I Radicali: “Ora cambiamo nome alla Stazione san Pietro”

“Ringraziamo per gli elogi “L’Osservatore Romano”, il cui editore, la Santa Sede, non contenta degli ospedali italiani dedicati ai Santi, le Banche dedicate ai Santi Spiriti, vorrebbe le Stazioni ferroviarie intitolate ai Subito-Santi. La vicenda della Stazione Termini ‘dedicata’ e non ‘intitolata’ a Giovanni Paolo II manda su tutte le furie il quotidiano vaticano “L’Osservatore Romano” e se la prende con i “soliti ossessionati laicisti pronti ad alzare la voce… e quei radicali che, come già accaduto per altre questioni, non si fanno sfuggire mai la ghiotta (e rara) occasione per dimostrare a se stessi e agli altri di esistere politicamente”. Ebbene si, esistiamo politicamente e ne siamo orgogliosi, a differenza di chi, organo mediatico di uno Stato teocratico, non può tollerare un ordinamento democratico all’interno dei suoi confini e vorrebbe la teocrazia applicata anche all’interno dello Stato italiano”. La Stazione Termini continuerà a chiamarsi così, è una nostra vittoria! Ora inizierà la battaglia per cambiare il nome alla Stazione San Pietro. La nostra proposta è che diventi Stazione Ernesto Nathan”

Dichiarazione di Sergio Rovasio e Luigi Castaldi, Associazione Anticlericale.net, membri della Direzione della Rosa nel Pugno

8 commenti

giuseppegalizia

Sono pronto a mettere la mia firma,fatemi sapere quando,giuseppegalizia socio uaar berlino

emel

Se non ci fossero gli ossessionati cattolici, che pretendono di parlare a nome di dio e per questo comandare sugli altri, non ci sarebbe nessun “ossessionato laicista” che in realta’ vuole solo che non gli rubino la pappa dal piatto per metterla in una banca del vaticano

….e finanziare qualche traffico d’armi magari.

pimpolo

Son d’accordo. Però levatemi anche dalle palle tutte le vie dedicate a Togliatti, qualcosa a Lenin (perché c’è ancora), e tutti gli idoli delle storiche paranoie integraliste che hanno condotto al massacro qualche milioncino di kulaki e cittadini in vari paesi. Io non voglio titoli neppure a criminali comunisti e amici loro. Facciamo un unico falò, dall’inquisizione a quei mascalzoni eredi delle più luride tradizioni religiose.

Emilio Gargiulo

La religione dell’anticomunismo fa quasi più vittime di ruini.

Daniele Gallesio

La religione dell’anticomunismo fa meno vittime della religione del comunismo 😉

Il comunismo è nato con lo scopo di riscattare gli sfruttati, e questa è cosa buona e giusta.
Ma solo un religioso del comunismo potrebbe negare che storicamente il comunismo è degenerato ed si è trasformato in un fine piuttosto che in un mezzo.
Snaturando sé stesso. E facendo cambiare padrone agli schiavi invece di liberarli dalle loro catene come prometteva.

A me essere schiavo del fattore o dei maiali poco mi cambia… 🙁

Aldo

Perché non diamo a vie, piazze, stazioni, ecc. il nome di alberi, fiori, animali… sarebbe un modo come un altro per evitare contestazioni. In certe città d’oltreoceano, se non sono male informato, usano invece i numeri, come nella battaglia navale. Pensate alla poesia di nomi come “Corso Faggio”, “Piazza Papavero” o “Via Formica Rufa”. Quanto austeramente pratico sarebbero invece “Largo C-6” o “Viale F-48”.

Sottolineo che NON C’E’ IRONIA NE’ SARCASMO IN QUESTO COMMENTO. Mi parrebbe una proposta nel contempo politicamente/religiosamente neutrale e praticamente efficace.

Commenti chiusi.