Non c´è tregua politica sui Pacs. Dopo essere stati derubricati dall´agenda di Caserta, lo scontro si riaccende nell´Unione tra sinistra e teodem. Sulle unioni civili è insomma “stop and go”. E Giuliano Amato – a cui Prodi ha affidato la presidenza del comitato di governo per i temi etici – si prepara a mediare. Non si esce dall´impasse sui Pacs, dice il ministro dell´Interno, come su tutti gli altri temi etici, se nel futuro Partito democratico non c´è «un patto tra credenti e non credenti». Avverte Amato i «thatcheriani di sinistra» da un lato, e i «i cattolici che islamizzano il cristianesimo» dall´altro, che così non si va da nessuna parte. Di certo, non verso il Partito nuovo dei riformisti. «Vorrei che fossero convinti credenti e non credenti che entreranno in questo partito delle ragioni degli altri e che abbiano tutti in comune la nozione di libertà come responsabilità». I Pacs sono diventati tema-simbolo dell´allargamento dei diritti e di laicità. «Non accetto un partito che nasca senza che tutto questo sia stato chiarito e sia stato accettato con un patto solenne», scandisce il dottore Sottile inaugurando a Bologna la scuola dell´Ulivo con Prodi. E invita chi non è credente a rendersi conto che «la sua libertà non è un assoluto»; e i credenti cristiani «che combattono il fondamentalismo islamico ricordino di dare a Dio quel che è di Dio ma a Cesare quel che è di Cesare».
Tratto da un articolo pubblicato su Repubblica di domenica 14 gennaio 2007, a pagina 4
Dice Amato che è necessario riconoscere le ragioni degli altri. E non si può dire che sia un discorso sbagliato. Teoricamente, ineccepibile. Logicamente, inattaccabile. Equo, rispettoso e tendente ad un doverosa e giusta mediazione. Dimentica però, il dottor Sottile, che nel dibattito in questione, e sui temi che dividono i laici dai fideisti in generale, la posta logica in gioco è altra: se da una parte c’è chi desidera aumentare il patrimonio di diritti di fasce di cittadini che ne sono privi, senza gravare su chi già ne gode né modificando lo stile di vita di chi la pensa diversamente, dall’altra c’è chi – i teodem di Paola Binetti in primis – lavorano per sottrazione. Si impegnano cioè nel limitare il più possibile diritti e libertà di settori di cittadinanza che a loro (etico) parere sono di serie B, o comunque sgraditi, a malapena tollerati, quantomeno riprovevoli, e quindi i nemici contro cui scagliarsi. Si tratta dunque, non della semplice divisione tra laici e cattolici, ma della netta contrapposizione tra chi desidera dare a chi è mancante e chi desidera colpire e limitare le libertà di una classe di nemici. Non tra guelfi e ghibellini quindi, ma tra promotori della libertà e suoi conculcatori.
questo discorso presenta molte cose positive: «Vorrei che fossero convinti credenti e non credenti che entreranno in questo partito delle ragioni degli altri e che abbiano tutti in comune la nozione di libertà come responsabilità», «Non accetto un partito che nasca senza che tutto questo sia stato chiarito e sia stato accettato con un patto solenne». ma quando dice:«la sua libertà non è un assoluto», dimentica che la libertà riguardo alle scelte individuali e che quindi non possono avere effetti negativi sugli altri è il fondamento basilare di una reale democrazia
mah, amato parla sempre in modo ambiguo e comunque lui è molto più vicino alle posizioni della binetti che non della pollastrini, in molte occassioni ha espresso il suo pensiero che non ha nulla di liberale e di laico, è molto conservatore e mettere a capo lui del comitato sui problemi etici la dice lunga sul reale indirizzo del governo. Il guaio è che io , persona laica (atea ovviamente) e di sinistra, non riesco a trovare un solo partito che mi rappresenti, e questo è molto frustrante, aggrapparsi a quel pizzico di laicità che dà la sinistra dello schieramento di centro-sinistra.
Attenzione: esiste un Partito che ha fatto della laicità la propria bandiera, si chiama Rosa nel Pugno. Il problema è che la laicità da sola non basta: RNP ha preso pochi voti perché non si capiva bene che cosa volesse sui temi sociali ed economici, e poca gente vota solo sulla laicità. Inoltre, è importante non regalare il maggior (futuro) partito del centrosinistra a ignoranti clericali, come Fassino e la sua compagna e complice.
Ci vorrà qualche anno, forse, ma gli italiani stanno già capendo la differenza tra aggiungere e sottrarre diritti. Prima o poi lo capiranno anche i politici e ci metteremo al passo con altri Stati più civili del nostro.
RNP ha preso pochi voti perchè è passabile SOLO sulla laicità e sull’antiproibizionismo. Il programma economico e di politica estera dei Radicali è peggio di quello di Forza Italia…
Concordo con Syd.