CHE non avesse paura di dire quello che pensa lo si sapeva da tempo. Che non si facesse fermare dalle minacce anche. Che fosse pronta a rischiare un secondo esilio irritando ancora una volta i settori più conservatori della comunità musulmana un po’ meno. A dodici anni dalla fatwa che la colpì per il suo primo romanzo Lajja (in italiano Vergogna) e la costrinse a lasciare il suo paese, il Bangladesh, la scrittrice Taslima Nasreen rischia un nuovo esilio: a volersi liberare di questa intellettuale irriverente, sempre pronta a denunciare violazioni dei diritti e oppressioni, soprattutto quelle compiute in nome della religione sulle donne, sono questa volta i musulmani dell’India, paese dove la Nasreen vive sotto la protezione di una ventina di guarda spalle da quando ha lasciato la sua patria. Le ire del All India Muslim Personal Law Board (Aimplb, massima istituzione giuridica della comunità musulmana) contro l’autrice si sono scatenate dopo un articolo pubblicato nei giorni da Outlook, uno dei settimanali più diffusi del paese. Polemicamente intitolato “Bruciamo il burqa” – ma quando è esplosa la polemica il giornale ha sostituito il titolo sul sito internet con un più cauto “Ripensiamo il burqa” – il testo spiega che l’uso di costringere le donne a coprirsi è il frutto di un problema tutto maschile (quello dell’eccitamento che li coglie alla vista delle donne) e che è uno strumento per mantenerle in stato di sottomissione e oppressione. Risultato: le donne dovrebbero smettere di conformarsi a questa abitudine, imposta loro centinaia di anni fa. Argomentazioni più che sufficienti per scatenare le ire dei musulmani più conservatori: a nome del Aimplb, Kamal Farooqi, uno dei membri del consiglio direttivo dell’associazione, ha dichiarato il pezzo “offensivo e denigratorio” e chiesto al governo indiano di “cacciare fuori dal paese la scrittrice”, il cui visto per risiedere in India scade il 17 febbraio. […]
Il testo integrale dell’articolo di Francesca Caferri è stato pubblicato sul sito di Repubblica
e se invece si cacciasse il fanatico Kamal Farooqi e tutti gli invasati che pensano come lui???
Alle isole Kergulen c’e’ tanto posto… un annetto con alimentazione a base di pinguini e ghiaccio forse li farebbero rinsavire….
Io invece lo spedirei in Siberia a tritare ghiaccio, come si faceva con personaggi simili una settantina di anni fa, per sradicare la religione da un certo paese…
Ah, Giuseppe, Giuseppe…
ma scusate ragazzi, siete capaci di cacciare Ruini e pretame vario dall’Italia che ne è infestata? No??? Allora non guardate la trave nell’occhio del vicino prima di esservi tolti la trave dal vostro! I preti e i clericali, di qualunque religione, hanno sempre un solo duplice scopo: soldi e potere. In questo caso si tratta del secondo.
E Taslima Nasrin, scrittrice famosa anche per il fatto di essere lesbica, avrebbe grossi problemi a vivere anche in un paese bigotto e arretrato come il nostro; quindi niente razzismi gratuiti, please.
Concordo con Lorenzo…. Inoltre per quanto a sentire certe assurdita’ la mia prima reazione sia simile a quella di paolino, alla fine dobbiamo ammettere che baffone non e’ che abbia avuto grande successo nell’eradicare la religione (la chiesa ortodossa e’ ancora li’).
Proporrei invece di non rispondere a queste provocazioni gratuite e andare avanti con la laicita’ e la protezione degli intellettuali e dei perseguitati politici, qualunque sia la loro religione, nel solco della migliore tradizione occidentale ed europea.
Mi auguro che l’Europa si attivi a proteggere questa scrittrice, nel caso l’India la cacciasse.
@Lorenzo
se per te non fa differenza fra una religione che ti chiede di arrivare vergine al matrimonio e una che se non lo sei ti lapida, fra una religione che se dissenti ti rompe le palle a parole e una che ti scatena addosso dei fanatici omicidi, tra una religione che ti chiede di non entrare in chiesa in minigonna e una che ti impedisce di mostrare la faccia, allora hai qualche problema.
Il pretume italiano è sotto molti punti di vista immondo e sempre molesto, ma non possiamo fare di tutta l’erba un fascio!
Non è razzismo, è buonsenso!
@ Lorenzo
A parte il fatto che ti ha risposto giustamente silvia, comuque, io sono gay, ruini mi sta sul cazzo, ma poi fondamentalmente è come se non esiste per me. Mi sembrano due cose diverse non potersi pacsare o sposare ed essere minacciati di morte da un folla di fanatici. E poi non si tratta di trave nell’occhio dell’altro perché io ho già sentito dichiarazioni contro l’omosessualità da imam che vivono in italia. Comunque La Nasreen è spesso stata accusata di razzismo antislamico dagli islamisti e dalle sinistre radicali. Non credo proprio condividerebbe il tuo commento alla fine la vittima per te diventa Kamal Farooqi e non la Nasreen.
@ Carlo
La Nasreen è stata parecchio criticata dagli intellettuali della sinistra radicale.
Una buona dimostrazione del fatto che prima di tutto il fanatico religioso e’ un fanatico e va d’ accordo con gli altri fanatici, anche se di fede opposta: una scrittrice che scrive contro i mussulmani dovrebbe altrimenti essere un eroe nazionale, in un paese indu’. Coraggio, ancora qualche incontrino, e poi B16 e Ahmadinejad andranno ufficialmente a braccetto!