Stazione Termini: articoli sulla stampa

In attesa di capire se nell’aula Giulio Cesare del Campidoglio si discuterà l’ordine del giorno sui registri delle unioni di fatto, ieri Walter Veltroni ha fatto un’importante marcia indietro sull’intitolazione della stazione centrale della capitale. Che, ha precisato il sindaco, «continua a chiamarsi così, “Termini”, con il nome che evoca la storia millenaria di Roma, che ormai fa parte dell’identità della città e della consuetudine di milioni di persone, che è conosciuto in tutto il mondo». Stazione “Termini”, dunque, non stazione “Giovanni Paolo II”, cui restano intitolate e dedicate le due steli inaugurate in pompa magna il 23 dicembre. I Ds – all’interno dei quali c’erano molti malumori non tanto per la cerimonia in memoria di Wojtyla, quanto per la (contestuale) mancata concessione del Campidoglio per i funerali di Welby – esultano perché «si è fatta chiarezza». Mentre a destra, chiedono a Veltroni di «imporre la sua scelta» (Forza Italia) e di «uscire con coraggio dall’equivoco» (Alleanza nazionale). Nell’opposizione, tace solo l’Udc. Che però, col segretario Cesa, ieri ha parlato di Walter Veltroni ma in chiave nazionale. Dicendo, in soldoni, che se Prodi cadesse e l’Unione candidasse Veltroni, Berlusconi non sarebbe in grado di competere col sindaco capitolino. Che ieri ha compiuto un grande passo sulla strada della chiarezza. Cui si spera possa seguirne un altro sui registri delle coppie di fatto.

Fonte: il Riformista

Inoltre, il numero di “Repubblica”, in edicola oggi, pubblica in bella evidenza un articolo a pagina 28 dal titolo “Stele per Wojtyla, bufera su Veltroni”. Nell’occhiello c’è l’annuncio del presidio: “Oggi sit in di protesta di laici, gay e Radicali”. Nell’articolo è citata espressamente l’UAAR. Il pezzo contiene tuttavia un errore: il sit-in odierno non è stato convocato ieri *dopo* le dichiarazioni di Veltroni, ma è stato convocato settimana scorsa e mantiene tutta la sua validità proprio a ragione delle steli, che riportano un nome della stazione che contraddice le parole di Veltroni di ieri. Ricordiamo che la confusione tra “dedica” e “intitolazione” non è certo stata creata dall’UAAR o da altre associazioni laiche o dai cittadini romani: basta rileggersi il comunicato pubblicato dalle Ferrovie dello Stato il 23 dicembre, e ancora oggi raggiungibile sul sito www.ferroviedellostato.it:

La stazione Termini dedicata a Papa Giovanni Paolo II. Le Ferrovie dello Stato e il Comune di Roma hanno intitolato la Stazione di Roma Termini a Papa Giovanni Paolo II, dando seguito all’impegno preso subito dopo la scomparsa dell’indimenticato Pontefice. Due lunghe steli – opera dell’architetto Roberto Malfatto – che si innalzano nella galleria centrale ricordano il nuovo nome della principale stazione italiana: Roma Termini Giovanni Paolo II. La cerimonia d’inaugurazione si è tenuta alla vigilia di Natale, alla presenza del Segretario di Stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, del Vicario Generale per la Diocesi di Roma, cardinale Camillo Ruini, e del Sindaco di Roma, Walter Veltroni. Per il Gruppo Ferrovie dello Stato, erano presenti il Presidente, Innocenzo Cipolletta, e l’Amministratore delegato, Mauro Moretti.

Ricordiamo anche ciò che disse, in diretta, Radio Vaticana:

Dopo 140 anni, la Stazione Termini di Roma, uno degli scali ferroviari più grandi d’Europa, cambia nome. Durante una cerimonia, questa mattina, la Stazione è stata dedicata a Giovanni Paolo II: una stele dell’architetto Roberto Malfatto è stata scoperta alla presenza del sindaco di Roma, Walter Veltroni, dei responsabili delle Ferrovie dello Stato italiano, del cardinale vicario, Camillo Ruini, e del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che ha portato gli auguri e la benedizione di Benedetto XVI. La parola a Luca Collodi, che ha seguito in presa diretta l’avvenimento. […] Le due steli inaugurate stamani e sulle quali spicca il nuovo nome della stazione, “Stazione Termini-Giovanni Paolo II”, sono alte 12 metri e posizionate nei punti più frequentati. Ne parliamo con l’architetto, ideatore e progettista, Roberto Malfatto: “L’ispirazione è nata dalla semplicità e dal rigore che Giovanni Paolo II esprimeva, ma anche dall’innalzamento verso il cielo. Abbiamo, quindi, pensato ad un oggetto che si innalzasse verso il cielo, che avesse un coronamento particolarmente significativo e particolarmente ricco. Una forma semicircolare, che in qualche modo evoca – secondo noi – delle immagini legate anche all’iconografia ecclesiastica. Un’immagine, in quello che è l’atrio della Stazione Termini, riconoscibile pur nella sua semplicità. Ci sono naturalmente molti messaggi in questa stazione e volevamo diversificarci completamente, facendo un’operazione che avesse una sua forza, se possibile morale, attraverso l’immagine che abbiamo voluto darle. Dalla “Stazione Termini-Giovanni Paolo II” di Roma, Luca Collodi, Radio Vaticana.

6 commenti

Rosalba Sgroia

C’è un piccolo problema: nell’edizione di oggi del quotidiano gratuito E-polis si scrive che è stato annullato il presidio previsto per la protesta della dedica-intitolazione a GPII della Stazione Termini. Ovviamente una notizia FALSA
Paoletti si stava informando su che cosa è successo…

Domenico Faro

VELTRONI MENTITORE !!!

Ho insultato il sindaco di Roma?
Ma no! Mi avete frainteso, ho detto: Veltroni Mint store.

Cioè negozio di “Mente Veltroni” .
Questo è il marchio che ho scelto per intitolare, anzi per dedicare il mio nuovo negozio di mentine.

Damiano

“C’è un piccolo problema: nell’edizione di oggi del quotidiano gratuito E-polis si scrive che è stato annullato il presidio previsto per la protesta della dedica-intitolazione a GPII della Stazione Termini. Ovviamente una notizia FALSA”

Certo se fosse stata diffusa ad arte da una imbeccata vaticana la cosa sarebbe di una gravita’ inaudita.

Daniele Gallesio

Domenico Faro:

Grande!!!! AHAHAHAHAH 😆 😆 😆

Ti compro subito un vagone di mentine!!!! 😀

marta

Questo dimostra lo schifo che c’è a Roma. Se Giovanni Paolo II fosse stato Alberto Sordi tutto sarebbe andato liscio. Proprio aggi Veltroni ha presieduto alla intitolazione di Largo Vittorio Gassman. Vediamo se i radicali o i comunistoidi faranno sit-in o digiuno

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