Anche il nunzio vaticano a Varsavia, monsignor Jozef Kowalczyk, rischia di essere travolto dallo scandalo di Stanislaw Wielgus, l’arcivescovo di Varsavia costretto a dimettersi domenica scorsa dopo le rivelazioni sul suo passato di collaboratore dei servizi segreti comunisti. All’indomani della storica decisione dei vescovi polacchi di sottoporsi tutti ad una verifica sul loro comportamento nel periodo comunista, non si placa la guerra dei veleni. Mentre sui giornali compaiono nuovi nomi, con relative smentite, di presuli collaborazionisti, la bufera sembra avvicinarsi sulla testa dell’ambasciatore della Santa Sede. Ieri sera alcuni manifestanti si sono recati sotto il suo appartamento a Varsavia, al grido di «Vattene, vattene». Mons. Kowalczyk si era difeso dalle accuse di non aver adeguatamente informato Benedetto XVI, accusando Wielgus di avergli mentito. Ma oggi Wielgus è passato al contrattacco, rivelando la sua dichiarazione rilasciata, sotto giuramento, all’inviato di Ratzinger, a dicembre in cui parla di «incontri e colloqui con la polizia e i servizi segreti, in concomitanza con i miei viaggi all’estero negli anni settanta».
Dal sito della Provincia di Cremona
Un bell’ambientino, non c’è che dire: alla corte di Tamerlano volavano meno coltellate…
Beh, ma Maledetto tornerebbe volentieri al tempo dei Borgia 🙂