India: donne aggrediscono e denunciano l’uomo che le molestava

Esauste di un sistema giudiziario che non presta loro l’attenzione sufficiente, le donne indiane vittime di violenza sessuale decidono di farsi giustizia da sole. Nagpur, Stato di Mahrashtra, India occidentale, è da tempo teatro di episodi di questo genere. L’ultimo vede come protagoniste le operaie della Centrale elettrica Korad Thermal, che hanno aggredito un responsabile dell’Ufficio personale, colpevole di prolungate violenze sessuali ai loro danni.
Dopo un lungo periodo di soprusi, lo scorso 11 gennaio, le donne hanno aspettato Arun Birajdar davanti alla sua abitazione, lo hanno aggredito e picchiato. Spogliato dei suoi abiti è stato portato seminudo per la città fino alla stazione di polizia più vicina. Dal 2002 l’uomo sfruttava sessualmente e ricattava le impiegate: ad una di loro aveva promesso di dare un lavoro al marito, se cedeva alle sue profferte. Birajdar è stato arrestato per violazioni a varie sezioni del Prevention of SC/ST (Atrocieties) Act; in poche parole la legge che tutela le Scheduled Castes and Tribes, i fuoricasta. Insieme a lui, sono agli arresti anche altre 5 persone.
Sociologi indiani notano una crescita di consapevolezza delle donne indiane, che ora hanno il coraggio di venire allo scoperto e denunciare le violenze e le discriminazioni di cui sono vittime. Il fenomeno – sostengono gli esperti – trova origine in una vasta e radicata sfiducia nel sistema giudiziario, che dovrebbe difenderle. Le denunce sporte da donne a danni di un uomo rimangono inascoltate per troppo tempo, esasperando così le vittime che provvedono a farsi giustizia da sole.

Fonte: il sito cattolico AsiaNews 

4 commenti

Acendosa97

Molto bene…!!! Avrebbero dovuto mandarlo all’ospedale… anziche’ portarlo in questura…!!!

Franco Siccardi

Non han pensato di usare un bel rasoio??? Ovviamente, non per tagliargli la barba!!!

frAnk

solo se si agisce in prima persona si ottiene di venir ricosciuti i propi diritti. Questo è un insegnamento per tutt*.

kimba

hanno fatto bene… è ora che anche in italia si cominci a pensare a una cosa del genere!

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