La frase chiave per capire la storia che stiamo narrando è quella del deputato della Margherita Renzo Lusetti che «ha invocato più rispetto per il santo Padre e per quello che lui rappresenta». (Il Corriere della sera, 12 gennaio). È una frase ovvia e giusta, che provoca però una inevitabile domanda: e il rispetto per la Repubblica italiana? Infatti la presa di posizione di Lusetti era una risposta alle proteste di alcuni esponenti della Rosa nel Pugno (Villetti, Angelo Piazza) che avevano detto: «I vertici istituzionali italiani devono ignorare il discorso del Papa e proseguire esclusivamente per il bene della comunità e dei cittadini». Ma quegli esponenti della Rosa nel Pugno sono stati i soli in tutto il Parlamento a sollevare il problema di ciò che il giorno prima il Papa aveva detto, ricevendo per una visita di auguri il sindaco di Roma, il presidente della Provincia di Roma e il presidente della Regione Lazio. «I progetti per attribuire impropri riconoscimenti giuridici a forme di unioni diverse dal matrimonio sono pericolosi e controproducenti e finiscono inevitabilmente per indebolire e destabilizzare la famiglia legittima fondata sul matrimonio». Ci sono tre problemi in questa frase, detta a rappresentanti delle istituzioni italiane, con i verbi all’indicativo e la formulazione di una sentenza definitiva. Il primo è che il Papa non governa la Repubblica italiana e non è stato eletto dagli italiani. Non sta parlando di religione ma di codice civile. Infatti non ha detto: «Noi vi diciamo… Noi vi raccomandiamo…». Presenta come dati di fatto incontrovertibili le sue convinzioni. […] Il secondo problema è che il Papa è certamente un personaggio molto autorevole, ma è il Capo di un altro Stato, e questo fatto diventa evidente quando si rivolge a persone che rappresentano le istituzioni italiane. […] Il terzo problema è la completa mancanza dei tipici espedienti di cautela che caratterizzano il linguaggio diplomatico. La Chiesa di Ratzinger è contro la pena di morte. Eppure dopo l’esecuzione di Saddam Hussein le fonti ufficiali vaticane si sono limitate a dire che «ogni vita umana è preziosa». Niente di più, per non lasciarsi coinvolgere nel sospetto di un sentimento antiamericano. […] A me sembra giusto e anzi urgente ripetere la frase del deputato Lusetti con una correzione: non sarebbe giusto avere rispetto per l’autonomia democratica della Repubblica italiana, lo stesso rispetto riservato alle istituzioni di altri Stati, tra cui alcuni afflitti da mali e problemi ben più drammatici? […] Con interventi ormai consueti, come quello dell’11 gennaio, Papa Ratzinger, che se ne renda conto o no, che lo voglia o no – indipendentemente dalle sue intenzioni – sta rendendo ingovernabile l’Italia. Infatti le sue parole incoraggiano spaccature profonde e inconciliabili fra cittadini all’interno di ognuno degli schieramenti politici. Sta separando in modo drammatico credenti da non credenti e dilaniando la coscienza di molti credenti. So che queste osservazioni saranno deliberatamente fraintese e definite una «richiesta di silenzio del Papa». Oppure, come dice Lusetti, saranno scambiate per una «mancanza di rispetto». Sul silenzio del Papa dirò che si tratta di una interpretazione assurda. La sua capacità-possibilità, ma anche il suo privilegio (data la totale disponibilità mediatica italiana) è un dato di fatto, prima ancora che un diritto-dovere che nessuno potrebbe contestare, persino se ne avesse l’intenzione. Come sapete, il Papa ha acquisito un diritto di presenza in ogni telegiornale italiano, ogni giorno, più volte al giorno, su tutte le reti. Quanto al rispetto, ognuno ha le sue preoccupazioni. Io chiedo rispetto per la Repubblica italiana, per le sue istituzioni elette, per i cittadini credenti e non credenti che votano, per i politici credenti e non credenti che sono eletti, ciascuno esattamente con gli stessi diritti e doveri e lo stesso grado di rispettabilità. E sembra giusto tentare di ristabilire nella vita pubblica italiana un sistema del tutto reciproco di riguardo e rispetto. Non la persuasione o la predicazione del Papa appare discutibile, dunque, ma l’intimazione, basata su un punto di vista che però viene dettato come unico percorso possibile. Non è fuori posto ricordare che il diritto civile italiano è un patrimonio di tutti, credenti e non credenti. «I progetti per attribuire impropri riconoscimenti giuridici a forme di unione diverse dal matrimonio» saranno forse discutibili. Ma io mi azzardo a pensare che sia più discutibile il gesto di autorità e di egemonia del Papa sul diritto italiano, l’impossessamento e la manomissione di norme che sono di pertinenza dello Stato italiano e dei suoi cittadini, non della Chiesa. Ho già detto che il Papa non può governare l’Italia, ma può fare in modo che diventi ingovernabile. È permesso dirgli che ciò che sta facendo, mentre getta tutto il suo peso su questo solo Paese, è «pericoloso» e «destabilizzante»?
Il testo integrale dell’editoriale di Furio Colombo è stato pubblicato sul sito dell’Unità
Questi giornalisti di sinistra ipocriti che ce l’hanno solo col Vaticano e poi…
ok, ok, la pianto qui 🙂
Giusto per rinfocolare un pochino la polemica: mi piacerebbe leggere interventi come questo o quelli di Serra o quelli del Manifesto e di Liberazione, a difesa della laicità, in qualcuno dei giornali liberi e liberali di centrodestra, ma forse non si può avere tutto dalla vita…
«Ricorda la brutta prova del referendum sulla procreazione assistita, in cui il rischio che la volontà popolare risultasse diversa dalle istruzioni emanate dalla Chiesa ha portato all’espediente di ordinare ai credenti di non votare. In tal modo ogni verifica della effettiva volontà popolare è diventata impossibile anche perché l’ordine di non votare rendeva pubblico il comportamento delle persone. In altre parole, tutti potevano sapere se eri andato alle urne, disobbedendo al Santo Padre o se ci eri andato, comportandoti da cittadino italiano. Senza dubbio un bel dilemma per i credenti.»
Già, ma non per i credini paladini dell’embrione che vengono saltuariamente a trovarci, i quali vantano il fallimento del quorum come vittoria del No.
Ma cosa rappresenterebbe Ratzinger, un rigurgito di cultura nazi-fascista, di oscurantismo addobato con fiorente e luminosa retorica, con una parvenza di cultura filosofica. Cosa rappresenta Ratzinger, il teorico della neo-teocrazia catto-cristiana, il teorico dell’asservimento della scienza e della filosofia alla teologia? Rappresenta forse il nunzio del nuovo medioevo in cui stiamo per entrare? E per questo che i conservatori e i reazionari lo difendono…
http://gattomalvagio.blog.espresso.repubblica.it/il_gatto_malvagio/
D’accordissimo. E il pericolo delineato e’ reale…!!! Di fatto Ratzinger sta tirando per una prossima possibile fuga di Berlusconi o comunque del centro destra…!!! Con sta continua rottura di coglioni, sto continuo suonare la grancassa su certi temi e per certe soluzioni se la maggioranza si spacca difficilmente ci sarebbe margine per ricompattarla…!!! Saremmo quindi veramente alla frutta e pronti per una sana e dura…tura opposizione…!!!
Very nice…!!!
@Giuseppe
Cascheresti male, Colombo è un liberale, comunque mai stato del PCI.
Comunque, io non trovo che B16 abbia meno mire di egemonia di quante non ne avesse GPII.
E’ solo più grossolano di quest’ultimo, ed usa una retorica che apparteneva ai vari Pii, chi leggesse il “Sillabo e dopo” di Ernesto Rossi troverà inquietanti somiglianze tra i discorsi di Pio X e XI e B16.
E vabbe’ ho capito, i buoni stanno tutti tra i “liberali”.
Tuttavia ripeto: mi piacerebbe leggere interventi di personaggi liberali come Furio Colombo (di sinistra ma per fortuna mai iscritto al PCI!) o come quelli di Serra o quelli del Manifesto e di Liberazione, a difesa della laicità, in qualcuno dei giornali liberi e liberali di centrodestra, ma forse non si può avere tutto dalla vita…
I giornali di centrodestra, che hanno una diffusione che vada oltre le copie vendute in famiglia, quando non sono della Lega sono del Sire di Arcore. E ti pare che si metta a criticare il suo migliore alleato?
Per quanto riguarda il Corriere, è da sempre un giornale conservatore e moderato, difatti è il giornale della borghesia milanese, ed i suoi opinionisti sono di tutte le opinioni, comunque non mancano di certo i critici.
Il problema non è il Papa, che, in quanto Capo di uno Stato estero, non ha nessun diritto di influenzare con le sue idee il Parlamento italiano. Il problema è dei nostri politicanti, che, per consentirgli di portare avanti i suoi abusi, vanno fino in Vaticano a porgergli gli auguri.
Queste amebe immonde non si rendono conto che, per guadagnare qualche voto, stanno consegnando il nostro Paese al Vaticano, umiliando gli italiani e calpestando il principio della laicità dello Stato, previsto dalla Costituzione e recentemente ribadito dalle pronuncie della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura.
Votare per questa gente equivale a sputarsi in faccia.
x trotzky. Il Papa (Concordato a parte) ha tutto il diritto di provare a influenzare il Parlamento con le sue idee. Il vaticano è una lobby ed in democrazia ogni lobby ha il diritto di fare pressione sul parlamento. Il problema è che in Italia manca una lobby contrapposta a quella vaticana. Il problema è che gli elettori italiani che hanno votato politici asserviti al Papa invece di quelli indipendenti. Non ci possiamo lamentare, la colpa è tutta nostra.
# Daniele Gallesio scrive:
14 Gennaio 2007 alle 15:13
RazionalMente:
Cosa è? La nuova traduzione di Matteo 8,22 ? 😀
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Conoscendo abbastanza bene la Bibbia, mi vengono spontanee queste frasi 🙂 … Poi bisogna dire che nella Bibbia qualche pillola di saggezza c’è. Ovviamente in mezzo a un mucchio di balordaggini.
Mah, questi facinorosi che vengono qui a turbare il sereno e costruttivo dibattito… lasciamoli perdere che è meglio.
Tra moderati di destra e di sinistra, ma sempre prima di tutto razionalisti, possiamo discutere in modo costruttivo. Se ci lasciamo coinvolgere da certi personaggi perdiamo solo il tempo.
Ho visto Paolo Poli poco fa a Che Tempo Che Fa… semplicemente strepitoso col suo linguaggio libero e pungente. Quasi un erede di Oscar Wilde!! Ho visto molte sue pièces teatrali, veramente interessanti, anzi ce ne sono altre che vorrei vedere ma che non credo sia facile trovare su dvd o cassetta.
Vorrei solo chiarire una cosa: non mi sento affatto uno stupido per non aver mai avuto rapporti sessuali con uomini. Ne ho avuti con donne e mi sono sempre innamorato solo di donne. Non sono un finto gay, non ho mai detto di essere gay. Ho detto, ed è vero, di essere sessualmente attratto anche dagli uomini, ma evidentemente non al punto di andarci a letto, altrimenti come sono andato con le donne potevo andare anche con gli uomini, che problema c’era? Non sono certo un ragazzino, non ho mai nascosto i miei gusti sessuali e non sono interessato a nasconderli.
E’ molto antipatico vedere che certi individui utilizzano ogni mia “confessione” per utilizzarla contro di me. Praticamente più cose dico di me, più le utilizzano contro di me.
Sarebbe meglio non andare su questioni personali. Nel senso che chi vuol parlare di sé, libero di farlo, ma utilizzare poi le informazioni fornite per colpire una persona è veramente brutto e poco corretto.
Converrebbe non dar spago a questi personaggi. Io mi impegnerò a farlo.
Un saluto carissimo invece a te e a tutti gli amici dell’UAAR.
(ho qualche prob col PC, ma domani sarò di nuovo on-line)
Scusate, ma finché continuate con la politica, io non intervengo, riprenderò quando i facinorosi la smetteranno. Non mi piace questo clima. E mi dispiace di aver involontariamente contribuito anch’io a crearlo. Chiedo scusa agli amici dell’UAAR.
Sottoscrivo in pieno Furio colombo. Ma non c’è il rischio (non vorrei fare la Cassandra di turno) che alla maggior parte degli Italiani poco importa se le guardie svizzere prendano i colli della sedicente repubblica italiana?
@Maurizio: Secondo me ti sbagli, in quanto il vaticano e’ prima di tutto uno stato, e non dovrebbero essere permesse certe ingerenze, visto che quando Razzinga critica i pacs non si rivolge alla sua comunita’ di credenti, ma interferisce nella nostra democrazia.
Se allo stesso modo l’Italia s’intromettesse negli affari di paesi come ad esempio gli states, con questi tempi che corrono sarebbe come minimo bombardata, ed invece al vaticano tutto viene permesso, e tra l’altro prova a interferire in tutti i paesi mondiali dove la chiesa ha un certo peso, uno stato inesistente, che ha come missione controllare quante piu’ nazioni possibile, una vera cancrena!
In quanto Vaticano è uno Stato estero, ma in quanto Chiesa Cattolica è anche un’associazione privata italiana… con diritto di fare pressioni. Inoltre, dove sta scritto che un capo di Stato estero non può intromettersi con le faccende di un’altra nazione? Le visite diplomatiche servono a questo. Ti ricordi quando Pera (non un capo di Stato, ma la seconda carica del paese) è andato a rompere i coglioni agli Spagnoli con quei discorsi assurdi, ed ha incontrato pure Aznar? L’hanno ignorato, ma non l’hanno certo criticato per aver parlato. Insomma, non è il diritto del Papa di parlare che dobbiamo attaccare. Altrimenti dai ragione agli avversari, che accusano di volere “mettere a tacere la chiesa”. E’ invece il diritto di non dare retta, che dobbiamo far valere (col nostro voto).
il papa rappresenta un imbroglio durato 2000 anni, da quando un mitomane impostore giustiziato dall’impero romano ha avuto una botta di fortuna ed è stato creduto il figlio di dio. quindi il papa non merita maggior rispetto di quello che merita il mago otelma o un ciarlatano simile, se c’è gente che gli da retta tanto peggio per loro. questo mettersi a 90 dei politici italiani per la Mala Sede è vergognoso, ma è vergognoso anche il fatto che il cosidetto popolo italiano se ne freghi o addirittura ne sia felice.
La democrazia in italia: le perle ai porci.
Probabilmente aveva ragione voltaire “quando il popolo si mette a pensare – in questo caso forse è meglio dire a comandare – è perduto”.
Concordo con Maurizio, il problema della cosiddetta ingerenza del Vaticano nella politica interna italiana è un falso problema, visto che quando il Papa e i suoi scagnozzi intervengono sui temi d’attualità lo fanno in veste di “opinionisti”, di autorità morali, di rappresentanti di un’organizzazione che opera sul territorio allo stesso modo di tante altre. E non si può certo pretendere che stiano zitti.
Il problema è l’Italia: forse l’unico paese al mondo in cui si da’ tanta importanza alle parole di questa gentaglia. Non credo che esistono paesi in cui si pende dalle labbra di Ruini o Natzinger come qui da noi.
Ogni tanto c’è anche qualcuno con la schiena dritta in questo disgraziato paese, c’è solo da sperare che si moltiplchino.
Stavo cercando su google le dichiarazioni di Mastella sui pacs, mi sono imbattuto su questo blog, molto interessante.
Sarà schiaffato nella mia blogroll.
“articolo2 scrive:
14 Gennaio 2007 alle 23:23
Stavo cercando su google le dichiarazioni di Mastella sui pacs, mi sono imbattuto su questo blog, molto interessante.
Sarà schiaffato nella mia blogroll.”
quale blog?
Non credo di aver detto un’eresia…, weblog vuol dire traccia su rete. Questo ne ha tutte le sembianze. Se ti piace definirlo sito, poi, va bene ugualmente. In ogni caso ciò che conta è il contenuto, non credi?
“Quale blog?”
Se, invece, ti riferisci al mio blog, basta cliccare su articolo2. Mi scuso se ho frainteso.
articolo2:
Stavi cercando le dichiarazioni di Mastella sui pacs, quando ti sei imbattuto casualmente nel tuo stesso blog? E di conseguenza l’hai inserito nella tua blogroll? E’ una circostanza straordinaria.
maurizio leggere è una cosa semplicissima…, dicevo che mentre cercavo quelle dichiarazioni google “ha partorito” una serie di links. All’inizio della pagina v’era il link a questo blog (cioè http://www.uaar.it). E dopo averne letto il contenuto ho deciso di inserire questo blog (ribadisco: http://www.uaar.it) nella blogroll del mio blog (ossia: http://www.articolo2.wordpress.com).
Sei di larghe e fantasiose interpretazioni, però. Bravo!
P.S.
Qui chiudo.
Come facevo a capire che ti riferivi a uaar.it? 🙂 Gian ti aveva chiesto “quale blog?”, e tu hai risposto “il mio” (vedi tuo terzo post). La cosa è in effetti molto divertente, se rileggi. 🙂
Pace ? 🙂
Non ho capito bene a cosa si riferisse gian con la sua domanda (quale blog?). Credendo che Gian non fosse d’accordo nel definire http://www.uaar.it un blog, ho risposto con il 2° commento in modo quasi polemico.
Col 3° commento, invece, (visto che lui non ha più risposto) mi sono scusato preventivamente, nel caso in cui avessi frainteso quella domanda (“quale blog?”). Che, a quanto pare, si riferisce al blog cui mi sono imbattuto…
Insomma, uno sciocco fraintendimento (e da una parte, e dall’altra…). E’ importante che, alla fine, ci siamo chiariti.
Almeno spero 🙂
Saluti.
pace, pace
Maurizio: “non è il diritto del Papa di parlare che dobbiamo attaccare. Altrimenti dai ragione agli avversari, che accusano di volere “mettere a tacere la chiesa”. E’ invece il diritto di non dare retta, che dobbiamo far valere (col nostro voto)”. Hai ragione. Che il papa parli pure, sta in chi lo ascolta seguire o meno ciò che dice. La vita sociale attuale in buona parte viene parametrata, anche senza volere sia dalla politica (soprattutto per voti), che da gran parte dei cittadini (per tradizione), in base alla “morale cattolica”, ed al relativo concetto di “peccato”. Perchè le masse possano “non dare retta” a ciò che il papa o altra associazione religiosa dice, e si possa esercitare il diritto di voto coscientemente (non andare a votare per il male minore), è necessario che si diffonda (entri nel comune sentire delle masse), una alternativa valida di cultura e “morale etica” (laica), che ora di fatto non c’è. E quello è un bel problema. Ti faccio un esempio: la sorella di un mio amico stava male, lui ha pregato la madonna ed il resto per una grazia. Sua sorella è guarita, ma lui non pensa che siano stati bravi i medici che l’hanno curata, lui pensa di aver avuto la grazia tramite la madonna e tutto il resto. Prova a spiegarglielo un po’? A lui fino a che non gli sarà data una alternativa che possa ritenere accettabile e fattibile, continuerà a considerare ciò che dice il papa, la chiesa, verità assoluta.
Mstatus,
il tuo ragionamento non è sbagliato, bisognerebbe trovare un’ altra verità assoluta da contraporre a quella della Chiesa, con un evidenza tale da smontare le sue fondamenta con argomenti decisivi. Il fatto che questa verità non c’ è, inutile girarci attorno, e se si rifiuta quella, non resta che un grande vuoto…
Secondo me il Papa in quanto capo di uno Stato estero ha il diritto di dire ciò che vuole, anzi non parlerei di diritto, perché di diritto si può parlare all’interno di un insieme di leggi, quindi, se stiamo parlando del Vaticano, parliamo delle leggi del Vaticano, se ci riferiamo invece al mondo intero non esistono diritti e doveri se non all’interno dei vari Stati. Non hanno il diritto di dire ciò che vogliono i preti che sono cittadini Italiani (ad esempio) perché debbono sottostare alle leggi italiane e se un’affermazione è diffamatoria, un prete può benissimo essere querelato. Detto questo, il problama dell’ingerenza del Vaticano nella politica italiana è soprattutto un problema della politica e dei politici. Esistono dei patti lateranensi, è vero, ma nessuno obbliga i politici a obbedire a ciò che dicono il Papa o la CEI. Il nostro è uno Stato libero e indipendente e le leggi andrebbero fatte non solo per i cittadini cattolici, ma per tutti i cittadini, altrimenti potremmo in un certo senso parlare di leggi “ad personam”, insomma fatte su misura per i cittadini cattolici.
Il Papa esprime giudizi di carattere morale, ma il nostro non può e non deve essere uno Stato etico, deve essere uno Stato di diritto. Sbagliano quindi i politici, non il Papa.
Il Papa quindi è libero di dire ciò che vuole e noi tutti, politici compresi, siamo liberi di criticare le cose che dice. Non penso che il Papa meriti un rispetto particolare. Chi è credente è libero di rispettarlo, chi non è credente è libero di non rispettarlo.
Diceva bene Paolo Poli ieri: “A Roma c’è il Papa… c’è a chi piace…” (e c’è tanta gente cui non piace affatto).
Semplicemente …….. Il maiale ha sempre grugnito dal balcone , ma se non ci fosse il giornalista RAI , pagato da tutti noi , all’uopo destinato , l’eco del suo grugnito rimarrebbe circoscritto al piazzalone o a radio maria. Fu Wojtila che capì l’enorme importanza che hanno i media per le sue finanze e il Maledetto sedici ha deciso lo sfruttamento in grande stile di questa arma imponendo alla tv pubblica presunti giornalisti e anchormen e women provenienti tutti dalle sue sacrestie . Io sono per l’apertura di una nuova breccia a cannonate non più a portapia ma direttamente a sanpietro : riprendiamoci la ns Italia calpesta e derisa dal pretame !
Il problema non è cosa il Papa può o non può dire, il problema è complesso:
1) come dice giustamente Lusetti (che però non si capisce cosa ci faccia allora in un partito clericale come la margherita che ospita gente come la Binetti, ferma al 1100) lo spazio che gli viene dato sui media.
In nessun paese del mondo ogni giorno ogni TG parla del Papa. Credo che giusto Khamenei in Iran abbia tanto spazio in TV.
2) se la Canalis avesse tanto spazio in TV sarebbe lei a influenzare le leggi italiane, visto che il dibattito politico si svolge in base alle boiate che passano in TV. L’occupazione dei politici non è prendere provvedimenti, ma partecipare al dibattito politico sui TG con una dichiarazione qualsiasi.
il Papa ha il dovere per il ruolo che ricopre di perseguire il progetto oscurantista della Chiesa, un giornalismo serio, una classe politica seria e un paese civile avrebbero il dovere di ignorarlo lasciandolo alla scarsa audience di Telepace e Radio Vaticana e degli esaltati che lo vanno a sentire la domenica…
a Francesco
noi siamo da secoli/calpesti e derisi/perchè non siam popolo/perchè siam divisi.
credo proprio che per quello che dici e per la salvezza dell’Italia si dovrà prendere esempio dal periodo pre-Giolitti da Camillo magno (Cavour), Quintino Sella, fino a Salvemini
Le “belle” convinzioni di molti italiani sulla correttezza di B16 possono essere attaccate (forse) sul lato economico: ad esempio diffondendo la notizia che, quando fu ammessa in borsa l’ ACEA, “Pantalone”, con apposita deroga in finanziaria, saldò le bollette non pagate da GP2: mi sembra 50 miliardi di acqua pagata da noi e goduta dalle piante del Vaticano (ma e’ un lago ?!). Altrimenti il poco rigore ideologico dei nostri concittadini, il “vabbe’, ma che sara’ mai ?”, avrà sempre la meglio. Ed il tirare a campare farà il gioco di razzi.
Come giustamente fate osservare, al problema strettamente politico va aggiunto quello della propaganda (che è politico anche quello). Lo scrissi giorni fa su questo blog: il vero potere della Chiesa è il potere mediatico, di fede ormai nella nostra società secolarizzata ce n’è poca. Ed è noto il paradosso per cui ad un sempre minore senso religioso fa da contraltare un sempre maggior potere del Vaticano.
La battaglia per la laicità va quindi combattuta sul piano dei media, oltre che su quello del voto ai partiti. Occorre farsi sentire. La RAI da tantissimi anni non svolge il suo ruolo di servizio pubblico, opera insomma un vero sopruso nei confronti dei cittadini e contro la Costituzione. I dirigenti non hanno scuse o attenuanti e se condurremo una valida protesta nei confronti della RAI penso che otterremo abbastanza facilmente un cambiamento.
@Maurizio: E’ pur vero che la natura ambigua del vaticano, stato estero, e insieme associazione, crea tutti questi problemi sul quando la liberta’ d’espressione sfoci nell’ingerenza vera e propria, pero’ faccio sommessamente presente, che sia quando Pera parlo’ male di Zapatero, che soprattutto quando giovanardi paragono’ le leggi sull’eutanasia Olandesi a quelle naziste, le proteste diplomatiche ci sono state nei nostri confronti. Ora quando il papa straparla, come nel caso pacs, e non si puo’ piu’ dire che parli a una comunita’ di fedeli, e soprattutto non e’ neppure la prima volta che interviene, se ci fossero politici con un po’ di zebedei, inoltrerebbero proteste formali per via diplomatica, anche se sono il primo a rendermi conto,che e’ un’eventualita’ fantascientifica.
Saluti
Mi associo a quanto dice cartman666 ed aggiungo che un conto è che il papa parli in uno stato laico, altra cosa se parla in uno stato concordatario sfruttando i soldi dei non cattolici….
trovo ingiusto che io debba finanziare le sue menate contro le mie posizioni
Deve quantomeno avere il buongusto di parlare solo in chiesa
Sì appunto. I Patti Lateranensi concedono al Vaticano dei diritti: quelli se li prendono tutti, interpretandoli in senso moooolto lato.
Con gli stessi Patti, però il Vaticano si è impegnato, in cambio di questi diritti, alla non ingerenza nella politica italiana: di questo dovere spesso si scordano, e quando se ne ricordano lo interpretano in senso molto ristretto.
Troppo comodo…
Volete che l’Italia non vi chieda il silenzio? Benissimo: rinunciate a chiedere all’Italia il finanziamento. 🙂