Turchia, l’omicida confessa “Ho ucciso Dink perché ci ha offeso”

“Ho letto su Internet che aveva detto: ‘sono turco ma il sangue turco è sporco’. Quindi ho deciso di ucciderlo”. Con queste parole Ogun Samast, arrestato ieri sera per l’omicidio del giornalista turco d’origine armena Hrant Dink a Istanbul, ha confessato. Lo riferisce l’agenzia di stampa turca Anatolia. Samast, 17 anni, ha detto alla polizia, durante l’interrogatorio, di non provare alcun rimorso.
Originario di Trabzon (Trebisonda), nel nordest della Turchia, il giovane killer secondo i media turchi era un abituale frequentatori degli ambienti ultranazionalisti. La polizia lo ha arrestato su denuncia del padre. Le immagini del presunto killer erano state diffuse dalla tv turca, che aveva mandato in onda un filmato in cui si vede un giovane dai capelli scuri, vestito di jeans e con un cappellino bianco, che tiene nascosto qualcosa sotto il giubbotto, probabilmente una pistola. […]
Il ragazzo era giunto a Istanbul quattro giorni fa ed era stato ospitato da uno zio, anche lui arrestato. E in relazione alla morte di Dink sono state fermate un’altra decina di persone, tutte originarie di Trabzon.
Il premier turco Tayyp Erdogan ha dichiarato alla Ntv di essere molto soddisfatto perché la cattura del presunto assassino “è avvenuta prima del funerale”, e ha assicurato che piena luce sarà fatta sull’omicidio e su tutte le complicità che lo hanno reso possibile e favorito. […]
Hrant Dink, direttore ed editore del settimanale bilingue armeno-turco Agos, è stato ucciso in pieno giorno mentre usciva dalla sede del suo giornale, nel centro di Istanbul.

Fonte: Repubblica.it 

Un commento

Aldo

La cattura sarà anche avvenuta prima del funerale, ma intanto il giornalista troppo schietto è morto ammazzato per una sciocchezza. Direi che, cattura o non cattura, l’accaduto rimane una macchia non di poco conto sull’immagine (e sulla sostanza) della Turchia. Sarebbe opportuno non dimenticare quest’episodio, caso mai i nostri governanti si degnassero di consultarci circa l’opportunità di quel “matrimonio” con la Turchia che tutti, da destra e da sinistra, caldeggiano così tanto. Ma non si degneranno. Proprio no. Sarebbe troppo democratico.

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