E’ l’Autostrada del sole l’ultima frontiera della missione pastorale cattolica. Il Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti e degli itineranti ha diffuso oggi una nota che si presenta come un vero e proprio decalogo per la salvezza del camionista. La Chiesa, ricorda il documento, non deve dimenticare “chi svolge la sua professione percorrendo per lunghi tratti di tempo le autostrade, i camionisti, per esempio, e corre il pericolo di trovarsi particolarmente in solitudine, lontano dalla famiglia e dalla sua dignità”
Per questo la raccomandazione del presidente del dicastero, il cardinale Renato Raffaele Martino, è quella di “creare luoghi e occasioni di incontro con i professionisti della strada, poiché a differenza di chi va in macchina per esigenze personali o familiari, essi sperimentano di più la solitudine e la lontananza dalla famiglia”. Il Pontificio Consiglio per la pastorale suggerisce di “svolgere tali incontri negli spazi che gli interessati considerano propri, come sono i grandi piazzali per le soste, senza dimenticare gli autogrill”. E di “rendere gli incontri momenti in cui si vive più intensamente e spiritualmente, con possibilità di crescere nella fede”.
Per difendere la vita, spiega ancora il cardinal Martino, “bisogna osservare le regole del traffico, l’infrazione delle quali conduce a gravi perdite di vite umane”. Accanto al suo dovere di riproporre questa prima e principale raccomandazione, la Chiesa, rileva il porporato, non perde di vista le “necessità pastorali del settore, nelle loro varie espressioni, e cerca di darvi risposte adeguate” individuando “quali siano i mezzi più appropriati per assistere viaggiatori e addetti al trasporto, nonché gli abitanti della strada”.
Il comunicato del Pontificio Consiglio sottolinea che occorre “approfondire l’attenzione pastorale per una mobilità sicura, sostenibile, che rispetti la vita, l’uomo, la sua dignità, i suoi diritti e il suo destino” e ricorda la necessità di promuovere “una conoscenza condivisa, favorendo il dialogo fra tutti gli attori sociali che si occupano di mobilità”. A vescovi e operatori pastorali è richiesto quindi di “intensificare i contatti con i mezzi di comunicazione sociale per invitarli ad una più attenta analisi dei messaggi quotidiani e a diventare alleati in un’opera di educazione, anche di quella stradale”.
“Preti in autogrill e aree di servizio contro la solitudine del camionista”
17 commenti
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Non sono camionista, ma sottoporre a questa ulteriore “tortura” i camionisti mi pare un po’ troppo. I pedaggi autostradali, il disco, i punti sulla patente, gli “agguati della polizia”, la finanza, le ore di viaggio, la necessità di dover “correre” per starci dentro con i prezzi, le tariffe, il traffico, le sigarette che magari non riesci a trovare, ecc.ecc. penso che siano già abbastanza. Uno ha già le palle piene e la nausea senza trovarsi anche un prete che magari si mette a “pontificare” e a dirti che la sua divinità tanto “buonina e carina” pensa a te perchè ha un suo “disegno”.
Se fossi camionista avrei già il mal di pancia per conto mio, non vorrei trovare un prete che mi faccia venire pure la diarrea.
Veramente per la salute del camionista sarebbe meglio una bella donna che lo aspetta in ogni autogrill altro che preti!
La ragazza dietro al banco mescolava birra chiara e Seven-up,
e il sorriso da fossette e denti era da pubblicità,
come i visi alle pareti di quel piccolo autogrill,
mentre i sogni miei segreti li rombavano via i TIR…
Bella, d’ una sua bellezza acerba, bionda senza averne l’aria,
quasi triste, come i fiori e l’erba di scarpata ferroviaria,
il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere
che tracciavo con un dito dentro ai cerchi del bicchiere…
Basso il sole all’orizzonte colorava la vetrina
e stampava lampi e impronte sulla pompa da benzina,
lei specchiò alla soda-fountain quel suo viso da bambina
ed io…. sentivo un’infelicità vicina…
Vergognandomi, ma solo un poco appena, misi un disco nel juke-box
per sentirmi quasi in una scena di un film vecchio della Fox,
ma per non gettarle in faccia qualche inutile cliché
picchiettavo un indù in latta di una scatola di té…
Ma nel gioco avrei dovuto dirle: “Senti, senti io ti vorrei parlare…”,
poi prendendo la sua mano sopra al banco: “Non so come cominciare:
non la vedi, non la tocchi oggi la malinconia?
Non lasciamo che trabocchi: vieni, andiamo, andiamo via.”
Terminò in un cigolio il mio disco d’atmosfera,
si sentì uno sgocciolio in quell’aria al neon e pesa,
sovrastò l’acciottolio quella mia frase sospesa,
“ed io… “, ma poi arrivò una coppia di sorpresa…
E in un attimo, ma come accade spesso, cambiò il volto d’ogni cosa,
cancellarono di colpo ogni riflesso le tendine in nylon rosa,
mi chiamò la strada bianca, “Quant’è?” chiesi, e la pagai,
le lasciai un nickel di mancia, presi il resto e me ne andai…
Negli autogrill preferisco trovare la ragazza di Guccini piuttosto di un pretaccio puzzolente!!!
No, cazzo!!!!!CI mancava solo l’autogrill.uno degli ultimi posti sani,dove cercavi alle 5 di mattino un digestivo sturacessi tipo Ouzo greco per digerire la notte brava con magari una bella gara finale di rutti,e questi quì pensano pure di rovinartela?!?!?Ehhh nooooo!!!!!!
[…] Pubblicato da kaliban su Gennaio 16th, 2007 Preti in autogrill contro la solitudine del camionista. […]
Non ho mai pensato agli autogrill come a posti particolarmente romantici, però immaginarli come fa Guccini non è male. Ma i preti nei motel quando li mettono? 😉
Chissà se installeranno anche dei confessionali accanto ai distributori di benzina, o se nascerà una linea di panini sponsorizzata dal Vaticano: accanto al “Fattoria”, al “Rustichella” e al “Capri”, il “Sagrestia”, il “Parrocchietta” e il “Lourdes”.
Si attendono sviluppi.
http://metilparaben.blogspot.com/2007/01/sandwich-vaticani.html
Spero in qualche buon investimento……….
Meno male che le vocazioni sono in calo: hanno pure preti in esubero da mettere in strada!
chi glielo dice che alcuni preferiscono andare a put.ane?
http://fabiosacco.blogspot.com/
Con benzina Buon Pastore metti un Cristo nel motore, non consumi una Madonna e vai con Dio!!
e no, adesso basta!
pretacci ci avete rotto i c……i!
non ficcatevi pure negli autogrill!
se no, peggio per voi!
Tra automobilisti:
“Ehi, lei mi ha fatto le corna, come si permette?”
“E che voleva? Che le rimanessi fedele per tutta la vita?” 🙂
“nascerà una linea di panini sponsorizzata dal Vaticano:
B16 – con wurst und kraut e limatura di ferro
Fatima – con pecorino, cipolle e incenso
Teresa – carne putrefatta e curry
Vaticanella – pane azimo e arrosto di tacchino
— 😉 —
ma dopo aver riportato il camionista sulla retta via, il prete passerà a “confessare” la lucciola scoperta in sua compagnia?
No, no… la lucciola e il prete sono la stessa persona!! Il camionista verrà adescato da Gilda, un laido sacerdote amante degli omaccioni muscolosi. Non so se il camionista ritroverà la retta via, ma la via del retto sicuramente 🙂
Come da copione, le religioni seguono i tempo, in special modo quella cattolica che si è sempre prostituita ai nuovi potenti e alle nuove piazze d’armi…
Come da copione. Le religioni seguono i tempi, per sopravvivere, in special modo quella cattolica che si è sempre prostituita ai nuovi potenti e alle nuove piazze d’armi…