Iniziative del giudice Tosti: tre nuovi documenti sul sito UAAR

Nella sezione Scrocifiggiamo l’Italia del sito UAAR sono stati aggiunti tre nuovi documenti gentilmente inviatici dal giudice Luigi Tosti: l’ordinanza del CSM, una lettera al sostituto PG della Cassazione e la memoria difensiva presentata al GUP dell’Aquila.

4 commenti

Francesco

La religione è un male non necessario, si potrebbe dire parafrasando Papa Giovanni Paolo II. In relatà il mio pensiero è affine a quello di molti cardinali, come ad esempio il cardinal Biffi, che pensa che le religioni sono tutte false, tranne quella cattolica. Io penso quasi la stessa cosa: Le religioni sono tutte false. L’abisso che mi divide dai credenti non è pensare che ci sia molto altro, ma l’idea che ho dell’Universo. L’Universo non è un “creato”, perchè l’azione del creare è impossibile, è possibile solo generare per metamorfosi. La realtà delle galassie è eterna. L’Universo non è un teatrino messo su in fretta e furia (sei giorni) da un signore con la barba, e che verrà smontato e distrutto una volta adempiuta la sua funzione, cioè far svolgere la farsa umana, bensì è una realtà eterna e indistruttibile. La fede è un dono che bisogna saper rifiutare. La religione è un’ideologia totalitaria, e l’undici settembre è solo la conferma più recente di questa verità ormai palese a tutti, tranne a quelli che si foderano gli occhi e gli orecchi con l’affettato della propaganda vaticana. Comunque combattere contro la religione è un grande omaggio letterario a Don Chisciotte, non serve a nulla, gli Dei che combattiamo oggi, domani saranno dimenticati, e al loro posto ci saranno nuovi Dei e nuove religioni da combattere. Se non ci credete studiatevi la Storia! Mi consolo col fatto che l’infinito vantaggio che ha l’ateo nei confronti del credente, è che l’ateo deve convincere solo se stesso.

Alberto Quercetti

Tutto condivisibile quello che pacatamente e lucidamente scrive Francesco: in effetti continueremo ad “esistere” all’infinito, come energia o materia fluttuante e l’immortalità evocata dalle religioni è verità ma in ben diversa sostanza.

emel

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Allego alla presente, quale scritto defensionale relativo all’oggetto, la memoria che ho inoltrato al GUP del Tribunale aquilano, caldeggiando il promovimento di altro procedimento disciplinare per aver io osato ribadire e reiterare per ben due volte nell’ambito del mio diritto di difesa che «nella mia veste di imputato mi rifiuto di farmi processare da giudici partigiani che si identificano platealmente nei crocifissi cattolici appesi sopra la loro testa, e non nei simboli neutrali dell’unità nazionale che, guarda caso, sono accuratamente estromessi dalle aule giudiziarie italiane: tanto più in processi nei quali questi giudici di parte cattolica – che cioè accettano di far parte di un’Amministrazione connotata di cristianità – sono chiamati a esprimere un giudizio di colpevolezza o di innocenza in relazione a un mio comportamento che è diametralmente opposto, cioè di rifiuto radicale di giudicare in nome di quel “loro” idolo». Mi auspico anche che da questa mia memoria si tragga, attraverso la sapiente e pluricollaudata opera di estrapolazione di frasi e censura del pensiero, lo spunto per il promovimento di ennesimi procedimenti disciplinari e, perché no, penali (suggerisco: vilipendio della religione cattolica) e che gli stessi poi, dopo la “riservata” propalazione da parte dei mass media, “riservatamente” imbeccati dall’On. Francesco Storace, “riservatamente” informato dall’On. Ministro Clemente Mastella, mi siano comunicati “in via strettamente riservata” dal Presidente della Corte di Appello dorica, dopo mia “riservata” convocazione in quel di Ancona. Capisco che le verità scomode siano sempre risultate di scarso gradimento per la Chiesa Cattolica, che le ha “giustamente” soffocate con i criminali roghi inflitti dai criminali tribunali dell’Inquisizione: presumo, però, che sarà molto difficile che io accetti di subire, attraverso persecutori procedimenti disciplinari compulsati dal Ministro della Giustizia cattolico, l’imposizione della “mordacchia” con la quale Giordano Bruno è stato da Voi cristiani arso sul rogo. Ribadisco che se qualcuno pensa di piegarmi e stroncarmi con persecuzioni attuate col classico coraggio del branco, questo qualcuno ha fatto male i calcoli. A questa mia lettera seguiranno denunce penali e ulteriori memorie, di cui “riservatamente” curerò la massima pubblica diffusione, ovviamente compatibile col regime di [dis]informazione pubblica, affinché la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo abbia il concreto riscontro del razzismo religioso e della violazione dei più elementari diritti umani che lo Stato Italiano, seguendo le direttive del Vaticano e della Chiesa, pratica abitualmente.
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Ecco un uomo.

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