21-27 febbraio 2005) sono stati sottoposti a una breve analisi quantitativa che li ha messi a confronto sul piano formale e contenutistico.
Da questa analisi risulta che tra le 10 macro-aree tematiche più trattate da ciascun TG la religione occupa i primissimi posti in tutti e sette i telegiornali.
In particolare la religione occupa il:
Secondo posto nel TG1 (17% del tempo dedicato)
Primo posto nel TG2 (16.9%)
Terzo nel TG3 (12,3%)
Primo nel TG4 (12,3%)
Primo nel TG5 (16,1%)
Quarto in Studio Aperto (10,2%)
Secondo in TG La7 (19,6%)
L’analisi è scaricabile su: http://www.osservatorio.it/interna.php?section=analysis&m=v&pos=0&idsection=000035
Nell’analisi si sottolinea: “I valori elevati della macro- area tematica “Religione” non sono rappresentativi della programmazione normale: essi sono attribuibili a due eventi eccezionali, la morte di don Giussani e la malattia del papa, che hanno l’effetto di gonfiare notevolmente il dato e di uniformare tutte le reti, nascondendo le differenze anche rilevanti che esse esprimono, in tempi di programmazione normale, nella trattazione di questa tematica.”
Prima osservazione: credo non ci sia alcun dubbio che il tempo dedicato all’attuale papa e alla chiesa in generale sia aumentato e di molto. Sarebbe interessante che l’Osservatorio di Pavia procedesse all’analisi della situazione attuale..
Seconda osservazione: In quale altro paese occidentale l’emittenza pubblica e quella privata dedica così tanto spazio alla religione. Anche questa sarebbe una bella verifica. A mio parere siamo il primo tra i paesi occidentali.
L’Italia è uno Stato laico?
Come disse Totò: “MA MI FACCIA IL PIACERE! “
Spero vivamente che si cominci a “trattare” il Vaticano per ciò che è: uno stato estero. Se si tagliasse l’8 per mille si taglierebbero anche i ponti “diplomatici” col papa-re.
Il TG1 è praticamente la voce ufficiale del Vaticano. Studio Aperto non mi sorprende che tra una notizia di cronaca nera, il calendario di una velina, un gossip, il servizio “non ci sono più le mezze stagioni”, la notizia del tricheco australiano che adotta un pinguino e ancora un po’ di tette & culi alla fine, non riesca sempre a inserire le scorregge del Papa nella sua scaletta.
Pavia non va nemmeno presa in considerazione visto che è una città bigotta per eccellenza, a Pavia le chiese non vengono costruite una ogni tot di abitanti ma ogni condominio ha la sua chiesa personale! Mai visto uno schifo del genere!
In realtà la TV non dedica molto tempo alla religione, dedica molto tempo alla propaganda cattolica. Magari dedicasse tempo alla religione discussa però in modo critico, con credenti e razionalisti a confronto. Ma per quanto ho potuto notare i razionalisti in TV sono praticamente evitati come la peste bubbonica e quelle rare volte che viene concessa loro la parola e sempre per pochi minuti, mentre il prete di turno ha a disposizione tutto il tempo che vuole.
Un po’ di razionalismo in TV riesce a passare, ma quasi di contrabbando, mascherandosi come satira, come umorismo, ecc. Ci si sente quasi come tanti anni fa quando nelle canzoni era vietato esprimere in modo esplicito certi concetti e bisognava ricorrere ai doppi sensi, alle rime mancate e altri espedienti simili.
La RAI che è un servizio pubblico trasmette ogni domenica mattina la “santa” messa e a seguire “A sua immagine”. Non esiste alcun programma tutto dedicato all’ateismo o se preferite alla laicità. Insomma la religione cattolica non è più religione di Stato, ma solo a parole, nei fatti viviamo in una vera e propria teocrazia.
Grazie Michele Serra almeno 1 che dice cose sensate…cmq alcuni nostri politici se non ci fossero le sparate del Bombardiere vaticano Benedetto XVI o meglio B16 non avrebbero altro da dire,non avrebbero visibilità..che meraviglia una tv senza Luca Volontè o la Binetti.. e non potrebbero più così porgere le loro terga sulle comode e servizievoli Poltrone del Brunone Nazionale…tipo il Pio PierFerdi come farebbe a non appoggiare il papa…se non erro ha l’annullamento della sacra rota in ballo..quindi…deve porgere il capo e le terga al Bombardiere…
Per fortuna c’è Serra…
Trovo insopportabile Michele Serra, ma in questo caso non posso che sottoscrivere.
Sottoscrivo parola per parola l’intervento di Michele Serra.
x Francesca:
Mi par di ricordare che l’episodio a cui fai riferimento riguardasse un viaggio che l’ultimo monarca assoluto d’Europa fece per andar a insegnare la democrazia ai turchi.
Un giornalista chiese al Presidente del Consiglio italiano ragguagli sulle condizioni di sicurezza del premier vaticano durante il suo viaggio in turchia.
Il premier italiano rispose (GIUSTAMENTE!) “Cosa volete che ne sappia io, ci penseranno le sua guardie”, e apriti cielo!
Ma dico io: cosa c’entra lo stato italiano nel viaggio del premier Vaticano in Turchia?
Sarebbe stato come chiedere a Prodi come sarà la situazione di sicurezza del Presidente della Repubblica di San Marino durante il suo viaggio in Grecia. E CHE CAZZO C’ENTRA PRODI? 😀
@Daniele Gallesio
Hai ragione, la circostanza era quella, sacrosanta da ogni punto di vista e scatenò un putiferio, figuriamoci se qualcuno rispondesse per le rime su di un argomento sul quale mezza Italia è convinta che il Vaticano faccia bene ad intervenire.
Comunque, sempre Prodi, quando gli obbiettarono, in occasione del referendum contro la 40, che un cattolico non andava a votare, lui rispose che era un cattolico responsabile E QUINDI sarebbe andato a votare, e così rispose anche la Bindi. Putiferio anche in quella occasione.
x Francesca:
E’ vero.
Me lo ricordo. La Bindi l’avevo vista a Ballarò: è stata la prima volta che sono stato d’accordo con lei.