Il ministro degli Esteri danese ha detto oggi che, in seguito ad una sua visita in Malesia e Indonesia, i due paesi musulmani hanno definitivamente chiuso la questione sulle vignette sul profeta Maometto. “La crisi è risolta, tutti i paesi desideravano che si concludesse”, ha detto Per Stig Moeller al termine di una visita di tre giorni in Malesia, dove ha incontrato i leader del governo e della comunità imprenditoriale. “Sto visitando i paesi arabi e quelli del sudest asiatico. Non c’è alcun problema”, ha precisato Moeller, che visiterà anche Singapore e Indonesia, il più grande paese musulmano del mondo. Moeller ha detto ai giornalisti che i legami economici e quelli fra persone dovrebbero superare tutto il resto “perchè è stupido distruggere il mondo a causa di qualcosa che non condividi in una cultura o nell’altra”. […]
Vignette su Maometto, pace fatta tra Danimarca e musulmani
33 commenti
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Curioso che i comici comunisti di casa nostra non deridano mai il credo muslumano ma solo la Chiesa cattolica.
Ah certo quest’ultima è tollerante e porge laltra guancia a differenza dell’altra.
Poveri vigliacchi da 4 soldi…
DON’T FEED TROLLS!
Pace… fino alla prossima volta che uno oserà fare dello spirito…
Rispondo proprio per polemica e non per senso del ragionamento al metafisico, premesso che non sono comunista, La chiesa cattolica e’ il nostro tumore maligno la jihad islamica lo e’ di altri ” corpi”. Quindi ognuno cerchera’ di chemioterapizzare il propio male
curioso che i cosidetti cattolici di casa nostra si definiscano cattolici quando non sanno niente della religione in cui credono, ma sono pronti a scagliarsi contro chiunue ne dica male (ma come è possibile dire qualcosa di positivo di una supestizione senza fondamento che ha portato solo ignoranza e morti).
italiANO metafisico ha mai letto un libro di storia del cristianesimo, quante volte la chiesa cattolica si è dimostrata tollerante? quasi mai. oggi è cosi tollerante perchè non puo fare altrimenti,non ha piu il potere di essere quello strumento di tortura e morte che è stata in passato.
@ guglielmo
Direi che la tua analisi è completamente sbagliata perché in Italia ci saranno sempre più musulmani che diventaranno italiani e dunque la jihad islamica farà parte della cultura italiana. Per esempio è molto più tollerante Bologna come città che Rotterdam dove quasi la metà della popolazione è musulmana. La tolleranza di un paese non si vede solo nelle leggi ma anche nella vita concreta.
Spiegami come farà la jihad islamica a far parte della cultura italiana, se non c’è riuscita in Francia ed in Germania, deve accadere nel feudo vaticano? Secondo me la tua è fantapolitica.
In Francia di problemi con l’islam ne hanno eccome, altroché. A parte gli attentati del 1995, ma poi l’islam radicale è molto attivo in Francia, è senz’altro la religione più dinamica. Tra l’altro il giornale satirico Charlie Hebdo che fa vingette contro tutte le religioni è sotto precesso per incitamento all’odio razziale per aver pubblicato le vignette su Maometto. A sporgere denuncia sono state un’organizzazione antirazzista, il Mrap, e un’organizzazione islamista l’UOIF. Poi te lo spiego concretamente, quando alcune città come in Olanda o in Francia cominciano a diventare a maggioranza islamica, la cultura in cui vivi diventa quella e una coppia gay mica vai mano nella mano in un quartiere islamico. Poco importa che ci sia il pacs o il matrimonio gay.
Poi aggiungo che se ci ritoviamo a parlare di islam è proprio perché ci sono quasi un milione di potenziali musulmani in Italia, e ti segnalo che nella consulta italiana per l’integrazione gli atei non ci sono mentre ci sono i musulmani.
La Francia ha come percentuale d’immigrati il 10%, come può diventar la succursale dell’Iran di Khomeini? Ammesso che siano tutti musulmani (ma così non è) è impossibile che si radichi nella società l’integralismo islamico come stile di vita, anzi, il processo di secolarizzazione della società francese rende evidente che il problema attuale è l’anacronismo delle posizioni islamiche. Per questo poi scoppiano casi come le vignette, non per intolleranza ma perchè l’occidente secolarizzato fatica a capire la cultura retrograda e anacronistica dei musulmani ( … e cattolici), perciò la satira non viene capita e ritenuta un’offesa indicibile.
L’ateismo non è una religione ufficiale, per questo non fa parte della consulta, mi duole ammetterlo ma un nostro limite (agli occhi dello stato) è anche questo.
La consulta è per l’integrazione, non è una consulta religiosa. Non vedo perché noi atei con le nostre associazioni non abbiamo il diritto di mettere il becco in queste faccende. Non ho mica detto che la Francia diventerà la succursale di Khomeini, semplicemente la manifestazione contro il pacs è stata organizzata da due politici una cattolica e un musulmano. Quindi alla fine l’islam fa ormai parte della cultura francese ed effettivamente in certi quartieri ti sembra comunque di essere in Iran. Il caso delle vignette è scoppiato perché un imam palestinese che vive in Danimarca ha fatto un giro nel mondo musulmano portando vignette false molto più offensive di quelle danesi per agitare le folle.
Ehm, se parli della consulta per l’intergrazione costituita pochi giorni fà e la cui notizia è passata pure di qui, fai riferimento ad un tavolo d’incontro tra le diverse fedi presenti sul territorio, te lo garantisco. Ma forse fai riferimento ad altro e sono io che non capisco.
Cmq non mi convinci, sono due decenni che giro per l’Euopa e son stato nei vari quartieri islamici in Olanda, Francia, Germania, etc … senza mai avere il minimo problema e vivendo a contatto con la gente non come semplice passante.
Se devo esser sincero, parlando fuori dai denti, posso dirti che il loro attegiamento è un pò ostile rispetto alla cultura cattolica perchè considerano questa religione e le persone accumunate ad esse “ricche”, in ogni senso, mentre loro islamici sono i poveri che professano il culto “povero”; purtroppo questo conflitto religioso s’inasprisce ancor più se si parla di ebraismo, ed allora senti da molti tesi negazionistiche e giustificazioni all’olocausto da far accapponare la pelle. Però, a mio avviso, non esiste alcun pericolo concreto per l’occidente secolarizzato, soprattutto in proiezione futura.
La differenza tra l’occidente “cristiano” e i paesi musulmani è che questi ultimi non concepiscono lo “stato laico”. Tutta la vita sociale è soggetta alle leggi religiose islamiche. La pace, quindi, per me è solo apparente.
Se qualcuno ha voglia di vignette “bipartisan” segnalo Jesus and Mo:
http://www.jesusandmo.net/
@ Lamb of God
Ecco una notizia che ti smentisce immediatamente, la condanna di un musulmano per aver aggredito un ginecologo nel reparto di urgenza di ostetricia proprio in Francia http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3226,36-859612@51-857577,0.html proprio in L’associazione dei ginecologi ha denunciato l’integralismo islamico ai reparti di urgenza degli ospedali. Loro sono persone che vivono le situazioni al concreto non turisti per caso come te.
“Se devo esser sincero, parlando fuori dai denti, posso dirti che il loro attegiamento è un pò ostile rispetto alla cultura cattolica perchè considerano questa religione e le persone accumunate ad esse “ricche”, in ogni senso, mentre loro islamici sono i poveri che professano il culto “povero”;”
Assolutamente falso, io di musulmani ne ho conosciuto moltissimi e non li ho mai sentiti parlare male del cattolicesimo (tra l’altro perché proprio del cattolicesimo e non del protestantesimo?), questo discorso che fai tu lo sentito da parte di persone di estrema sinistra che vedono nell’islam la religioni dei poveri. Anzi ho sentito dei musulmani dire che i campi elisi sono in mano agli sceicchi del golfo che quelli non sono per nulla poveri. Ho invece notato che i musulmani sono mediamente più omofobi, misogini e antisemiti dei cattolici, almeno al giorno d’oggi e che non sopportano e non capiscono gli atei.
“Però, a mio avviso, non esiste alcun pericolo concreto per l’occidente secolarizzato, soprattutto in proiezione futura.”
Per adesso il pericolo lo risentono gli Ebrei in Francia e in Olanda dove le aggressioni antisemite violente da parte di musulmani si sono moltiplicate, infatti sono sempre più numerosi gli Ebrei di questi due paesi dove ci sono in percentuale le più importanti comunità islamiche d’Europa a partire per Israele o per il Canada. Comunque in Olanda è stato pubblicato un sondaggio sulla gioventù a Rotterdam dove l’80% dei giovani musulmani sono omofobi. Un esempio di uno dei primi scontri tra gay e musulmani risale alla metà degli anni 80, quando in una cittadina a nord del paese il comune assegnò uno spazio a un gruppo gay nello stesso edificio in cui aveva sede una moschea, secondo il principio del mettere insieme le minoranze culturali e sessuali, vittime entrambe di discriminazioni. Invece i musulmani rifiutarono la presenza dei gay che avrebbero intaccato la purezza della loro religione e i gay denunciarono l’omofobia dei musulmani. Recente poi l’episodio delle moschee dove si trovarono documenti su come sgozzare i gay.
PS Per quanto riguarda la consulta non si riferiva solo alla religione ma anche alla cultura.
Quindi gli atei potevano starci benissimo.
Dimenticavo “occidente” non vuol dire nulla, perché negli USA l’immigrazione di massa è latinoamericana dunque dell’islam conta meno del due di picche. Il problema riguarda l’Europa.
@ Lamb of god
Ti faccio ancora un esempio che dimostra quanto i tuoi discorsi non partano da una conoscenza pratica della realtà. In un quartiere di Marsiglia l’80% degli studenti che frequentano la scuola CATTOLICA sono musulmani. Quindi pensa quanto è sballata la tua teoria. E non è un fenomeno per nulla raro. E ci vanno per la qualità dell’insegnamento. Invece prova a parlare loro di ateismo e di matrimoni gay poi sappimi dire.
Il primo episodio che citi non è indicativo, in USA i medici abortisti sono continuamente oggetto di violenze ed anche vittime di omicidi, e ad esser protagonisti di questi atti sono fondamentalisti cristiani, non musulmani. Un singolo fatto accaduto in Francia non cambia nulla, perchè anche da noi i cossiddetti legionari di cristo compiono atti intimidatori davanti agli ospedali. Guarda che fra i musulmani la distribuzione del reddito è ancor minore che da noi, la ci sono si pochissimi emiri ricchissimi ma in mezzo ad un MARE di persone che vivono in condizioni appena al di sopra della soglia di povertà, e l’immigrazione di questi in occidente (di massa) ne è una prova (con occidente intendo Europa).
Gli ebrei francesi sono stati e sono tutt’ora oggetto di discriminazione soprattutto da parte di Le Pen (che musulmano non è) e dell’estrema destra, ma lo stesso purtoppo avviene anche nel resto d’europa. In questo gli islamici sono arrivati secondi.
Un’ultima osservazione: lo so perfettamente che i musulmani sono mofobi, misogini, sessisti etc… ma tutto questo non c’entra col discorso fatto in precedenza, perchè in uno stato laico che non permetta i comportamenti deviati di origine religiosa o ideologica il problema non si pone.
Cmq chiedi ad un musulmano qual’è l’unica religione depositaria della verità e senti se ti risponde il cattolicesimo …
PS: in Francia le scuole, cattoliche e non, sono cmq regolamentate da leggi che non permettono alcuna esposizione di simboli religiosi, proprio per questa netta separazione fra credi ed istituzioni si parla di stato laico.
Sennò pensi che sti musulmani marsigliesi si mettano a recitare il padre nostro in classe? Boh … cmq sei divertente, chi la pensa in modo diverso da te sbaglia a prescindere e non sa nulla. Interessante …
@ Lamb of God
“in Francia le scuole, cattoliche e non, sono cmq regolamentate da leggi che non permettono alcuna esposizione di simboli religiosi, proprio per questa netta separazione fra credi ed istituzioni si parla di stato laico.”
Assolutamente FALSO. Nelle scuole CATTOLICHE francesi sono affissi i crocifissi e le ragazze possono portare il velo. La religione invece non è obbligatoria. Tra l’altro la portavoce di Nicolas Sarkozy, Rachida Dati, che è una musulmana di una famiglia agiata ha proprio frequentato una scuola cattolica. Ma anche le famiglie meno agiate mandano i loro figli nelle scuole cattoliche, la scuola laica è sempre più scadente. Senza contare che in Alsazia Mosella è in vigore il regime concordatario e la religione è insegnata nelle scuole pubbliche (come in Alto Adige devi fare domanda di rinuncia) e si trovano ancora dei crocifissi.
“Guarda che fra i musulmani la distribuzione del reddito è ancor minore che da noi”
Ma questo non vuol dire nulla, tu hai detto che i musulmani generalmente hanno avversione nei confronti della religione cattolica “perché considerano questa religione e le persone accumunate ad esse ricche” e questo è falso, innazitutto perché il cattolicesimo non viene considerato come una religione di ricchi (vedi Africa e America Latina), loro identificano all’Europa piuttosto il secolarismo e la laicità e quella semmai ad essere considerata “robba da ricchi”. In Europa l’immigrazione non è solo islamica, solo che gli islamici fanno mediamente più figli degli altri immigrati. Tanto per farti un idea l’indice di natalità delle marocchine è in Spagna il doppio delle sudamericane.
“Gli ebrei francesi sono stati e sono tutt’ora oggetto di discriminazione soprattutto da parte di Le Pen (che musulmano non è) e dell’estrema destra”
Le Pen non ha mai discriminato gli Ebrei per il semplice motivo che non è mai andato al potere, nel suo partito ci sono sia ebrei che musulmani. Le Pen ha fatto dichiarazioni antisemite ma c’è una bella differenza tra una dichiarazione antisemita e una coltellata o delle botte all’uscita di una discoteca perché sei Ebreo come fanno i musulmani. Gli atti di antisemitismo sono indiscutibilmente aumentati a causa dell’immigrazione islamica. Questo poi è quello che dicono i dirigenti delle comunità ebraiche in Francia. Addirittura il presidente ha detto che Le Pen al secondo turno era un avvertimento per i musulmani in Francia.
“Cmq chiedi ad un musulmano qual’è l’unica religione depositaria della verità e senti se ti risponde il cattolicesimo …”
Ma questo non c’entra nulla, pensare che l’islam sia depositaria della verità non significa pensare che il cattolicesimo sia la religione dei ricchi. Ti ripeto ancora una volta che io di musulmani ne ho conosciuto tantissimi e non ho mai sentito parlare male del cattolicesimo, addirittura ho conosciuto parecchi musulmani che festeggiano il Natale figurati un po’. Invece la sensazione che loro si sentano superiori al cattolicesimo perché riescono a resistere alla secolarizzazione l’ho notata parecchio.
Senza voler essere razzista, per carità, ma ho la netta sensazione che gli islamici apparentemente siano più resistenti alla dilagante secolarizazzione perchè più falsi, almeno di facciata. Mi spiego subito: loro sono arrivati da poco ed in punta di piedi, non sono un’istituzione di millenni, ricca ed incastonata nella realtà quotidiana come il cattolicesimo, per questo non osano criticare alla luce del sole i diritti civili, laicità e tutto quello per cui gli atei si battono, non ne hanno il potere e rischierebbero di tirarsi la zappa sui piedi rimediando solo dell’odio razziale come cena. Mentre il Papa e Ruini dal loro pulpito possono urlare anatemi ai quattro venti, i vari Mullah al massimo velano le parole all’interno di una moschea. Non parlano mai di bioetica o diritti delle donne, al massimo rivendicano qualche diritto “da poco”, con un modo di fare falso ed ambiguo.
Cmq lo scontro fra monoteismi è inevitabile, dopo il discorso di Ratisbona e dopo le vignette satiriche danesi sono scoppiati grossi disordini ma i due fatti elencati erano solo un pretesto, penso che in realtà i musulmani vedano come fumo negli occhi il cattolicesimo.
Questo non vieta agli immigrati di seconda o terza generazione di frequentare scuole cattoliche, di festeggiare il natale o anche mangiare il maiale, ma il loro astio latente prima o poi esplode alimentato anche dalla rabbia per il conflitto in terra santa.
Guarda Paesi come il Qwait, sono tutti ricchissimi e della religione se ne fregano. Idem negli Emirati Arabi. Dove invece c’è povertà il senso religioso è molto forte. Poiché nell’Islam c’è molta povertà, c’è anche molto fanatismo. Ma non vedo grandi differenze tra le popolazioni o tra le religioni.
Razionalmente:
“Guarda Paesi come il Qwait, sono tutti ricchissimi e della religione se ne fregano”
“Poiché nell’Islam c’è molta povertà, c’è anche molto fanatismo.”
Veramente nel Qwait solo recentemente hanno dato il voto alle donne e si applica ancora la sharia. E non è neppure vero che dove c’è molta povertà c’è anche molto fanatismo. In Brasile per esempio c’è la più grande gaypride del mondo 3.000.000 di persone. E ti segnalo che il Brasile è l’unico paese a rendere disponibili per l’adozione internazionale gay i propri orfani. Non mi risulta di aver visto ancora gaypride a Qwait city. Quindi queste teorie dell’islam più fanatico perché più povero sono completamente sballate. Tra l’altro negli Emirati Arabi Uniti l’omosessualità è illegale e in Qwait si applica la sharia. Certo per chi vive nell’ipocrisia è tutto uguale l’omosessualità vissuta di nascosto esiste ovunque.
Per RazionalMENTE.net
Non credo che in Qwait negli EAU la vita politica sia emancipata dalla religione islamica. Tu che la sai tanto lunga mi spieghi, per esempio, qual’è la condizione delle donne? Sono libere come nell’occidente “cristiano”? Io ho i miei dubbi.
E meno male… quanto sono permalosi questi musulmani – non tutti per carita’, ma la maggior parte si’ -, se prendessero tutte le critiche che si fanno ogni giorno alla Chiesa a quest’ora avrebbero organizzato una terza guerra mondiale…
Qui si fa troppo rumor per nulla!
La conclusione e’ questa:
Finitela di stuzzicare musulmani, cattolici, protestanti e limitatevi a parlare della vostra “religione” ateo agnostica razionalista o meglio la religione dell’io faccio quello che mi pare, senza regole ecc. ecc.
Se persino in Egitto sono arrivati a condannare per apostasia dei ragazzi che ascoltavano metal, sono rimasti ai tempi del medioevo, e’ innegabile, anche se onestamente non credo che una religione cosi’ dogmatica possa influire sulla nostra societa’ cosi’ secolarizzata.
# ettore alfieri scrive: Non credo che in Qwait negli EAU la vita politica sia emancipata dalla religione islamica. Tu che la sai tanto lunga mi spieghi, per esempio, qual’è la condizione delle donne? Sono libere come nell’occidente “cristiano”? Io ho i miei dubbi.
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Sono molto libere, non indossano il velo e la religione non viene considerata con lo stesso fanatismo di altri Paesi decisamente più poveri. In Qwait si vive molto all’occidentale, ci sono negozi, vetrine, divertimenti di ogni tipo. Come al solito persistono delle contraddizioni. Ad esempio in Egitto l’omosessualità non è condannata purché non vi siano atti di libidine in pubblico. E’ ben noto che nei bagni turchi di vari Paesi musulmani i rapporti omosessuali sono molto frequenti. Ma si tratta di luoghi chiusi, quindi finché non dai scandalo non hai problemi.
Razionalmente:
“Sono molto libere, non indossano il velo e la religione non viene considerata con lo stesso fanatismo di altri Paesi decisamente più poveri”
Sono tanto libere che in Kwait è applicata la sharia e solo recentemente hanno avuto diritto al voto. In Indonesia, paese musulmano più povero, sono molto più libere rispetto al Qwait. E pure la Bolivia che è un paese non musulmano molto povero, sono più libere rispetto al Qwait. Dunque la tua teoria è completamente sballata.
“Ad esempio in Egitto l’omosessualità non è condannata purché non vi siano atti di libidine in pubblico.”
Balle gli omosessuali processati in Egitto nella retata contro la discoteca non avevano commesso attidi libidine in luogo pubblico. Invece negli EAU che tu citavi è condannata e si puo’ incorrere nella pena di morte.
“E’ ben noto che nei bagni turchi di vari Paesi musulmani i rapporti omosessuali sono molto frequenti. Ma si tratta di luoghi chiusi, quindi finché non dai scandalo non hai problemi.”
Appunto una società ipocrita. Che piace agli ipocriti come te.
lik scrive: Sono tanto libere che in Kwait è applicata la sharia e solo recentemente hanno avuto diritto al voto.
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Quando c’era LUI, caro lei… le donne non avevano alcun diritto al voto.
Per consolidare il proprio regime improntato sull’autoritarismo, Mussolini adottò una politica anti-femminista, che impose alla donna l’esclusivo ruolo di madre-casalinga e facendo così della maternità, oggetto di pubblica esaltazione, a sostegno della forza nazionalista dello Stato.
Le donne, intese come portatrici di interessi privati (familiari) furono così escluse da tutto ciò, che aveva attinenza con la sfera pubblica; anche la questione demografica fu affrontata in nome del superiore interesse dello Stato, in termini di quantità, anziché di qualità.
Allo scopo di incrementare le nascite, lo Stato fascista vietò l’uso di anticoncezionali e il ricorso all’aborto, nonché qualsiasi forma di educazione sessuale.
Come si è accennato, ogni aspetto della vita delle donne fu subordinato agli interessi dello Stato, al punto da negare, in assoluto, ogni forma di emancipazione femminile.
Le femministe storiche, in testa alle quali si ricorda Anna Kuliscioff, per la sua coraggiosa battaglia, a favore dell’estensione del voto alle donne, dopo la sconfitta del 1925, furono costrette a volgere il loro impegno nel volontariato sociale o nell’attivismo culturale, ma con crescenti ostacoli e limitazioni.
Il diritto di famiglia, disciplinato dal 1865 dal Codice Pisanelli, improntato sulla supremazia maschile, precludeva alle donne ogni decisione, di natura giuridica o commerciale (atti legali e notarili, stipule, contratti, firme di assegni e accensione di prestiti), senza l’autorizzazione del marito o del padre.
La stessa tutela dei figli era esclusiva prerogativa maschile.
Anche la Chiesa, ostile all’emancipazione femminile, attraverso l’enciclica papale Arcanum del 1880, esaltò il ruolo della maternità e dei valori della famiglia, contrapponendoli alla modernità, portatrice di corruzione dei costumi.
Dal 1926, con la soppressione di tutti i partiti politici, fenomeno che imbavagliò la stampa nonché l’attivismo femminista delle socialiste e delle giovani militanti del P.C.I., il regime riconobbe solo due movimenti femminili: quello fascista, che venne incoraggiato e quello cattolico, che fu tollerato.
“Lo scopo della vita di ogni donna è il figlio. […] La sua maternità psichica e fisica non ha che questo unico scopo”. Così si legge in un manuale di igiene, divulgato dal regime alla fine degli anni ’30.
Non a caso, tra i fasti imperialisti del ventennio, si annoverano le cerimonie presiedute dal Duce, con le quali li madri più prolifiche ottenevano riconoscimenti ufficiali e privilegi.
Nel suo romanzo Pane Nero, Miriam Mafai evidenzia come la politica fascista e l’ideologia cattolica “si intrecciano e si sostengono a vicenda, imponendo alla donna un destino tutto biologico” e la sua subalternità nella famiglia e nella società.
Fra le prime misure pro-nataliste, introdotte dal regime, peraltro con evidenti intenti punitivi, ricordiamo la c.d. tassa sul celibato (D. L. 2132 del 19/12/1926), che da molte donne fu considerata come l’unico provvedimento normativo, a sfavore dell’uomo.
La funzione procreativa femminile, come si è preannunciato, determinò un progressivo allontanamento della donna dalla sfera pubblica.
La riforma della scuola fascista, che ai giorni nostri è ricordata ancora con il nome del suo promotore, Giovanni Gentile, Ministro dell’Educazione Nazionale (1922-1924) fu improntata su due precisi obiettivi: inculcare nei giovani l’ideologia dello stato fascista e selezionare e promuovere solo l’elite, in modo da far accedere all’istruzione secondaria e all’Università, un numero ristretto di studenti, provenienti dalle famiglie più agiate. La riforma Gentile era “dichiaratamente anti-femminile”, come sottolinea la storica Victoria De Grazia in Le donne del regime fascista: “per essere pregiata, rispettata, esaltata, la donna doveva accettare e non tentare di negare i limiti della sua diversità”.
Negando alla donna qualsiasi capacità come educatrice, la riforma della scuola, operata da Gentile, produsse una vera e propria defeminilizzazione del corpo insegnante.
L’insegnamento di molte materie fu precluso alle donne: esse non poterono accedere ai concorsi pubblici per insegnare nei licei lettere, latino, greco, storia e filosofia o per insegnare italiano negli istituti tecnici.
Un Decreto Legge del 05/09/1938, infine imponendo una riduzione al 5% del personale femminile, impiegato nella Pubblica Amministrazione, rappresentò il culmine della discriminazione sessuale.
Poiché le opportunità occupazionali per le donne, andarono drasticamente riducendosi, sino allo scoppio del secondo conflitto bellico, ogni ragazza non riceveva incoraggiamenti a proseguire gli studi.
La controtendenza al fenomeno del calo occupazionale femminile iniziò a manifestarsi nel 1940 e ad accentuarsi per tutta la durata della seconda guerra mondiale, perché giovani e meno giovani furono chiamati alle armi e i loro posti di lavoro furono così ricoperti da mogli, sorelle e donne che si ritrovarono, all’improvviso, nella necessità di provvedere al sostentamento di famiglie con prole numerosa e private del capo-famiglia.
Che il senso religioso sia inversamente proporzionale al benessere sociale è un dato di fatto. In Italia nei paesini poveri c’è ancora un forte senso religioso che si intreccia con superstizione e magia. Si fanno processioni molto pittoresche, con statue di santi avvolte da serpenti vivi, ci sono ragazzi che corrono per le strade lasciando scie di sangue dopo essersi martoriati i polpacci con cocci di vetro inseriti in appositi pezzi di sughero, ecc.
Nelle grandi metropoli la gente preferisce Internet, televisori al plasma, ricevimenti alla moda, vacanze in luoghi esclusivi.
D’altra parte lo ha detto anche il tuo caro Ratzinger: il secolarismo sta distruggendo la religione.
Ed è così in tutti i Paesi, compresi quelli musulmani. In quelli ricchi la gente se ne frega del Corano, vuol solo divertirsi e vivere bene. Viceversa dove c’è molta povertà ci si affida a Dio, ad una giustizia divina che non arriverà mai.
In Brasile il senso religioso è fortissimo, c’è molta povertà, ci sono le favelas e c’è la Santeria che è un misto di religione cattolica ed altre superstizioni. C’è il woodoo ed altre cose simili.
Maggiore è la povertà, maggiore è l’ignoranza, maggiore è il senso religioso e la credenza nel sovrannaturale, superstizioni comprese.
La maggior parte delle vittime di Wanna Marchi furono persone povere e ignoranti alle quali la signora con l’aiuto di sua figlia e del magone brasiliano (guarda caso) toglievano anche quel poco che avevano.
Il comunismo è un’utopia proprio come il cristianesimo, con la differenza che il comunismo vuol realizzare l’uguaglianza sociale qui ed ora, mentre il cristianesimo ti promette la felicità dopo la morte.
Le dittature comuniste non hanno nulla ha che fare col comunismo di cui parlava Karl Marx. Hanno cercato di realizzare un’utopia con risultati disastrosi. Lo stesso ha fatto il cristianesimo.
Noi di sinistra, ben lungi dal desiderare dittature di qualsiasi tipo, vogliamo solo tendere verso quella bellissima utopia dell’uguaglianza sociale. L’importante non è raggiungere irraggiungibili utopie, l’importante è camminare nella giusta direzione.
Lamb of God: “L’ateismo non è una religione ufficiale […]”
Il concetto di “ufficialità”, in questo contesto, mi ricorda molto da vicino la vecchia legge del più forte. Secondo questo concetto, purtroppo molto radicato nella mentalità pseudo-democratica attuale, un individuo che abbia un PERSONALE modo di vedere merita meno rispetto di un nutrito gruppo di persone associatesi per far valere la propria forza.
L’esercizio del potere basato sul numero non è concettualmente diverso dall’esercizio del potere basato sulla forza. Ergo: l’animale umano è uguale a se stesso fin da quando il suo corredo genetico ne ha fatto quel che è. Nell’intimo, anche se il cambiamento delle condizioni intorno a noi ha determinato un cambiamento degli equilibri e delle forme, rimaniamo oggi altrettanto violenti di centomila anni fa.
P.S. Attenzione: parlare di ateismo come se fosse una religione è in sé un ridicolo ossimoro. L’ateismo ha superato la religione, relegandola tra i fossili ideologici del passato. Certo, ci sono molti sui quali i fossili esercitano un certo fascino, ma questo non rende i fossili più vivi delle pietre che sono.
Schlafwagen: “Finitela di stuzzicare musulmani, cattolici, protestanti e limitatevi a parlare della vostra ‘religione’ ateo agnostica razionalista o meglio la religione dell’io faccio quello che mi pare, senza regole ecc. ecc.”
Ribadisco che l’ateismo non è una religione.
Quanto al fare quel che più pare *senza regole*, mi piace qui citare una massima che la dice lunga: “Anarchy is not the absence of rules, it’s the absence of rulers” (“L’anarchia non è assenza di leggi, è assenza di legislatori). La regola d’oro degli anarchici “senza regole” è quella del rispetto assoluto per la libertà reciproca. L’assenza di regole e la pratica della violenza sono proprie dei criminali, non degli atei o degli anarchici.
Arrogarsi il diritto di dettare regole, anche se scelte basandosi sul discutibile concetto di maggioranza, è già in sé una forma di violenza.
A voi le conclusioni.
P.S. Che la vera anarchia sia un costrutto teorico utopico è una verità tanto quanto quella che asserisce che la democrazia è un costrutto teorico utopico, che il comunismo è un costrutto teorico utopico, e così via. L’unica forma di gestione del potere che ho finora riscontrato essere concretamente praticata dagli umani è l’oligarchia plutocratica. Ciò non esclude che le teorie utopiche possano comunque servire a riflettere sulla realtà quotidiana.
Cartman: “Se persino in Egitto sono arrivati a condannare per apostasia dei ragazzi che ascoltavano metal […]”
Cartman, potresti indicarmi le fonti di questa notizia, con nomi, date ecc.? Le troverei estremamente utili per il lavoro che svolgo. Grazie.