Meglio sole, che male accompagnate. La maggioranza delle donne americane ha optato per la saggezza del vecchio proverbio, decidendo di vivere senza marito. Per qualcuna si tratta del compimento della liberazione femminista, per altre è mancanza di materia prima, e per altre ancora uno schiaffo all’inaffidabilità, la superficialità e la stupidaggine del maschio moderno. Qualunque sia la risposta giusta, a differenza dei mariti i numeri non mentono, e quindi la tendenza deve far riflettere. La notizia, in prima pagina dal New York Times, non è una novità assoluta: i matrimoni sono in calo da mezzo secolo, e a farne le spese sono soprattutto le persone di sesso femminile. Dal 1950 al 2000 la percentuale delle donne sposate tra 15 e 24 anni è scesa dal 42 al 16%, mentre quella tra 25 e 34 anni è diminuita dall’82 al 58%. Il fatto nuovo è che adesso gli Stati Uniti hanno scavalcato la soglia simbolica della metà. Nel 2005, secondo il Census Bureau, 59,9 milioni di donne erano single o vivevano senza marito, contro 57,5 milioni che lo avevano in casa. Significa che il 51% sono sole, mentre tra i maschi il 53% vive ancora con la moglie. In alcune situazioni particolari l’uomo era fuori per ragioni di lavoro, e quindi la separazione va considerata temporanea, ma i sociologi non ricordano un altro periodo così nella storia americana. […]
Il testo integrale dell’articolo di Paolo Mastrolilli è stato pubblicato sul sito della Stampa
viva la libertè.