“Libera nos, troppe bestemmie”

Este (PD). Si diceva un tempo che le bestemmie dei veneti non arrivassero in cielo, perché parte integrante della sintassi di un popolo, che però si è ormai evoluto e non vuole sentirle nemmeno a teatro e nel contesto di un’opera letteraria: dopo aver visto la tappa atestina dello spettacolo Libera nos, tratto dall’omonimo libro di Luigi Meneghello e scritto da Antonia Spaliviero, Gabriele Vacis e Marco Paolini, una spettatrice non ha gradito di sentir nominare il nome di Dio in un contesto del genere ed ha deciso di farlo sapere agli organizzatori della rassegna. Il brano incriminato, parte del racconto dell’infanzia dell’autore nel paesello vicentino, tratta di una sorta di gara di bestemmie fra ragazzini, ma nelle decine di repliche date finora dalla compagnia e dagli attori Natalino Balasso e Mirko Artuso nessuno aveva mai sollevato il problema. Tanto che Libera nos è già stato rappresentato all’università cattolica di Milano e l’attuale riedizione è nata durante la seconda edizione della manifestazione torinese Domande a Dio, alla quale ha partecipato il noto teologo Enzo Bianchi. […]

Fonte: il Gazzettino Online

6 commenti

Stefano

E che c’era andata a fare se non le piacevano le bestemmie???

Lamb of God

Ho visto gente che a causa della propria ignoranza si è infilata in situazioni ben peggiori, parlo di persone che fuggivano da un teatro o da un cinema di gran carriera. Ben gli sta!
Di recente un genitore ha portato la figlioletta di 8-9 anni circa a vedere “Il labirinto del Fauno”, è scappato dopo 15 minuti con la bimba in lacrime …

Vassilissa

Mi ricorda la volta che a uno spettacolo di Dario Fo su Ruzante seduti davanti a noi c’erano due ciellini, e mentre tutti in sala si smascellavano dalle risate, questi stavano lì tutti rigidi e scandalizzati. A un certo punto uno dei due sbotta a ridere, l’altro (il capo evidentemente) lo fulmina con lo sguardo e con una gomitata nelle costole e gli sibila qualcosa che purtroppo non ho afferrato. Ma il senso era chiarissimo…. hehehe uno spettacolo nello spettacolo 😆 😆

Paolo

Non dovreste prendere alla leggera questo fatto. Se non poniamo limiti a quello che gli autori possono dire, sara’ il declino della civilta’, della moralita’ e soprattutto della religione. Dobbiamo necessariamente applicare la censure in questi casi. Pensate quali conseguenze questo puo’ avere su giovani menti, non abituate alla critica. Dobbiamo rompere questa meschina cultura veneta in cui persino i preti bestemmiano come intercalare.

Un cazzo vero!!! Evviva Germano Mosconi!!!!

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