Grezzana (VR): prof toglie crocifisso, polemiche

“L’episodio della scuola media di Grezzana in provincia di Verona, che ha visto una professoressa togliere il Crocifisso dall’aula, gettandolo in un armadio, mi fornisce ancora una volta l’occasione per intervenire, non tanto sul fatto in se’, che rischia di elevare la pessima professoressa al cospetto di temi seri che forse non ha nemmeno la dignita’ di trattare, ma su temi seri come quelli del processo di secolarizzazione in atto, del senso dell’educazione come aprioristico all’insegnamento, della necessita’ di un’integrazione rispettosa di tutti”. Lo dichiara l’assessore alle Politiche dell’Istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan (AN) che sottolinea: “E’ infatti persino banale ricordare che chi ha l’enorme responsabilita’ dell’insegnamento deve porsi al di sopra delle parti, avendo come unico obiettivo la formazione di persone prima che di allievi, dando loro non solo una cultura nozionistica, ma gli elementi di base che permettano loro di approfondire tematiche secondo le loro attitudini, predisposizioni ed ambizioni. Un elemento chiarificatore in tal senso e’ la sentenza del 13 febbraio 2006, con la quale il Consiglio di Stato e’ intervenuto sulla questione della esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche, stabilendo, una volta per tutte, che ‘per tutti, credenti e non credenti, esso non discrimina’. La sentenza numero 556 stabilisce che il crocifisso ‘e’ un simbolo idoneo ad esprimere l’elevato fondamento dei valori civili che hanno un’origine religiosa, ma che sono poi i valori che delineano la laicita’ nell’attuale ordinamento dello Stato’.”

Lancio AGI

Sappiamo benissimo cosa dice la sentenza del Consiglio di Stato, perché è stata emanata in seguito a un ricorso di una socia UAAR supportata dall’associazione. Il caso di Grezzana rientrerà, pare anzi sia già rientrato, ma l’assessore stia attenta, strumentalizzandolo, a non far nascere altri casi Tosti: perché non è detto che prima o poi non nasca una vera e propria obiezione di coscienza nei confronti del crocifisso. In ogni caso, contro la sentenza del Consiglio di Stato è stato opposto ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Non è detta l’ultima parola, e l’UAAR è nata proprio perché non sia detta senza lottare.

32 commenti

Daniele Gallesio

perché non è detto che prima o poi non nasca una vera e propria obiezione di coscienza nei confronti del crocifisso.

Speriamo proprio che nasca!
E che magari non sia limitata ai soli atei e credenti non cattolici, ma anche a quella (per ora piccola) parte di cattolici che non vuole imporre il proprio credo agli altri.

Lorenzo A.

il primo giorno di liceo la prof. di italiano ha fatto lo stesso e nessuno più ha detto nulla. ma eravamo negli anni ottanta e nessuno ci faceva caso perchè quello era considerato un simbolo anacronistico. ora invece … i cattolici fanno di tutto per non essere da meno dei talebani.

è un atteggiamento da fort alamo, resistere ad oltranza e morire sul posto. perchè non ci sarà più nessuno dopo… io ne sono la prova, se il cattolicesimo non riesce a tramandarsi da una generazione all’altra è destinato a scomparire. Speriamo che sia prima possibile !

Franco Siccardi

Non so come la pensi la professoressa di Verona, ma, personalmente, essere definito “pessima professoressa” da un assessore fascista mi riempirebbe d’orgoglio.

Vorrebbe dire essere accomunato a quei “pessimi professori” che non vollero chinare il capo di fronte alla richiesta di adesione a quella ideologia aberrante che purtroppo sta ritornando di moda.

Dal Premio Nobel Enrico Fermi, al piu’ umile Maestro elementare, tutti quanti meritevoli d’encomio per aver saputo resistere all’ignominia di quella richiesta.

Daniele Gallesio

i cattolici fanno di tutto per non essere da meno dei talebani.

Triste, ma vero.

Daniele Gallesio

In un’aula dell’ITIS Gastaldi di Genova c’era disegnata sul muro una croce vuota con un cartello che diceva “TORNO SUBITO” 🙂

davide

‘e’ un simbolo idoneo ad esprimere l’elevato fondamento dei valori civili che hanno un’origine religiosa, ma che sono poi i valori che delineano la laicita’ nell’attuale ordinamento dello Stato’.Ah sì!? e quali sarebbero? Disprezzo per tutto ciò che sulla terra è bello, discriminazione di chi vive e pensa in modo diverso da quanto dice la Chiesa, masochismo,…Beh comunque come spera Daniele Gallesio anch’io spero che un giorno non lontano tutta l’umanità si possa risvegliare dal torpore e non addormentarsi mai più senza che sia conclusa la lotta contro chi crede che il proprio credo solo perchè rivelato da un’invenzione divina debba essere valido per tutti

carlo

e’ un simbolo idoneo ad esprimere la sudditanza dell’italia alla maledetta sede.

Charles Marra Brest

Errata Corrige:

[quote] e’ un simbolo idoneo ad esprimere l’elevato fondamento dei valori civili che hanno un’origine religiosa, ma che sono poi i valori che delineano la laicita’ nell’attuale ordinamento dello Stato’ [/quote]

se Cristo invece della “croce” avesse subito la sorte di Saddam la forca rappresenterebbe
L’ELEVATO FONDAMENTO DEI VALORI CIVILI CHE HANNO UN’ORIGINE RELIGIOSA!

Ipazia

Mi chiedo cosa succederebbe se ci dichiarassimo in massa obiettori di coscienza per il crocifisso.
Vi immaginate dozzine di docenti in giro per le più diverse zone d’Italia che dichiarano la propria obiezione al fare lezione in una cattedra “coronata” di un simbolo tale?
O di medici che non lavorano in ospedali pubblici invasi di crocifissi? O di altri lavoratori, di qualunque tipo purchè operino in strutture pubbliche crocefisso-munite , che di punto in bianco si rifiutano di farlo perchè obiettori???
Alla fine il problema si porrebbe seriamente e non con dichiarazioni da barzelletta come quella del Consiglio di Stato del febbraio scorso…
L’unione fa la forza.

Daniele Gallesio

Charles:

su questo sito si usano i tag racchiusi fra “parentesi angolate” come nel normale html e non fra parentesi quadre come normalmente avviene nei forum.

Per cui per quotare usa <blockquote> </blockquote> al posto di [quote] [/quote]

Per il grassetto <b></b> eccetera

Dandus

“ma su temi seri come quelli del processo di secolarizzazione in atto, del senso dell’educazione come aprioristico all’insegnamento, della necessita’ di un’integrazione rispettosa di tutti”

apppunto perchè bisogna rispettare tutti è indispensabile rimuovere i crocifissi dalle strutture pubbliche.

Vassilissa

In un’aula dell’ITIS Gastaldi di Genova c’era disegnata sul muro una croce vuota con un cartello che diceva “TORNO SUBITO”

heheheh 🙂 è vecchia come il cucù…..sempre valida però.
Forse bisognerebbe sfinirli con piccole ma fastidiosissime azioni come questa, alla lunga sarebbero loro a togliere l’inchiodato dal muro per salvarlo.

Lazarus Long

Nel mio liceo eravamo stati noi studenti a staccarlo e metterlo in un cassetto. Lo hanno riattaccato un paio di volte ma faceva sempre la stessa fine. Come prevedibile i bidelli avevano altro da fare e alla fine si sono stancati di riappenderlo. Nessuno ha protestato e la storia è finita lì. Sto parlando di 9 anni fa, sarei curioso di sapere cosa ci sarebbe successo se lo avessimo fatto in questi giorni.

Lucifero1972

La Donazzan mostra chiaramente di non capire un cazzo e di essere, lei sì, INDEGNA del ruolo che ricopre. Spero che sia stata querelata dalla professoressa. I ragionamenti di questi cattotalebani di facciata sono viziati TUTTI dalla stessa falla: il biasimo espresso per un comportamento o per un’idea (diversa dalla loro) si traduce immancabilmente in un giudizio di valore sulla persona (nel caso di specie in un giudizio sul valore professionale dell’insegnante). Ma possibile che non ci sia mai nessuno che risponda loro per le rime rimettendoli al loro (lurido) posto?

trotzky

E’ possibile vi sia sfuggito che il mese scorso la sentenza del Consiglio di Stato in oggetto è stata dichiarata in contrasto con la Costituzione dal Consiglio superiore della magistratuta?
E’ possibile che non sapete che la Corte Costituzionale si è pronunciata in precedenza allo stesso modo e che diverse sentenze della Cassazione affermano lo stesso principio?
A volte ho l’impressione che gli atei non hanno nessuna voglia non solo di lottare ma nemmeno di vincere.

Mauro

Sto scrivendo la tesi di laurea sul rapporto pedagogia-religione. Un capitolo descrive i risultati dell’indagine da me svolta nelle scuole della mia città: ho chiesto ai dirigenti scolastici e ai prof di filosofia e religione di indicarmi, tra le cinque proposte, la definizione esatta di laicità. Ebbene, soltanto uno su due ha risposto correttamente. Da qui partono tutte le difficoltà, compresa quella dell’abolizione dei simboli religiosi dagli edifici pubblici.

Marja

brava la professoressa, ha tutta la mia simpatia! è stata fin troppo moderata, il crocefisso avrebbe dovuto buttarlo direttamente nel cestino delle carte 😀

mariachi

Quando ero giovane, dalla finestra della mia aula scolastica lanciai il quadretto raffigurante il presidente Giuseppe Saragat. Non aveva il vetro perciò fece una bellissima planata. Non avevo mai visto un presidente della repubblica volare così bene..;-)

Micky

14 anni fa ero ricoverato in ospedale. Il mio era un letto centrale (di tre) e davanti a me, appeso al muro, c’era il solito crocifisso. La sua presenza mi infastidì, perchè rappresentava un messaggio subliminale che spinge chi soffre a sperare nella presenza di un qualche Dio che possa guarire rapidamente i propri mali. Quella notte feci degli incubi religiosi. Al mattino, mi alzai e, non visto, levai il crocifisso e lo nascosi sopra l’armadietto. Le infermiere aprirono la caccia al sacrilego che (a dir loro) aveva “rubato” la croce. Essendo basse non si accorgevano di averlo sotto il naso (pardon sopra la testa) e convinte che il ladro fosse il mio vicino di letto, attesero che andasse a mangiare per rovistare nel suo armadietto e nel suo comodino. Non trovarono niente, ma per loro il colpevole non poteva essere che lui. Io me la ridevo sotto i baffi a vedere quel via-vai di infermiere indignate. Chi mi fece l’iniezione mi chiese se ne sapessi qualcosa. Dissi ovviamente di no ed il mio fondoschiena venne bucato con maggiore forza.
Al mattino dopo, tutto era risolto: un nuovo crocifisso troneggiava al posto del primo. Ma non era quello che avevo tolto, ma un’altro. Era identico!
A questo punto mi domando:
– come è possibile che donne carine e gentili si trasformino in belve se non vedono più il loro beneamato crocifisso?
– Ma quanti crocifissi deve comprare e conservare un ospedale civile per genuflettersi di fronte alla potenza vaticana?
Risposta: Boh!

raphael

*Mauro
stai attento a quello che scrivi…..e a quello che dici
Per scrivere ciò che pensavo dell’Illuminismo alla maturità scientifica ci stavo rimettendo non il solo il voto ma anche la promozione; fui salvato in corner dal professore di filosofia genuflesso….per me.

Marja

@Micky
che brutta esperienza, stare in ospedale e dover sopportare anche il crocefisso continuamente davanti agli occhi!
non ci avevo mai pensato, però la presenza del crocefisso negli ospedali è veramente una barbarie, perché in altri luoghi pubblici uno ci sta di meno, può voltarsi da un altra parte, ma che una persona costretta a stare a letto e in condizioni di salute non buone debba pure sopportare anche il crocefisso è veramente una cosa incivile! E hanno pure i crocefissi di ricambio, ecco come vengono impiegati i soldi destinati al servizio sanitario nazionale!

Mauro

*Raphael
Credo di potermi ritenere fortunato, almeno per il momento. La mia relatrice mi ha concesso la libertà di scrivere senza badare al peso delle parole. Diciamo che in sede di laurea non dovrei avere problemi. Forse pubblicherò parti della mia tesi e sarà lì che entrerò in contatto con il rogo (spero solo metaforico) della mia denuncia.

davide

a micky
fortuna che ultimamente in ospedale sono stato solo per dei day Hospital così una volta tornato a casa potevo disintossicarmi un pò leggendo Nietzsche, i post di Marja e Razionalmente, guardando qualche bella donzelletta sulla via del ritorno o su vario materiale cartaceo e multimediale che ho a casa (chiaramente in assenza dei miei). Comunque se la tua esperienza è vera in uno stato realmente serio (ovviamente non Vaticalia) cose così dovrebbero essere trattati alla stregua di reati contro la persona

Paolo

Ora, io ho finito il Liceo (Scientifico, va da se…) da 10 anni, però di crocifissi in classe non ne ho mai visti! Si era più laici allora!? Venezia è così avanti? O il nostro preside era un peccatore e un criminale?! A nessuno era venuto in mente di appenderlo, né se ne sentiva la mancanza, neppure al prete dell’ora di religione! (Che non frequentavo). All’Università (Ca’ Foscari) invece, forse perché era accanto ad una chiesa e sorgeva su un convento, QUALCHE aula ne era dotata, ma poche… mah! ;D

davide

a Paolo
Forse perchè se non sbaglio 10 anni fa (vabbè che andavo alle medie e stavo procedendo a gonfie vele verso l’acme della God’s illusion) non era tanto dilagante e forte il richiamo al baluardo delle radici cristiane. Se ricordo male correggimi pure

Damiano

Tutti se ne sbattevano del crocifisso (Bossi e Calderoli in primis) fino a quando non è diventato un’arma…

Paolo

Appunto, il troppo parlarne lo rende di celebre, e di conseguenza i teocom galoppano sull’argomento. Tutti i Cattolici x hobbies, se intervistati, diranno che è giusto lasciarli. Se non ci fossero, spariti senza clamore alcuno, nemmeno se ne accorgerebbero! Non se ne accorgerebbero nemmeno se sparissero dalle chiese! 😉

Paolo

Ps. Da me, in ospedale, post-operazione cardiaca, è venuto un prete. Gli ho solo detto: “No grazie, sono ateo.” La sua risposta è stata:”Pregherò comunque per te!” (Non so se per la convalescenza o per la mia redenzione… ma temo per la seconda ipotesi).
Sintomatico. 😉

Micky

Ho una sorella, credente ma non praticante. Anche lei una decina di anni o poco più è andata in ospedale. Le scoppiò improvvisamente un gran mal di testa e nessun analgesico riusciva a calmarla. Scoprimmo dopo qualche giorno che aveva un tumore nella regione temporale del cervello, benigno secondo la risonanza magnetica, ma andava rimosso ugualmente. Un prete andò a farle visita e le disse di confessare i suoi peccati. Lei rispose che non aveva peccati da confessare (ma come si fa a romper i coglioni a una ragazza di vent’anni con un gran mal di testa?). Il prete rispose che “era meglio per lei confessarsi, visto il tipo di intervento che doveva fare”. Mia sorella rispose con le scaramantiche corna e non si confessò.

davide

a micky
che senso ha parlare tanto di amore se poi a una ragazza quando sta male la si vuole soggiogare con la paura della morte?

Damiano

“che senso ha parlare tanto di amore se poi a una ragazza quando sta male la si vuole soggiogare con la paura della morte?”

Il senso è questo: si canalizza/amplifica la paura e, nel caso le cose vadano a buon fine, si crea una falsa idea di un rapporto di tipo “causa effetto” che renderebbe la poveretta eternamente grata (e quindi schiava) dell’ideologia che il prete rappresenta.
Se le cose invece adassero male la diretta interessata non sarebbe certo in grado di chiedere un risarcimento.
E’ lo stile del venditore porta-a-porta o dei teleciarlatani che vendono numeri del lotto diversi a persone diverse per la stessa estrazione, solo che in questo caso c’è l’aggravante dello sfruttamento della paura altrui.

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