Sosteneva di essere posseduta da un militare italiano che l’aveva convinta a cambiare nome. Dichiarò anche di essere una sorta di reincarnazione di Dio. Per questo fondò l’Esercito dello Spirito Santo e tra il 1986 e il 1987 guidò migliaia di disperati contro i soldati del governo centrale dell’Uganda. Finì in una carneficina: 5000 dei suoi uomini – tra i quali molti bambini soldato – furono uccisi a Iganda, nell’est. La sua «eredità» venne raccolta da suo cugino, Joseph Kony, mentre lei, la «sacerdotessa» guerriera del Nord, ha trascorso gli ultimi 18 anni della sua vita nel campo profughi Onu di Dadaad, estremo nord del Kenya. La scorsa notte Alice Lakwena è morta. Aveva una cinquantina d’anni, forse 51.
Il vero nome della Santona era Alice Auma, ma si ribattezzò Lakwena, che nella lingua ocholi vuol dire ‘messaggero’. Le sue predicazioni infiammate attirarono migliaia di persone intorno a lei, pronte a tutto nel suo nome. Così nel 1986 lanciò una sorta di guerra santa e insieme etnica contro il governo, alla cui testa era appena giunto – dopo una lunga e sanguinosa guerra civile – Yoweri Musuveni, tuttora presidente ugandese. La seguivano circa 7.000 combattenti con i quali marciò dal Nord verso Kampala, vincendo anche qualche piccola battaglia. Prometteva che il suo ‘olio Santo’ (il contributo, per così dire, dei riti woodoo) non solo avrebbe reso invincibili ed invulnerabili i suoi uomini, ma anche fatto divenire bombe le pietre che, insieme a mazze, bastoni e coltelli, costituivano armamento e santabarbara della ribellione. Ovviamente il miracolo (cioè la sorpresa e lo sgomento dei soldati regolari nel vedersi piombare addosso degli invasati praticamente a mani nude) non durò a lungo; e l’Esercito dello Spirito Santo, accettando misticamente lo scontro aperto con le ben armate truppe ugandesi, fu fatto a pezzi nel 1987, ad Iganda, nell’est del Paese. Restarono uccisi, secondo voci concordi, circa 5.000 miliziani dello Spirito Santo. Fu la fine del movimento, ma la donna, con altri capi, si salvò, e da allora ha vissuto, molto rispettata, nel campo profughi di Dadaad.
Nel frattempo la fiamma della rivolta mistica – un confuso coacervo di cristianesimo, con simbologie anche musulmane, che affonda le radici nella stregoneria ancestrale locale – era passata ad un altro ‘profeta’, Joseph Kony, cugino, sembra, della ‘grande Sacerdotessa’. Dalle ceneri dell’Esercito dello Spirito Santo, Kony ha fondato l’Esercito di Resistenza del Signore (Lra). Queste bande di assassini hanno completamente devastato il Nord dell’Uganda. Oltre 100.000 morti, più di 25.000 bimbi rapiti e resi schiavi, 1,5 milioni di persone costrette a vivere in campi profughi dove manca anche l’indispensabile. Il tutto tra orrori senza fine: mutilazioni, madri costrette ad uccidere un figlio per salvarne altri due… Ma anche questa rivolta sembra spenta. Sono in corso negoziati di pace: molto difficili, ma per la prima volta avviati concretamente. Le trattative hanno avuto proprio in queste ore una svolta: un portavoce dell’Esercito di liberazione del Signore ha annunciato che una delegazione di ribelli si presenterà all’Aja per incontrare i magistrati del Tribunale internazionale per discutere sui mandati di cattura per crimini contro l’umanità che pendono sulle teste dei suoi leader.
Uganda, morta la sacerdotessa guerriera
8 commenti
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A quanto pare ci sono posti dove la gente e’ ancora molto sensibile alla religione…
B16 farebbe un successone se andasse a predicare li invece di rompere a noi poveri “secolarizzati”, che non ci presiamo piu’ da secoli a queste belle cose…
Credo quia absurdum…. (Tertulliano)
Credo che bisogna ringraziare la sacerdotessa, suo cugino e tutti gli individui come quelli.
I morti ammazzati (e in queste guerre africane si muore molto, ma molto male) saranno sicuramente già in paradiso.
Certo che farsi fregare così dallo spirito santo…
Io avrei perlomento chiesto il parere anche alle altre due persone, il padre e il figlio.
Non sapevo di questo inquietante personaggio. Ecco cosa succede quando manca la razionalita’ e prevale la fede. Alla faccia dei presunti “milioni di morti” causati dall’ateismo e dalla secolarizzazione.
Gente del genere decine di secoli fa in Palestina e Arabia ha fondato le religioni più popolari.
Posseduta da un militare italiano? Che c’è di strano? In Somalia molte sono state possedute da militari italiani e di altre “forze di pace”, in Iraq e Afghanistan idem. Sì, immagino le abbiano anche convinte a cambiare nome… certe volte. Altre volte sono stati i militari a cambiare nome.
Pensavo che gente come questa esistesse solo nel medioevo o nei cartoni animati di Ken il guerriero, comunque non riesco a capire dove inizi la criminalità e dove finisca l’imbecillagine o viceversa….
Stefano, con tutto il rispetto parlando, dove finisce la fede e dove comincia la creduloneria?
a Nicola
secondo me la linea di confine, ammesso che esista, è tanto sottile che le due cose si mescolano una con l’altra