Eutanasia, “Scienza e Vita” contesta il rapporto Eurispes

Ad una “discutibile metodologia di ricerca” si aggiunge “l’uso scorretto del linguaggio medico per quanto riguarda la definizione di accanimento terapeutico”. L’associazione Scienza e Vita denuncia “l’uso scorretto dell’indagine statistica ai fini di legittimare l’eutanasia, che ha visto protagonista ieri l’Eurispes”. “Non solo il campione esiguo degli intervistati produce una elevata probabilita’ di errore, ma anche le procedure di rilevazione non specificate rendono difficile valutare l’attendibilita’ dei dati forniti. Inoltre la formulazione del questionario non pone una reale alternativa equipollente, ma platealmente orienta verso una delle possibilita’ di risposta”, spiega a nome dell’associazione il sociologo Luca Diotallevi, docente dell’Universita’ Roma Tre. “Quando si chiede agli intervistati di pronunciarsi sull’eutanasia, la domanda – rileva la nota – orienta la risposta verso un consenso forzato all’eutanasia: non viene offerta altra alternativa al fine di diminuire le sofferenze negli ultimi momenti di vita che la morte procurata”. Secondo Scienza e Vita, nel sondaggio “non viene infatti prospettata la possibilita’ di sedare la sofferenza mediante adeguate cure palliative”.

Fonte: Repubblica.it

31 commenti

Andrea

spiega a nome dell’associazione il sociologo Luca Diotallevi

Ma se li scelgono apposta per il nome o cosa?

Mangiapreti

Sono il primo a criticare i sondaggi …
Però mi chiedo come mai quando l’Eurispes dice che l’87,8% degli italiani si dichiara cattolico allora va bene: l’88% degli italiani è cattolico. Strano che nessuno noti che i conti non tornano con altre decine di sondaggi e che le opzioni non contemplino, ad esempio, un cristianesimo generico con l’indipendenza dalla Chiesa. Scelta che rappresenterebbe una grande fetta di italiani … se venisse rilevata!
Mentre quando dice che il 68% si dichiara favorevole all’eutanasia allora vengono fuori le critiche … le quali ci dovrebbero essere sempre!
Come sempre i cattolici sono opportunisti ed incoerenti.
Infine se vivessimo in una democrazia che onorasse tale nome sarebbe il governo a proporre e finanziare un indagine statistica su un campione molto più vasto e significativo della popolazione. Invece di sprecarsi in interminabili ed inconcludenti dibattiti parlamentari … dove ormai deputati e senatori non conoscono più l’opinione dei cittadini che rappresentano.

Francesca

Dal momento che questo genere di sondaggio viene ormai fatto da molti anni non solo da Eurispes ma, a giro, da tutte le società di statistica ed i dati rilevano in modo ormai costante che ben oltre la metà della popolazione è favorevole non solo alla sospensione dell’accanimento terapeutico ma proprio all’eutanasia, quindi si può ragionevolmente escludere che la modalità del rilevamento sia viziata, SAREBBE BENE che lorsignori scendessero dal pero e si confrontassero con un Italia che non vuole soffrire, soprattutto se può evitarlo.

E’ un’Italia trasversale che coinvolge cattolici e non, un’ Italia rattristata dal fatto che Cristo abbia sofferto in croce per l’umanità, ma che non ci tiene ad imitarlo, lor signori se lo mettano i testa, si puliscano il c**o con il cilicio, nessuno glielo vieta, ma non carteggino le p***e al resto del mondo.

Lamb of God

Quella delle tanto invocate cure palliative e una soluzione ridicola che solo un decelebrato può invocare, penso passare il resto della vita e letto talmente imbottito di farmaci da non ricordar più nemmeno il mio nome sia un’ipotesi rivoltante.
Se ai cattolici piace, che se la usino fra di loro …

Umberto

x Mangiapreti – E’ vero, il sondaggio conta solo quando mi dà ragione, è questo il Vaticano-pensiero, in parole povere finchè vinco io si giuoca, se perdo non vale e si smette subito.

Silvia

Chissà perché non sono mai così pignoli quando fanno le loro indagini statistiche?
Per esempio:
– nel contare il numero di cattolici
– nel calcolare i contrari alla legge 40
– nel contare i casi di pedofilia nel clero.

Vassilissa

“…non viene offerta altra alternativa al fine di diminuire le sofferenze negli ultimi momenti di vita che la morte procurata”
Ultimi momenti che possono durare anni, decenni, come nel caso Englaro!?

orridi

Stefano Chiaudano

A me non sembra così sommario…
http://www.eurispes.it/rete.asp?val=13

“…l’uso scorretto del linguaggio medico per quanto riguarda la definizione di accanimento terapeutico…”

peccato che oltre alle definizioni proposte, compaia una voce altro dove l’intervistato può esprimere la propria concezione di accanimento terapeutico….

“…la risposta verso un consenso forzato all’eutanasia: non viene offerta altra alternativa al fine di diminuire le sofferenze …”

credo si riferisca alla domanda “Lei è favorevole o contrario all’eutanasia (la possibilità cioè di concludere la vita di un’altra persona, dietro sua richiesta, allo scopo di diminuirne le sofferenze negli ultimi momenti della vita)?”

…sa com’è Diotallevi, è un sondaggo sull’eutanasia…

Kaworu

giustamente quando le statistiche non fanno comodo sono “faziose” o “sbagliate”.

ma che vadano a sotterrarsi, quelle sottospecie di merde…

Stefano Chiaudano

@Vassilissa

Grazie per il post sul rapporto sulla maturità affettiva dei seminaristi

Silvia

Fintanto che si porrà il problema dell’eutanasia solo come atto di pietà nei confronti di un malato terminale di tumore o di un comatoso senza speranza, un minimo di “ragionevolezza” nelle argomentazioni dei cattolici potrebbe esserci, dando la stura alle solite vomitevoli affermazioni sulle cure palliative.

L’eutanasia non è però questione di pietà (anche se ovviamente la pietà è un argomento a suo favore) o di qualità della vita. L’eutanasia è questione di diritto all’autodeterminazione. Il suicidio dovrebbe essere un diritto sancito, se stabilisco che la mia vita deve finire, ebbene: che finisca! E se voglio che finisca senza dolore e qualcuno mi vuole aiutare, lo stato non deve metterci becco se non per accertarsi che dietro l'”aiuto” non ci sia un omicidio.
Il diritto negato al suicidio è la dimostrazione più palese di come lo stato non sia uno stato liberale, ma uno stato etico.

Andrea

Beh, questo delle statistiche “faziose” è un film già visto e stravisto… e aggiungo anche che ormai le limitazioni intrinseche di questo tipo di indagini dovrebbero conoscerle pure i bambini dell’asilo. A prendersela troppo a male per un sondaggio (come quelli del comitato) già non ci si fa una gran figura – se poi ci si attacca appunto anche il solito double standard – per cui i sondaggi sono il Verbo finchè tirano acqua alla mia parte, altrimenti tutte c***ate… meglio sotterrarsi, come dice Kaworu.

Stefano

Bene, per tagliare la testa al toro allora bisogna fare un bel referendum SENZA QUORUM, in modo che non succeda come con la procreazione assistita che nonostante sia stato vinto enormemente da quelli che avevano voluto abrogare la legge 40 non è andato in porto per il quorum e i preti se ne vantano ancora adesso!

Paolo

Dovrebbe chiamarsi “DOGMA E VITA”! Di scientifico nemmeno l’ombra…

Marja

Io ho notato, e da diverso tempo, che anche tra i cristiani non cattolici e tra i cattolici non integralisti c’è una generale propensione verso il testamento biologico e, in generale, la possibilità di sospendere trattamenti che mantengono artificialmente una vita ormai in fase terminale. Quindi il sondaggio Eurispes dà una fotografia più o meno esatta della realtà. Ma cosa ci si può aspettare dal Comitato Scienza e Vita, un gruppo di scienziati che sostengono che il pre-embrione è una nozione convenzionale, mentre la realtà scientifica sarebbe che un grumo di cellule(il pre-embrione o embrione pre-impiantatorio appunto)è un individuo umano? Tutto quello che dicono quelli del Comitato Scienza e Vita è condizionato dalla loro ideologia religiosa che tentano di contrabbandare per verità dei fatti.

Vassilissa

@ stefano chiaudano
di nulla , è un po’ datato ma interessante

Gio

Il sondagio è valido, in quanto non esiste una vera e propria cura sostitutiva in grado di ridonare dignità all’uomo.
I cattolici non possono continuare ad ignorare i casi limite; e nemmeno possono continuare a negare ai cittadini il diritto ad essere padroni della propria vita.

trotzky

Le statistiche della Chiesa sono manipolate. Se teniamo presente che in Italia ci sono milioni di persone che seguono una religione diversa da quella cattolica, milioni di atei, di agnostici, di laici e così via, è chiaro che i cattolici non possono rappresentare l’88% della popolazione.
Se poi pensiamo al fatto che i bambini vengono battezzati, ovvero iscritti d’ufficio al partito della chiesa, senza avere il necessario requisito di intendere e di volere, appare evidente che ci troviamo davanti a una vera e propria truffa per estorcere soldi a uno Stato senza spina dorsale.
Invece di fare tutte queste chiacchiere, perchè non organizziamo tanti referendum quante sono le battaglie che stiamo portando avanti? Sarebbe il modo migliore per metterli a tacere.

cartman666

Il metodo esatto per contare i veri cattolici, sarebbe, come in germania,introdurre una tassazione solo per i cattolici, e sono sicuro che non ne resterebbe piu’ del 20%

Giuseppe

@trozky

Invece di fare tutte queste chiacchiere, perché non organizziamo tanti referendum quante sono le battaglie che stiamo portando avanti? Sarebbe il modo migliore per metterli a tacere.

Non ricordo più quando è stata l’ultima volta che un referendum non sia fallito per mancato raggiungimento del quorum. Finché non si elimina o abbassa questo maledetto quorum, il referendum rischia di essere un boomerang per chiunque lo proponga.

Graziano

Sono d’accordo con Paolo.
Del resto i preti & C. hanno sempre usurpato parole espressive.
Per esempio la parola “Papa” avvicina la figura del santone alla parola “papà” comunemente usata per identificarne una, affettivamente, forse più importante e vicina ad ognuno di noi.
Così come fanno con le parole: “Fratello”, “sorella”, “madre” e probabilmente altre che adesso non mi vengono in mente.
Vorrebbero alterare il significato persino della parola “scienza” !
I preti sono mistificatori, usurpatori, ed impostori.

Enrico Bacciardi

Silvia dicE: “L’eutanasia non è però questione di pietà (anche se ovviamente la pietà è un argomento a suo favore) o di qualità della vita. L’eutanasia è questione di diritto all’autodeterminazione.”

E io sottoscrivo.
Sfido chinque a mettere in discussione quest’argomentazione! 🙂

statolaico

Scusate ma non vi sembra ridicola l’obiezione di S&V “Quando si chiede agli intervistati di pronunciarsi sull’eutanasia, la domanda – rileva la nota – orienta la risposta verso un consenso forzato all’eutanasia: non viene offerta altra alternativa al fine di diminuire le sofferenze negli ultimi momenti di vita che la morte procurata”?! Come se l’eutanasia togliesse il diritto (per chi lo voglia), di rimanere in vita facendo ricorso a cure palliative!!! L’eutanasia sarebbe SOLO un diritto in più, un diritto oggi -di fatto- negato. In soldoni la domanda è: “siete favorevoli affinchè ci sia questo diritto in più?”. Tutto qui. La solita malafede…

statolaico

Inserire il rimando alla possibilità di ricorrere alle cure palliative avrebbe invece, in questo sondaggio serio, potuto confondere qualcuno meno informato che avrebbe potuto interpretare “sei favorevole a questo o a quello?”, come se una cosa escludesse l’altra.

Mattia

PAURA, EH?

Dove posso prendere visione del questionario? Ho appena dato un esame sulle distorsioni e sui questionari in genere… nel mio piccolo potrei dare un parere su quanto siano davvero fuorvianti o capziose le domande e le possibili risposte

Ema

…qualcuno sa darmi il link per capire esattamente cosa contestano? Vorrei capire se ci sta qualcosa di statisticamente fondato. …E’ vero che non bisogna credere che tutti i sondaggi siano corretti, ma per contestarli ci vogliono prove di tipo statistico. Dall’articolo qui riportato non si capisce bene come questi di scienza e vita contestino il sondaggio….è possibile che abbiano ragione(CI CREDO POCO, non sono tanti gli statistici in giro)…e per questo vorrei analizzare le loro confutazioni….
Se qualcuno riuscisse a procurarmi questo link….. potremmo mostrare come codeste persone non abbiano nulla di scientifico in loro…

statolaico

Non c’è niente da contestare: è un questionario ben impostato, pone domande specifiche su temi come l’eutanasia e il testamento biologico. Nessuna domanda fumosa o incomprensibile. Chiaro, conciso. E’ servito come raccolta dati. Risposte precise per domande precise. Nient’altro.

Mattia

beh, ho visto il questionario, e tranne una domanda:

6)Lei è favorevole o contrario all’eutanasia (la possibilità cioè di concludere la vita di un’altra persona, dietro sua richiesta, allo scopo di diminuirne le sofferenze negli ultimi momenti della vita)?

che poteva essere formulata in maniera diversa, in quanto presenta l’eutanasia come una cosa oggettivamente positiva nella parte “allo scopo di diminuirne le sofferenze negli ultimi momenti della vita”, e che quindi potrebbe portare a rispondere positivamente alla domanda…
Non vedo come possa essere fuorviante l’intero questionario che mi sembra abbastanza neutrale… forse è un po’ lungo, ma non vedo come questo possa influire sull’essere favorevoli o meno all’eutanasia…
La maggior parte delle risposte è “non so/si/no”, non vedo come possa influire o non lasciare libertà di risposta agli intervistati… più equipollente di si/no cosa c’è?

Che il campione esiguo di intervistati possa portare all’errore è una cosa senza senso… Bisognerebbe conoscere il numero esatto di intervistati e l’ambito nel quale è stata fatta la ricerca, per poter asserire una cosa del genere

Forse all’Avvenire si sono lamentati perchè queste domande:

18) Secondo Lei, a chi spetterebbe prendere le decisioni relative alle terapie cui sottoporre un paziente non cosciente?

19) Secondo Lei, quando un paziente si trova in condizione di come irreversibile, chi dovrebbe decidere se mantenerlo in vita o staccare la spina?

non accennano minimamente alla chiesa, a dio, al vaticano o a quant’altro di religiosamente schierato ci possa essere che influisca sulla decisione

Ema

…..Non è solo il numero che conta(chiaramente + elevato è meglio è): un campione viene scelto in basi a criteri ben precisi…quello che biosgna controllare chiaramente sono i criteri; non vi è bisogno di conoscere il numero preciso. Detto questo, non penso che quelli di Scienza e Vita abbiano analizzato i suddetti cirteri e li abbiano contestati; hanno solo portato come argomentazione la scorrettezza delle domande; secondo me le domande sono poste in modo chiaro è corretto, ma questa è la parte della statistica soggettiva….e quindi ognuno può avere le sue opinioni….

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