Caserta: il boss fa affari con la Chiesa

Gli strani affari della diocesi di Caserta sono sott’osservazione alla Santa Sede. In particolare un terreno della Chiesa affittato a boss della camorra e una transazione immobiliare da 40 milioni che l’Istituto per il sostentamento del clero (Isc) sta ultimando contro la volontà del vescovo Raffaele Nogaro. Sul sacro business dell’Isc casertano vogliono vederci chiaro la Cei e il Vaticano, tramite l’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica presieduta dal cardinale Attilio Nicora. L’Isc diocesano da oltre un anno affitta un’area agricola di 2600 mq a Marcianise a un camorrista della zona, per 13 euro al mese.
La vicenda è emersa quando alcuni giorni fa i carabinieri di Santa Maria Capua Vetere hanno sequestrato, in un terreno agricolo, alcune costruzioni in cemento armato edificate senza le concessioni edilizie. Nel corso delle procedure si è scoperto che il locatario è Pasquale Belforte, esponente del clan Mazzacane. L’area agricola si trova in una posizione strategica: è circondata da campi di calcio e calcetto di proprietà di Belforte, intenzionato ad allargare i suoi interessi anche all’ippica. Gli edifici abusivi sequestrati, infatti, sarebbero presto diventati gli uffici del Centro di equitazione che Belforte aveva iniziato a costruire. Assieme agli edifici sono stati sequestrati cavalli da corsa.
«Non possiamo conoscere i nomi di tutti i camorristi della zona», dice il direttore dell’Istituto, don Antonio Aragosa. Una disattenzione non di poco conto: il clan Mazzacane, guidato dai fratelli Belforte, è la cosca egemone nell’area del Casertano da molti anni, con interessi che vanno dalle estorsioni ai traffici illeciti. […]
L’Isc intende rescindere il contratto d’affitto con Belforte ma solo se l’abuso edilizio non sarà sanato. «Se le costruzioni verranno demolite, per quanto ci riguarda il contratto andrà avanti regolarmente fino al 2013 – spiega don Aragosa – altrimenti dovremmo avventurarci in una causa che potrebbe durare anni». In realtà l’abuso edilizio compiuto dall’affittuario è una condizione che consentirebbe la risoluzione unilaterale del contratto da parte del proprietario, a meno che non sia stata inserita una clausola che lo vieti. Non conta in Curia che sia venuto alla luce che l’affittuario è un camorrista. «Se un agricoltore ci chiede un terreno noi glielo affittiamo, adesso è facile dire che Belforte è un camorrista ma non sapevamo chi fosse – afferma don Aragona – non siamo esperti di camorra, i giornali li leggo ma non mi soffermo troppo sulla pagine di cronaca nera».
Da Roma il direttore dell’Isc nazionale, Cesare Testa, raccomanda «di porre la massima attenzione alle persone con cui si intrattengono rapporti economici». Il vescovo di Caserta, Raffaele Nogaro, che non era stato informato, è furioso: «Questa vicenda non può finire così». Sullo sfondo c’è il braccio di ferro tra il vescovo, a un passo dalle dimissioni per motivi anagrafici, e l’Isc diocesano per la tentata vendita a costruttori locali dell’area ex Macrico […] Di proprietà della Chiesa fin dal ‘600 (serviva per mantenere la mensa vescovile), nell’800 l’area fu affittata ai Borboni che la usarono per esercitazioni militari. Nel dopoguerra passò alle Forze armate che ne fecero un magazzino e una caserma. Negli Anni ‘80 la curia avviò una causa per ottenere la restituzione dell’area. Nel ‘94 rientrò in possesso dell’Isc che ora vuole venderla per fare cassa. Ma il vescovo e un comitato di cittadini (che minaccia di boicottare per protesta l’otto per mille alla Chiesa) chiede al Comune di renderla inedificabile. Sono state raccolte 12 mila firme affinché venga acquistata dalle amministrazioni locali per farne un parco. «Non permetterò alcun tipo di speculazione – dice monsignor Nogaro – in passato mi hanno già scavalcato ma sul futuro di quest’area dovranno decidere i miei sacerdoti e tutta la comunità casertana».
Gli Istituti per il sostentamento del Clero sono proprietari e amministratori di tutti i «benefici ecclesiastici», i beni mobili e immobili della diocesi, e hanno personalità giuridica autonoma. Ma per movimenti oltre 250 mila euro devono avere l’autorizzazione del vescovo, e per le cifre superiori a un milione anche il parere della Cei e l’autorizzazione vaticana.

Fonte: laStampa.it

14 commenti

netzer zuin

«Se le costruzioni verranno demolite, per quanto ci riguarda il contratto andrà avanti regolarmente fino al 2013 – spiega don Aragosa

l’abusivismo sembra il problema della Chiesa. La camorra è solo un buon partner commerciale

mstatus

Nessun commento, KARLHEINZ DESCHNER nel suo libro Storia criminale del cristianesimo scrive:

“Il patrimonio della chiesa è nato dalle donazioni, dai privilegi fiscali, dai lasciti, dalle decime, dalle estorsioni e dallo sfruttamento dei lavoratori. Nel medioevo la chiesa possedeva un terzo delle ricchezze d’Europa, anche oggi la chiesa cattolica è il più grande possidente del mondo.”

Si commenta da solo.

Steve

Dunque l’abusivismo è già di per sé causa di risoluzione del contratto. Il vescovo Nogaro può sfrattare in camorristi. Evidentemente non vuole.

Don Ciotti attacca violentemente il vescovo Nogaro

http://lnx.casertasette.com/modules.php?name=News&file=article&sid=9518

SCONTRO DON CIOTTI-NOGARO, LA LEGGE PARLA CHIARO*

Caserta – L’istituto di sostentamento del clero, da me interpellato, mi ha riferito che è impossibile conoscere i contraenti, anche per terreni di poco conto ed agricoli”. Così il vescovo di Caserta Raffaele Nogaro, nel dirsi “disgustato della denuncia di don Ciotti”. Forse qualche giornale (anche se oggi si ricorda il Santo Patrono dei giornalisti, commemorato a Caserta proprio da Nogaro……..) dovrebbe ricordargli che in Italia dal 1978 esiste la legge n. 191, la cosiddetta legge antiterrorismo, se nel frattempo non l’hanno abrogata…… Chiunque fitta immobili o terreni deve dare comunicazione delle generalità degli “inquilini” alla Questura entro 48 ore. Nogaro dice che l’Idsc “non conosce i contraenti”. Vuol dire che in tutti questi anni l’Idsc non ha fatto le denunce in Questura? (F.Caruso) (24 gennaio 2007-19:55)

Steve

Da aggiungere, come dice lo stesso articolo riportato, che a Caserta la diocesi gestisce un polmone verde, il Macrico, ex stabilimento militare, che sta per essere venduto a dei Palazzinari. Il Macrico è una enorme zona verde, a circa un km dalla Reggia borbonica. Ha le imensioni di metà del parco della Reggia, quindi è un enorme spazio verde.
La diocesi, o meglio l’Istituto per il sostentamento del Clero, vuole venderlo a caro prezzo a dei palazzinari, così facendo venir meno l’unico punto della città che potrebbe essere destinata a verde pubblico.

Al solito è tutta una questione di quattrini.

Come se non bastassero i 2 mld di € l’anno (di cui la metà di 8 x 1000) che ogni anno le diocesi ricevono dallo stato

Marja

Non mi stupisco, questa notizia non rappresenta un fatto eccezionale, è la regola… 😉

Francesco M.Palmieri

Ripeto il mio commento alla stessa notizia già data in precedenza.
La chiesa nega riti funebri a Welby e chissà a quanti altri meno celebri poi a Roma un boss della banda della Magliana viene sepolto in una cappella addirittura in una chiesa storica in pieno centro.
A Caserta la chiesa affitta terreni agricoli a camorristi a 160 euro l’anno (provateci voi a farveli dare alla stessa cifra)
Giovanni Paolo II, santo subito, favorì e protesse la latitanza di Mons.Marcinkus implicato in un’ oscura storia di riciclaggio di soldi della mafia.
Noi non sappiamo se in qualche altro caso c’entrino pure ‘ndrangheta e sacra corona unita, ma loro lo sanno di sicuro.

Kris

Strano, i media mainstream sembrano diano risalto solamentea preti antimafia come don puglisi e don diana, facendoci credere che tutta la chiesa abbia fatto propria la lotta al crimine organizzato. Sul lato oscuro, sui rapporti imbarazzanti tra potentati ecclesiastici e potentati mafiosi invece niente!

Steve

Voi non sapete la storia vera di Don Diana. Bisogna dare uno sguardo alle dichairazioni dei collaboratori di giustizia per inquadrare il personaggio. L’unica cosa certa è che non è stato assassinato perché combatteva la mafia. Un volantino che lui, come tanti altri preti, si limito a firmare, non era lotta alla mafia.

Stendiamo un velo pietoso sulle sue frequentazioni e le sue relazioni private. Sono cose tutte contenute in fascicoli processuali e uscite sulla stampa locale ma passate sotto silenzio.

L’immagine pubblica è molto diversa dalla realtà dei fatti.

Kris

questa di Don Diana proprio non me l’aspettavo, sono rimasto vittima anche io delle mistificazioni clericomediatiche!

mpia

Beh che la Chiesa sia, come in secula seculorum, un covo di criminali è noto ma… in questo caso ho la sensazione che Nogaro l’abbiano incastrato. Le sue posizioni da vescovo anticlericale debbono essere piaciute poco a mister Ruini & C. e quindi hanno deciso di segargli le gambe nel modo più scabroso che ci potesse essere: provando la connivenza della sua diocesi con la camorra. Vengo da quelle zone per cui non mi stupisce affatto che certi terreni possano essere acquisiti in locazione solo dalla camorra. I cittadini della provincia di Caserta sono generalmente piccoli proprietari di case e pochi terreni, non hanno interessi tanto lucrosi come quelli dei camorristi per sentire l’esigenza di affittare terreni. L’attività prevalente di questa gente è di impiegati, operai, pubblici dipendenti, professori, dottori, agricoltori con piccoli fondi. Tutto il resto è della camorra. In Campania la camorra è un’istituzione parallela allo stato sostenuta anche dal clero. L’unico che ne aveva fatto un casus beli fu proprio Nogaro quando, vescovo di Sessa Aurunca, scrisse una lettera aperta denunciando la connivenza tra istituzioni locali e camorra. Non sono cattolica anzi, fosse per me il papa e i suoi gaglioffi marcirebbero nelle prigioni internazionali dopo essere stati giudicati e condannati per crimini contro l’umanità, ma conosco Nogaro e credo che l’abbiano incastrato i suoi stessi confratelli romani. Quando si sveglierà poi questa gente e si renderà conto che il dio che servono è l’origine di tutti i mali e di tutte le catastrofi che conosciamo sarà sempre un grande giorno per l’umanità. Naturalmente le religioni monoteiste in genere hanno questo grande pregio: quello di aver distrutto il pianeta ed i suoi abitanti.

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