Sul blog “Bioetica” Chiara Lalli commenta il primo quaderno pubblicato da Scienza & Vita, dal titolo “Né accanimento, né eutanasia”. In particolare, si sofferma sull’introduzione di Lucetta Scaraffia, che non è né una filosofa né una bioeticista né un medico, ma una docente di storia contemporanea. Personalmente, attendo con ansia delle offerte per scrivere l’introduzione a un manuale di idraulica. Tanto, se tutti possono scrivere di tutto…
L’articolo di Chiara Lalli è stato pubblicato sul blog Bioetica
Per chi volesse approfondire lo Scaraffia-pensiero, oggi è intervenuta anche sui Pacs (vedi sito SIR – Servizio Informazione Religiosa)
Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, che pone nella carne il suo sostegno e dal Signore allontana il suo cuore. (Geremia, 17,5).
Eh, Andrea! Se citi la Bibbia non possiamo tenerti testa: in quel libercolo di scemenze ce ne sono veramente tante; troppe per noi….
Per stavolta, 1-0 per te!
Epimito della favola cattolica: l’essenziale e’ opporsi alle libere decisioni di ognuno sul proprio corpo e della propria vita.
Se uno desidera l’accanimento terapeutico, gli sia vietato. Se uno desidera l’eutanasia gli sia vietata. Qualunque cosa uno desideri sia peccato e gli sia vietata.
La cosa peggiore è che Lucetta Scaraffia fa parte della commissione di bioetica del nostro governo, sissignori, e scrive pure sull’Avvenire. Ho postato tempo fà al settimanale dei vescovi una mail piccata in pronta risposta ad un suo articolo delirante sul convegno di Genova, vi assicuro che l’accozzaglia di parole in questione era di un’IGNORANZA SPAVENTOSA.
chi dichiarava il suo amore folle per Chiara Lalli??? Mi ASSOCIO.
Bene, oltre che essere fieramente viziosa, sono anche fieramente filo-eugenetista e, perché no?, pure nazista!!!
Morte libera per tutti (quelli che la vogliono!!!)
AAAAHHHHH
Vi prego !!! postate qui il commento di Chiara, io non posso accedere a blog, uso il pc dell’ufficio ma c’è uno sbarramento…. vi prego fate un copia e incolla 😥 non lasciatemi con la curiosità 😥
Scienza e Vita ha pubblicato nel novembre 2006 il primo quaderno (ce ne aspettiamo altri dal momento che la sezione di intitola “Quaderni”) sull’eutanasia dal titolo Né accanimento, né eutanasia (hanno sbagliato l’accento sul web, ma pazienza; sul pdf è corretto). È scaricabile il Pdf per chi volesse approfondire.
Io ne riporterò qualche passaggio, quando mi andrà e quando mi ricorderò. Per bilanciare il contenuto sceglierò foto non pertinenti, ma mi auguro in grado di offrire sostegno a quanti si inoltreranno nella lettura.
Dall’introduzione di Lucetta Scaraffia (pp. 7-9) si capisce che aria tira (già lo si sarebbe potuto intuire dalla provenienza del Quaderno, ma che l’analisi dei testi costituisca l’ultima parola!).
Scaraffia gonfia il petto e si abbandona a dichiarazioni d’effetto, ma spesso vacillanti. Come quando ammonisce:
sta facendosi largo una ideologia tesa sottrarre la morte alla sua “naturalità”
dimenticando di soffermarsi sulla difficoltà di definire “naturalità” (ma nemmeno ci prova) e sulla altrettanto sbavata distinzione tra naturalità e innaturalità (o artificialità). Il solito e solido argomento che identifica “naturale” con “moralmente buono” oppone molta resistenza alla resa. “Questo è naturale” – tuonano in molti intendendo dire che “questo” sia moralmente ineccepibile, ma non disdegnano di circondarsi degli aggeggi più innaturali, dal frullatore al televisore, trangugiano felici medicine innaturali e si spostano su veicoli innaturali. Quando si tratta di morte, però, la natura diventa la chiave per distinguere le scelte o le azioni immorali da quelle morali. Peccato che a prenderli sul serio molte delle persone che sollevano oggi il dilemma sull’eutanasia sarebbero morte anni fa, senza l’intervento del diabolico artificio.
Scaraffia poi se la prende con la tracotanza umana e ammonisce:
Il riconoscimento del diritto di eutanasia fa parte infatti di quella corrente ideologica che si sta affermando nella modernità secolarizzata e che vuole trasformar l’essere umano da creatura a creatore, e controllare sia il momento e le modalità della nascita sia quelli della morte.
Creatura di chi?
E in sottofondo: l’inviolabilità e la sacralità della vita umana, anche contro la volontà del diretto interessato. “Tu sei creatura – direbbe Scaraffia – non puoi pretendere di prendere decisioni autonome, chiedi al creatore”. Un po’ come un robot creato dall’uomo a sua immagine e somiglianza (mi ricorda qualcosa…). Mai sentito parlare delle 3 leggi della robotica?
E infine si conclude con l’argomento più in voga, perché fa pure storico attento e informato, e ovviamente testimonia di essere dalla parte giusta, quella contro il nazismo. Che è senza dubbio la parte giusta, ma non somiglia per niente alla parte che rifiuta la possibilità di ricorrere all’eutanasia esercitando alla propria volontà. Non somiglia alla parte che confonde la libertà con un elenco di indegni da eliminare compilato dallo Stato o da chissà chi.
Decidere che è meglio, per un essere umano, morire invece di continuare a vivere, sottende una questione – quella della “vita indegna di essere vissuta” – che si sperava chiusa per sempre con la caduta del nazismo.
Decidere che è meglio morire: può deciderlo soltanto la creatura sulla propria vita. Questo dovrebbe bastare a tracciare una differenza profonda con il nazismo. O no?
La foto citata è quella di un bellissimo elefantino tra le zampotte della mamma.
nella trasmissione di ferrara sull’Intelligent Design il più accanito difensore dell’ID era un DOCENTE DI STORIA!!!!!!! ah ah ah vizietto!!!
“Quando si tratta di morte, però, la natura diventa la chiave per distinguere le scelte o le azioni immorali da quelle morali. Peccato che a prenderli sul serio molte delle persone che sollevano oggi il dilemma sull’eutanasia sarebbero morte anni fa, senza l’intervento del diabolico artificio.”
Già… nessuno è bravo quanto la chiesa a creare contraddizioni. Anche nel catechismo ce ne sono a dozzine così come sono innumerevoli gli inviti a non pensare razionalmente a ciò in cui si crede. Tanto appena c’è una palese incoerenza basta dire che il volere di dio è per noi incomprensibile ed è tutto a posto.
Per Andrea, che cita il libro della Smorfia dei pastori nomadi del Sinai:
Cosa ne pensi di:
1) un marito che, non avendo trovato la moglie vergine la prima notte di nozze, la riporta a casa di suo padre, e l’uccide davanti a lui?
2) una persona che, vedendo una persona lavorare la domenica, l’uccide?
3) una persona che, entrando in un tempio tibetano, uccide tutti coloro che stanno li’ pregando?
4) un padre che vende sua figlia ad una organizzazione di tratta delle bianche per denaro?
5) un esercito che entra in una citta’, brucia tutte le case, uccide tutti gli uomini, violenta tutte le donne
Leggiti le risposte qui:
1) Deuteronomio 22:20-21
2) Esodo, 31:12-15
3) Deuteronomio 17:2-5
4) Esodo 21:7-11
5) Zaccaria 14:1-2
questi sono tutti comportamenti comandati da quell’immondo libercolo.
Per cui, prima di citarlo ancora, io ci penserei due volte….
Franco:
Andrea:
FATAL ERROR: Unknown keyword pensi (Line 2, Col 9)
Retry, Cancel, Ignore ?
>
😀
@Franco Siccardi, davvero interessante, grazie! Da quando c’e’ in giro la carta igienica morbida a velo doppio, che utilita’ ha la bibbia?