Latina, inaugurazione con benedizione: intervista al referente UAAR

Ai microfoni di ParvapoliS Agnese Palma, referente di Latina dell’Uaar, l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti presieduta, a livello nazionale, da Margherita Hack e Piergiorgio Odifreddi. Ieri a Borgo Piave la posa della prima pietra per i lavori di ampliamento di una scuola elementare. Fin qui una pagina di buona amministrazione. Il dubbio viene quando accanto al Sindaco Zaccheo e all’assessore ai lavori pubblici Marino Di Girolamo vedi anche il massimo rappresentante della comunità cattolica, chiamato a benedire. È vero che i lavori interesseranno anche l’adiacente oratorio, è vero che la comunità cattolica è sicuramente la comunità religiosa del borgo, della città e quant’altro. Ed è anche vero che quella di ieri nemmeno è una novità, visto che Petrocchi è solito andare in giro a benedire, il cerimoniale lo prevederà come una tradizione scansasfiga. Ma la domanda nasce comunque spontanea. Aldilà della legalità della presenza, Concordato alla mano, è opportuna una presenza del genere, in barba ai tanto sbandierati e sempre disattesi valori di laicità di cui spesso ci si fa vanto? «No, la presenza di Petrocchi non è opportuna. Anzi, questa presenza si configura come una violazione dell’articolo 3 della Costituzione italiana, in cui si dice che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, e sono uguali davanti alla legge, a prescidere da sesso, razza, lingua, religione. Essendo quello un edificio pubblico, la presenza, più o meno mascherata, più o meno annunciata ufficialmente, dell’esponente della religione cattolica esclude di fatto tutti gli altri cittadini, fossero pure una minoranza. Ci sono gli alunni, e le loro famiglie, appartenenti ad altre religioni od anche solo i non credenti. Tra l’altro in genere i non credenti non vengono affatto considerati. Eppure la maggioranza assoluta dei cittadini si dichiara atea, agnostica o semplicemente indifferente». Nel suo discorso, dopo aver partecipato alla “santa messa” ed aver assistito alla benedizione, Zaccheo ha ringraziato Petrocchi per aver dato “alla nostra comunità dei punti di riferimento certi, che sono il nostro dna valoriale”.

L’articolo di Diana A. Harja è stato pubblicato su ParvapoliS

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7 commenti

giuseppegalizia

questoae la brutta abitudine italiana, dal brennero a lampedusa ,anche se si inaugura un wc pubblico c e li troviamo sempre davanti alle scatole, qui a berlino dove vivo sarebbe impensabile.
giuseppegalizia

Ernesto

ha ringraziato Petrocchi per aver dato “alla nostra comunità dei punti di riferimento certi, che sono il nostro dna valoriale”
Meriterebbe di essere fucilato solo per come parla italiano.

davide

Ernesto scribet:”ha ringraziato Petrocchi per aver dato “alla nostra comunità dei punti di riferimento certi, che sono il nostro dna valoriale”
Meriterebbe di essere fucilato solo per come parla italiano.”
Oltre che per come parla anche per la sua affezione plateale allo stato etico e teocratico

RazionalMENTE.net

Si tratta di convenevoli dai quali nessun sindaco che si rispetti può esimersi. Purtroppo è la prassi. Come al varo di una nave. Peccato che le cose non vadano come nel film di Fantozzi, con taglio del mignolo del Cardinale, irriferibili imprecazioni e varo di tutti i partecipanti. Ci vorrebbe proprio la contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare 🙂

Giuseppe C.

Agnese Palma, referente di Latina dell’Uaar deve essere una tipa tosta, dalle parti di Latina (gia’ Littoria, ner Ventennio) pullula di clericalfascisti…

Zaccheo ha ringraziato Petrocchi per aver dato “alla nostra comunità dei punti di riferimento certi, che sono il nostro dna valoriale”
L’ineffabile sindaco potrebe elencare questi punti?

Uomini con alto senso dello Stato (Vaticano).

Le inaugurazioni con gli uomini in gonna nera sono tra le cose piu’ tristi.
E poi, quasi sempre, i preti rubano la scena ai politici e fanno le primedonne 😉

Agnese Palma

Brevemente per Fabio, che pone una domanda.
Non ho potuto parlare durante l’inaugurazione solo perchè, abitando in una cittadina della provincia di Latina, l’ho saputo solo a cerimonia avvenuta.
In ogni caso in queste cerimonie si può parlare solo se si è invitati (gli interventi sono decisi prima e generalmente non si aprono dibattiti). Quello che si può fare, avendone la forza nelle singole realtà territoriali, è organizzare una contestazione (pacifica) all’intervento del vescovo. Come potete immaginare Latina non brilla per numero di attivisti laici.

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