Programmi RAI: Chiesa cattolica über alles

I tg e i programmi di approfondimento della Rai negli ultimi tre anni hanno dedicato il 99% di spazio alla Chiesa cattolica, il restante 1% è stato spartito tra ebrei e musulmani, e in minima parte alle realtà protestanti: lo dimostra una ricerca del Centro d’Ascolto dell’Informazione Radiotelevisiva, presentata alla Camera insieme a un esposto all’Autorità Garante per le Comunicazioni, in cui le minoranze religiose lamentano il mancato rispetto del pluralismo del servizio pubblico. Secondo la ricerca, riguardo gli interventi in voce, il Tg1 nel 2006 ne ha mandati in onda 843 per una durata di oltre 10 ore (97,61%) alla Chiesa cattolica, 41 interventi e 14 minuti 2,43%) agli altri; il Tg2, 638 interventi e 7 ore (96,26%) alla Chiesa cattolica contro 35 e 18 minuti (3,74%); il Tg3, 507 e circa 6 ore (95,44%) alla Chiesa cattolica, contro 39 e circa 17 minuti (4,56%) alle altre confessioni. Riguardo alle notizie date dai tg Rai dal gennaio 2004 al dicembre 2006, il Tg1 ha dedicato alla Chiesa cattolica circa 7 ore (98,74%), contro i circa 5 minuti (1,26%) agli altri; per il Tg2 siamo a circa 5 ore (98,09%) contro circa 6 minuti (1,91%), per il Tg3, 4 ore (97,85%) contro 6 minuti (2,15%) dedicati alle altre confessioni religiose. Notevole il gap anche nei programmi di approfondimento: Unomattina ha offerto 24 ore ad esponenti della Chiesa cattolica, contro un’ora a rappresentanti di altre confessioni. La vita in diretta, quasi 4 ore contro circa 9 minuti; Speciale Tg1, 4 ore contro 6 minuti. Il piu’ ‘equilibrato’ è Primo Piano (Raitre): 3 ore contro 16 minuti. […]

Fonte: Nuova Agenzia Radicale

Gli atei e gli agnostici, ovviamente, non esistono. Né per la Rai, né per le confessioni di minoranza.

Ricordiamo anche che sulla home page del sito UAAR è in corso un sondaggio proprio su questo argomento.

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12 commenti

netzer zuin

E’ naturale che ateismo e agnosticismo vengano ridotti al silenzio quanto più possibile. Per le varie confessioni minori si tratta sempre comunque di reclamare maggior spazio, di avere una “fetta di torta più grande”.
Anche se non può costituire regola fissa, in linea di massima una cultura atea/agnostica nasce da una ricerca della conoscenza reale e materiale del mondo e della vita.
La diffusione di una cultura basata sul Sapere decostruisce inevitabilmente le religioni. E’ come un virus virtuale che entra nel computer e lo manda in tilt.
Per questo qualsiasi credente in qualche follia metafisica non vuole mai veramente condividere il proprio tavolo con un ateo!

Franco Siccardi

Non so cosa capiti nelle altre reti, non le guardo mai.

Pero’ su Rai 3 – scandalo!!! – l’altro giorno e’ stata citata l’UAAR!!!!

Non per nulla la vogliono fare andare sul digitale….

Marco G.

“Casa e chiesa” è diventato “TV e chiesa”, i cattolici sono grandi consumatori di televisione commerciale, e togliere la TV commerciale (come è anche la RAI, nessuno crede alla favoletta del servizio pubblico) alla chiesa cattolica sarebbe un po’ come rapare a zero Sansone. Sui nuovi media il campo è più livellato, e quando, come avverrà tra poco, i nuovi media integreranno la televisione, tutte queste statistiche avranno molto meno significato

RazionalMENTE.net

Più che atei e agnostici direi che in RAI non esiste proprio un briciolo di buon senso. Ormai non può più essere considerato servizio pubblico. Diciamo che è un negozio di merendine ad uso dei politici.

Rocco

Proprio questi giorni ho pagato il canone.
Pensavo di scrivere una lettera alla presidenza della rai, alla commissione parlamentare di controllo per lamentare lo scarso spazio televisivo concesso a chi si dichiara ateo e agnostico.

Avrei però bisogno di avere delle percentuali ufficiali (o neutrali) perchè da una via ho trovato un dato che indica la percentuale di atei/agnostici al 13% e un’altra fonte che indica (al 1999) 6% atei e 5% agnostici.

Una bella-tipo potrebbe essere inserita sul sito UAAR.

cartman666

In effetti sarebbe ora di privatizzare sta rai, e rispamiare 104 euro buttati, per una tv che mi serve solo da schermo x la mia playstation

Francy by Toscana

Gli atei e gli agnostici non sono citati..l’appartenenza a nessuna religione non è (si vede) considerata normale e viene taciuta..che schifo.

don Camillo

Carissimi Senzadio,

Se i canali televisivi danno spazio alla chiesa cattolica è perche c’ha qualche cosa da dire … e che parla del contenuto della religione cristiana.

Come volete che le TV danno spazio agli atei e agli agnostici … non è una religione, ma è un rifiuto di religione in tutti sensi. Dunque non chiedete che vi sia dato spazio in un settore RELIGIOSO televisivo se non siete un religion.

Forse chiedete spazio tv tra le elucubrazione di Maga Cuzu e le publicita di prodoti per lavatrice visto che siete inclassabile nella categoria RELIGIONE IN TV.

Ossequi saluti

il vostro don Camillo

ALESSIO DI MICHELE

Finche’ noi stessi per primi ci definiremo a-qualcosa (a-gnostici, a-tei, a-confessionali,…) ci castreremo da soli. E’ vero che la lingua italiana e’ carente in questo campo (guarda caso e’ carente anche nei termini relativi agli organi copulatori e nei termini relativi al congiungimento sessuale, ma questo passa il convento [ennesima carenza !]), ma se ci si definisce per quello che non si e’ non ci si aspetti poi considerazione.

laura parisi

quella di sbattezzarsi,anche se piccola, è una scelta di libertà, in questo momento storico assume il carattere di un segnale , di una presa di posizione che ci viene estorta dalla radicalizzazone della posizione della chiesa di B.16.(e dire che nessuno di noi atei e agnostici si sarebbe preso la briga di pensare di sbattezzarsi prima dell’offensiva della chiesa di Ruini & co.)

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