Scienziati alla ricerca della fede

La battaglia tra fede e miscredenza si è ormai trasferita negli alambicchi degli scienziati. Le neuroscienze rappresentano forse l’ultima risorsa a disposizione dei fideisti per rilanciare la validità delle proprie tesi, dopo le sonore “scoppole” prese negli ultimi secoli in campo filosofico, sia dal punto di vista delle ‘prove’ dell’esistenza di Dio, sia da quello etico (per non parlare dei risultati della critica biblica e delle ricadute dell’evoluzionismo). Andrew Newberg, già co-autore di “Dio nel cervello. La prova biologica della fede”, e ora direttore del “Centro per la Spiritualità e la Mente”, è sempre alla ricerca di nuove ‘prove’ che si anniderebbero all’interno della scatola cranica.

Un lancio AP (in inglese) sul sito CasperStarTribune.net

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10 commenti

Ernesto

Considerando che la scienza non può far altro che scoprire cause naturali per qualunque fenomeno, l’unica speranza dei fideisti è che le neuroscienze non siano in grado di spiegare nulla.

netzer

però ha pienamente ragione: la causa delle malattie mentali va sempre ricercata nel cervello….

Eldon Tyrell

Mi sto trasferendo in questi giorni da Roma a Trieste per cominciare a seguire i corsi per la Laurea Specialistica in Neuroscienze in quella città.
Non vedo l’ora di laurearmi e di avere voce in capitolo per fare fuori questi mercenari che invece di leccare francobolli rovinano il lavoro di centinaia di altri scienziati che hanno l’unica differenza di non voler vendere la loro dignità al più alto offerente.

RazionalMENTE.net

Se esistono psicofarmaci per ansia e depressione, dovrebbero produrre psicofarmaci anche per la fede. In linea di massima gli Italiani non ne hanno bisogno, sono abbastanza sani sotto questo punto di vista. Vanno a messa per scaramanzia. Il problema è per quelli che hanno fede per davvero!! Non sono moltissimi, ma la medicina dovrebbe ugualmente occuparsi della loro follia autodistruttiva. Sono soggetti pericolosi per se stessi e per gli altri.

Emi

Bravo Eldon. Troppo pochi di noi si espongono. Ti auguro ogni successo professionale e qualche rivincita. L’iter e’ faticoso ma la passione per la ricerca e la scienza ripaga ogni sacrificio.

Marco

Ciao Eldon,
essendo nel settore, voglio rassicurarti che il settore delle Neuroscienze ha forti immunità rispetto ad ogni genere di metafisica (uno dei motivi per cui l’ho scelto). Lo scienziato in questione, Andrew Newberg, è uno studioso di brain imaging alla University of Pennsylvania, e tutta la sua produzione scientificamente validata sulla questione è limitata a due articoli su cambiamenti di flusso vascolare nella preghiera meditativa. Come molte altre attività di meditazione, anche la preghiera, se accompagnata da un forte trasporto emotivo, attiva temporaneamente il flusso sanguigno in corteccia frontale e prefrontale e nel talamo. Simili cambiamenti si possono vedere in molte altre attività che implicano una tensione emotiva. Se qualcosa si può dire a proposito di questi ed altri fenomeni, è semmai che le neuroscienze stanno dimostrando come tutte le pulsioni emotive, che tanti attribuiscono ad anime e spiritelli, sono in realtà il prodotto di attività elettrochimiche in aree specializzate, e mantenute nel nostro cervello soprattutto per garantire alla nostra specie il miglior livello di fitness ambientale ed evolutiva, consistente nella tensione all’organizzazione societaria.
Più forse di qualunque altra scienza, le neuroscienze stanno proprio dimostrando la nostra vera identità meccanicistica e cancellando quelle ultime pretese di divinità e spiritualità che molti si ostinavano a trovare nella nostra mente.
A riprova di ciò, basti pensare al fatto che i convincimenti personali del Dr. Newberg non trovano alcuno spazio in riviste di neuroscienze (neppure in quelle dedicate alle sole ipotesi), e sono invece contestati – e spesso ridicolizzati – dalla stragrande maggioranza dei suoi colleghi.

AlessandroMasini

Qualcuno sa qualcosa del libro dio nel cervello e dei suoi autori?

Emi

Concordo con Marco.
In altro ambito, come ricorderete, simili tentativi pseudoscientifici furono condotti nell’ambito di un disegno antiabortista dal farmacologo Ralph Miech accusando la RU486 dei pochi casi di infezione letale da Clostridium, verificatesi in California. Anche in quel caso si tratto’ d’aria fritta, e la teoria di Miech fu presto invalidata da innumerevoli dati e considerazioni scientifiche, ma i mass media italiani che tanto avevano dato risalto alla notizia non hanno certo seguito poi l’evoluzione della questione.

Giano

Voi siete dei casi clinici! La fede una “malattia” … Il positivismo è finito da un pezzo: siete rimasti a Piero Angela. I mistici non li ricoverano più negli ospedali psichiatrici, come accadeva anni fa a Parigi. Neuroscienze … ne parlate come se il cervello fosse stato progettato in qualche Università dell’Arizona.

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