D’ora in poi i dipendenti della British Airways potranno indossare liberamente «simboli di fede». La compagnia britannica ha così deciso dopo le accuse subite per aver proibito a Nadia Eweida, un’addetta al check-in, di portare una piccola croce al collo. British Airways ha cambiato in modo radicale le regole sulle uniformi dopo una «revisione interna globale» e consultazioni con la Chiesa Anglicana, con la Chiesa Cattolica e il Consiglio Musulmano. Fonte: sito della Provincia di Cremona
Archivi Mensili: Gennaio 2007
L’uomo che citò in giudizio Dio
Un lettore ci ha segnalato una pellicola australiana del 2001 che sembra non sia mai uscita in Italia. Il titolo della stessa è “Man Who Sued God” (“L’uomo che citò in giudizio Dio”) e racconta la storia di un uomo la cui imbarcazione viene distrutta da una tempesta dichiarata “Atto di Dio” dalla compagnia di assicurazioni: una clausola che impedisce ogni tipo di rimborso. A quel punto l’avvocato cita in giudizio direttamente Dio, attraverso i suoi rappresentanti terreni, ovvero le Chiese…. Leggi tutto »
Via alla Clericus Cup: 16 squadre e sponsor
Sarà tassativamente vietato giocare di domenica, il giorno del Signore. Ma non solo. Durante le partite, il calciatore – o i calciatori – che si lasceranno sfuggire la pur minima imprecazione, per non parlare di bestemmia, sarà subito invitato a rientrare anticipatamente negli spogliatoi per andare incontro, poi, ad una inevitabile e severa squalifica. Per il resto, sarà tutto uguale ad un “normale” torneo calcistico con grande pubblico sugli spalti, grande tifo tra i sostenitori, grandi sfide agonistiche, ma anche… Leggi tutto »
Pizzaiolo musulmano si licenzia per non dover stare alle dipendenze di una donna
A Mohamed piaceva la pizza. Mangiarla, ma anche preparala. Perché pure qui, nella ricca Brianza lecchese, trovare un pizzaiolo italiano è diventata un’impresa. Altri tempi quando a impastare la farina e a sudare davanti ai forni a legna erano addirittura i napoletani doc. Adesso sono gli egiziani ad andare per la maggiore, proprio come Mohamed, che però doveva avere un caratteraccio se è vero che di punto in bianco, poco dopo l’assunzione in una pizzeria di Merate, se ne è… Leggi tutto »
Il “burqini”, costume da bagno islamico
Dominican Today, di Santo Domingo, informa di un’importante innovazione nella moda femminile islamica. Il “burqini”, una sorta di burqha “da mare” che permette alle donne musulmane di godersi la vita da spiaggia senza mostrare né capelli né un centimetro del corpo, come comanda il Corano. La stilista australiana che l’ha creato, Aheda Zanetti, giura di aver avuto “migliaia” di richieste da tutto il mondo per l’indumento. “Ogni giorno – ha dichiarato – qualche donna entra nella mia boutique e dice,… Leggi tutto »
Il cardinale Angelo Scola porta la religione all’Onu
Come reagire al relativismo, come arginare l’influenza di una società che abbraccia tutte le religioni e nessuna, nella convinzione che non esiste assolutezza di regole? Una società che fonde e confonde l’esperienza di fede e si accontenta di affermare una serie di diritti astratti? La domanda sta sfidando l’Oriente come già l’Occidente. Mette alla prova l’Europa, e non risparmia neanche l’America, dove pure la diversità religiosa è stata assorbita all’interno della struttura politica. Per rispondere i credenti devono avere il… Leggi tutto »
Iniziativa contro l’eutanasia
Un invito a guardare con speranza alla vita anche nelle condizioni di malattia e disabilità, un appello a dedicare risorse intellettuali ed economiche alla ricerca medica per le malattie tuttora senza cure, un monito per richiamare tutti alla responsabilità perché la società aiuti e non lasci nell’isolamento i malati e le loro famiglie. Tutto questo, accompagnato da un richiamo ai fondamenti della relazione tra medico e paziente, una alleanza terapeutica volta al bene dell’uomo: sono i principi che animano il… Leggi tutto »
Amis attacca l’Islam e si autocensura
Erano attese le solite polemiche che ogni nuovo libro di Martin Amis innesca. Ma questa volta l’autore, certo sollecitato dall’editore, ha spento il fuoco sul nascere, eliminando dal romanzo House of Meetings (ed. Jonathan Cape), due feroci racconti sull’Irak e sull’islamismo che nella penna del più disincantato scrittore britannico sapevano di provocazione. I due racconti, una riflessione sui meccanismi mentali del terrorismo islamico e una divagazione satirica sulla personalità di un dittatore mediorientale in cui si riconosce Saddam Hussein, erano… Leggi tutto »