L’anagrafe comunale di Padova rilascerà tra pochi giorni i primi certificati di riconoscimento anagrafico di «famiglia fondata su vincoli affettivi». Il percorso per arrivare a questo riconoscimento rivoluzionario è molto interessante. Promossa da Alessandro Zan, consigliere comunale DS, la mozione ha fatto leva su un regolamento attuativo del 1989 – a firma di Francesco Cossiga, allora capo dello Stato, e di Giulio Andreotti, allora capo del Governo – di una legge apparentemente innocua e democristiana, la 1228 del 24 dicembre 1954, intitolata «Ordinamento anagrafico della popolazione residente».
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Padova ha già i primi certificati?
La delibera è esecutiva dalla fine di dicembre (è stata approvata il 4 dicembre): gli uffici stanno predisponendo i documenti e in un paio di settimane ci dovrebbe essere la possibilità di rilasciare il primi certificati. Il certificato sarà compilato dai due conviventi – già prima l’anagrafe riconosceva lo status di convivenza, ma i conviventi non potevano avere un pezzo di carta che lo attestasse e che potesse essere utilizzato all’esterno per dimostrare la convivenza ufficialmente. Una situazione da mondo incivile, apprezzata dagli incivili e dai clericali. Gli usi del certificato sono numerosi. Si pensi ai congedi parentali (la Legge 53 del 2000) o alla possibilità di usare alcuni giorni lavorativi per assistere il proprio compagno per problemi di salute. Alle decisioni sanitarie in condizioni di emergenza da prendere al posto del proprio compagno che in quel momento non può esprimere un parere. Ancora: il Codice Penale consente al coniuge di un indagato di non testimoniare; questa possibilità deve essere garantita anche ai conviventi. Nel caso delle adozioni, la Corte Costituzionale ha dichiarato che nel conteggio dei 3 anni necessari per fare domanda valgono anche gli anni di convivenza prima del matrimonio. Come dimostrare gli anni di convivenza per il conteggio complessivo?
Cosa pensi succederà sul fronte nazionale?
Spero che il dibattito si affronti in Parlamento attorno a una proposta che trovi la convergenza più trasversale possibile, ma che sia una mediazione verso l’altro. Che non sacrifichi il senso della richiesta dei Pacs. Spero che non ci siano forzature per accontentare i conservatori o i rappresentati della Margherita, perché in questo caso ci sarebbe un compromesso al ribasso che svuoterebbe di significato una legge sui patti civili di solidarietà. Mi auguro che il Parlamento discuta per arrivare ad una legge che soddisfi i bisogni e che non sia gravata dalle ideologie. Io continuerò a usare la mia voce per raggiungere questo risultato.
Il testo integrale dell’intervista di Chiara Lalli ad Alessandro Zan è stato pubblicato sul blog Bioetica
bella davvero questa intervista, io penso che alla fine la sinistrà verrà cacciata dal partito democratico o se ne dovrà andare per forza poichè verrebbe solo soffocata e zittita.
Se a Padova c’è qualche famiglia cattolica che si sente in pericolo, posso nasconderla nella mia soffitta!
la sinistra vuole i voti delle checche! semplice!
http://fabiosacco.blogspot.com/
Beh Fabio ha STRANAMENTE ragione… Ma non ci vedo nulla di male nel voler il voto del 10% della popolazione! Oltretutto qui a Padova la comunità gay è molto ampia e organizzata: oltre all’arcigay, Padova è la città con più locali gay e gay-friendly del triveneto (che frequento con soddisfazione;D)! Il giro d’affari è elevatissimo, e come si sa, ciò che porta prosperità all’intera società VA ASSOLUTAMENTE TUTELATO! Infatti anche Cacciari, a Venezia (Città turistica per eccellenza) sta per imitare Zanonato… E Cacciari è sostenuto dalla Margherita, ma di fronte ai quattrini, anche i clericali diventan un po’ più laici!
E la destra vuole i voti degli “etero di ferro” (arrugginito) che per essere sicuri della propria identità sessuale hanno bisogno dello Stato-padre che scelga in vece loro l’oggetto del loro desiderio.
Altrettento semplice.
Ma un po’ più triste. 🙁
(E te lo dice uno che sarebbe di destra)
Vero… in UK li chiamano “pink money”.
@Fabio
Frociaggine repressa pure la tua o non ti lasciano mai entrare nelle discoteche di tendenza perche’ sei troppo burino ?
Insomma… che ti hanno fatto gli omosessuali ?
…non lo votano alle elezioni! 😀
ragazzi,non abbiamo bisogno di rispondere ai provocatori.Siamo un numero elevato di persone e se ci fondiamo in un unico obiettivo senza “franchi tiratori”di sorta,siamo una vera e autentica forza.Vedete la Spagna,vedete l’Inghilterra,vedete Gerusalemme..meno perdite di tempo e più fatti!