[…] Carlo Flamigni, professore ordinario di Ginecologia e ostetricia all’università di Bologna e componente del Comitato nazionale di bioetica, [e co-presidente UAAR, interviene] sul regolamento varato dalla regione Lombardia che impone di dare sepoltura a tutti i feti, compreso quelli che provengono da aborti sotto i cinque mesi. […] “Francamente mi sarebbe piaciuto che la Regione Lombardia avesse detto che solo chi vuole, può dare sepoltura a un feto. Ma obbligare gli ospedali a sotterrare del materiale senza aspetto mi sembra vagamente esagerato”. Con il regolamento regionale annunciato ieri, si riconosce che anche i feti sotto le venti settimane sono ‘prodotti del concepimento’, non più ‘rifiuti speciali’. Ma secondo Flamigni questi sono solo “problemi dettati dall’ideologia religiosa che spingono il Paese verso la dittatura dell’embrione”. Si riapre così il dibattito sulla dignità di inizio vita, che, spiega Flamigni, è di difficile soluzione. “L’embrione è uno di noi?”, si chiede. “Se è così io fatico a sentirlo come un fratello. E pensare che fino a pochi secoli fa per la Chiesa era impossibile che l’embrione fosse portatore di un’anima”. Per Flamigni, la scelta di dare sepoltura ai feti è anche rischiosa: “Per quale ragione si deve fare di un pezzo di placenta il punto di riferimento delle preghiere? Per una donna che ha abortito – sottolinea – significa dare ancora più corpo al dolore, amplificare un evento che già viene vissuto come un lutto”. La scelta della Regione Lombardia non nasce dal nulla. Secondo Flamigni, qualcosa di simile era già nell’aria da tempo: “Quando nella scorsa legislatura, una parlamentare di Forza Italia aveva proposto di dare un nome a tutti gli embrioni – ricorda Flamigni – pensavo si trattasse di uno scherzo. A quanto pare la Regione Lombardia ci ricorda che non è così”.
Flamigni, “sepoltura feti apre strada a ‘dittatura embrione'”
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Ma diminuire i costi della sanità, togliere i ticket nooo???
concordo con Flamigni
sono gesti veramente subdoli che hanno un solo obiettivo: l’obbligo diventa abitudine e col tempo l’abitudine diventa tradizione, poi verità…….
questo è il perverso meccanismo che ha costruito la chiesa come noi la conosciamo
incredibile, notizie come queste mi mettono i brividi, ci stanno imponendo la loro morale e i loro raccapriccianti rituali, mi mettono i brividi.
Secondo me lo scopo principale, anche se neppure nelle loro menti bacate è ben definito, è proprio di causare ancora più senso di colpa nelle donne che abortiscono. Amorevole, vero?
Il Mitico Carlo Flamigni è uno dei pochi baluardi della bioetica laica, doveva esser lui una delle figure di peso della stramaledetta commissione del governo, invece ha un ruolo di comparsa.
che sadici bastardi…. tanto vale che inizino a dare la caccia alle donne che ricorrono all’aborto, per metter loro alle calcagna un corvaccio nero che le frusti e dica loro “brucerai all’inferno!!! vai a pregare sulla tomba della tua creatura!”
in ogni caso il ragionamento è vistosamente perfido. Visto che non riescono a dimostrare che l’embrione è una persona e che quindi va trattato come tale, fanno il contrario: iniziano prima a trattarlo come una persona e poi, a poco a poco, potranno dire “ma certo che è una persona! viene anche sepolto!”
Sono disgustata da questa notizia..io gli embrioni li seppellirei insieme alle menti bacate che hanno inventato questa farsa..
il prossimo presidente italiano sara un embrione, avra comunque piu cervello di molti rappresentanti della destra italiana e di molti cristicoli.
Diamo un nome alle cose.
Come definire la discutibile scelta della regione lombardia?
Secondo me, è una vera e propria RIPICCA!
La legge consente l’aborto? Io non posso impedirlo, ma posso fare del tutto per far sentire delle schifose assassine le donne che vi ricorrono…
è aberrante che certi loschi figuri continuino a combattere le loro insensate battaglie sul corpo vivo (e sulla psiche) delle donne!
L’evidenza scientifica ci dice che l’embrione NON è una persona umana. Se i cattolici mettono in dubbio anche queste certezze, i veri relativisti sono loro. Se non credono alla scienza e alla medicina, che si curino con l’acqua santa!
Non possono appoggiare il progresso scientifico solo quando gli fa comodo!
Sai come sono contenti quelli delle pompe funebri… fanno affari oltre che sui morti pure sui nn nati…
Ma per gli spermatozoi “dispersi” in “solitudine” basterà una fossa comune o bisogna seppellirli ad uno ad uno??
Un’altra notizia che si aggiunge a quelle che fanno apparire l’espatrio sempre più attraente…
” Decisamente un’esagerazione imporre la sepoltura per tutti i feti, i vecchi metodi di smaltimento erano più che dignitosi”
Così ha commentato il capo dell’associazione ristoranti cinesi lombardi.
A parte gli scherzi sono completamente daccordo col prof. Flamigni.
Ogni tanto sogno un Paese in cui sono le scelte più logiche ad essere approvate, in cui le persone perseguono la libertà individuale senza usare il senso di colpa o mistificazioni varie per poter strumentalizzare gli altri, convincendoli a fare quel che vogliono. Poi vedo che non c’è e me ne torno al mio lavoro. Almeno in esso ciò che non viene provato neppure viene ascoltato. Fondiamo un Paese nuovo? Konbanwa.
Ma no, che dite!?!??! Fate come loro: date un nome a ogni vostra cellula! Seppellite con funerale e tanto di processione ogni prodotto delle vostre gonadi!!!
Non vedo quello scemo di Andrea. E no, così non mi diverto, me ne vado
Dittatura dell’embrione: l’espressione rende bene il senso dell’azione di questi fanataci dei movimenti cattolici pro vita, non possono impedire alle donne di abortire però in tutti i modi cercano di fare impressione sull’immaginario collettivo(e forse soprattutto su quello delle donne) portandolo a credere davvero che un embrione sia una persona, un individuo umano come tutti noi. Inoltre, ottenendo che una legge riconosca l’esistenza dell’obbligo sepoltura per il materiale abortivo, essi ottengono, anche se in maniera indiretta, una specie di riconoscimento della personalità di questo che per tutti gli umani provvisti di raziocino è appunto materiale abortivo. La realtà è che è in atto una strategia molto subdola che mira, certo non proprio nell’immediato, alla revisione in senso restrittivo della legge 194.
Noi donne dovremmo alzare un polverone impressionante rispetto a questi gravissimi attacchi alla nostra dignità!
Sono veramente esterefatta! Non si puo’ stare a guardare se le cose stanno veramente in questo modo.
Se la legge prevede effettivamente un obbligo e non una libera scelta, credo che si debba fare qualcosa di concreto o a breve toccheranno anche la 194.
Noi donne dell’uaar dovremmo inondare tutte insieme un grande ospedale milanese del maggior numero possibile dei nostri assorbenti asserendo di avere rapporti non protetti e che nell’80% dei casi tra quegli assorbenti c’e’ un embrione. Potremmo altresi’ dire di non avere mezzi per pagare le esequie e abbandonare sacchi pieni davanti all’entrata qualora, presumibilmente, rifiutassero di accetarli. Ovviamente si dovrebbe reiterare l’atto fino a che la questione non attiri l’attenzione.
Sarebbe fondamentale che la gente si rendesse conto all’atto pratico dell’assurdita’ di certe posizioni. Se obbligano alla sepoltura gli embrioni devono obbligare alla sepoltura tutti gli embrioni, anche quelli contenuti nei mestrui. Obblighiamole queste cattoliche alla coerenza dei loro pensieri, visto che ce li vogliono imporre.
In teoria se non sono caste sarebbero proprio le cattoliche, utilizzando come contraccezione solo i metodi naturali e forse il coito interrotto, ad avere la piu’ alta probabilita’ di assorbenti contenenti embrioni.
Che si adeguino alle leggi che loro vogliono o si cambi la legge.
sarà un caso che il governatore della lombardia sia un alto esponente di comunione e liberazione?
Si potrebbe iniziare con l’inondare di messaggi di dissenso il sito del MOVIMENTO PER LA VITA(io lo sto facendo da circa 1 anno)
mpv@mpv.org
, per esempio oggi ho fatto una piccola visita in questa orrida pagina dove si possono leggere articoli contro la pillola del giorno dopo(che a loro parere è un abortivo) e articoli dove si lamenta che nelle case degli italiani ci sono pochi bambini, ma la mia attenzione è stata attirata dal titolo Il Nicaragua sceglie “aborto zero”. In risposta ho inviato questa e-mail
Già,voi, criminali difensori della vita, siete soddisfatti di quello che è accaduto in Nicaragua. Dove una donna, che non abbia denaro sufficiente per pagare un medico che la faccia abortire in una clinica privata, è ora priva del diritto di interrompere la gravidanza perfino in caso di grave rischio per la vita e la salute.
Vorreste fare lo stesso anche in Italia. Ma non ci riuscirete, perché la gente è meno idiota di quanto voi crediate. La nostra civilità impedirà che il diritto attribuisca ad un grumo di cellule(= pre-embrione) o ad un proto-organismo umano cerebralmente e neurologicamente inerte(=embrione) maggiori diritti e prerogative di quelli che spettano ad una persona di sesso femminile. Quando la finirete con questa DITTATURA DELL’EMBRIONE, cosa credete che alla gente non sia noto che per voi la tutela del pre-embrione e dell’embrione è solo uno strumento per ingerire nella libertà sessuale e riproduttiva di persone che non condividono i vostri valori? Cosa credete che non ci stiamo accorgendo a cosa mirate: a far mettere fuori legge tutti i contraccettivi più affidabili e a far vietare l’aborto in modo da obbligare le donne sessualmente attive, anche quelle che non lo vogliono, ad avere figli o ad avere più figli di quelli che desiderano? Ma chi siete voi per pretendere di intromettervi in questo modo nella vita altrui? A voi sembra giusto che una donna si rovini la vita o addirittura la salute o muoia per far nascere un figlio, bene è una vostra convizione, seguitela nella vostra vita, ma non vi permettete di cercare di imporla agli altri.
Se il ” funerale ” sarà un obbligo è veramente una assurdita’ un ulteriore motivo di angoscia per tutte le donne costrette ad abortire ( o c’è qualcuna che abortisce per divertimento?)
@Marja
Dubito che gli esponenti del MPV vadano oltre la prima riga di ogni nostro messaggio.
Mi convinco sempre piu’ della necessita’ di agire in modo concreto soprattutto facendo render conto le cattoliche del gregge fino a che punto dovranno arrivare le loro considerazioni. Come possono loro privare di degna sepoltura gli embrioni-persona che vanno incontro ad aborto spontaneo? E’ fondamentale che capiscono che ve ne sono chissa’ quanti nei loro assorbenti e che debbano dolersi della perdita di questi loro figli, che intasino gli ospedali, le pompe funebri e i cimiteri per piangerli con passione, che si sentano colpevoli dei loro uteri degeneri che non hanno permesso l’annidamento di questa persona, del loro figlio.
Bisogna condurle a raggiungere la completezza del loro credo, che richiedano l’obbligo di sepoltura per tutti gli embrioni-persone. Perche’, per quelli che per puro caso non sono finiti in un ospedale ma in un assorbente, non vi e’ obbligo di misericordiosa sepoltura? Sono meno persone di quelli che son rimasti qualche giorno in piu’ nel loro utero?
Son certa che sia piu’ comodo per loro ignorare la questione.
Dobbiamo forse noi obbligare anche i legislatori a rendersi conto delle conseguenze di certe iniziative. Seppelliamoli nell’impossibilita’ di far fronte logisticamente e pragmaticamente alle loro stesse imposizioni.
Innanzitutto, pero’, dovremmo capire esattamente cosa dicono queste normative.
In ogni caso leggendo Flamigni io sto seriamente preoccupandomi e credo ci si debba muovere concretamente.
Allora avevo capito male, infatti avevo inteso la notizia nel senso che chi voleva poteva fare il funerale, ma se invece si tratta di un obbligo allora è uno schifo, anche perchè non solo si tratta come detto nell’articolo di portare avanti la dittatura dell’embrione e di far continuare a soffrire le madri che hanno abortito, ma si tratta anche di far pagare loro il “pizzo” per il funerale e per eventuali spese di sepoltura
Esattamente Stefano! Inoltre e’ una nuova strada aperta giuridicamente all’attacco della 194 affiancando quella della legge 40.
Decisamente demenziale,non possono niente contro la legge sull’aborto, e allora fanno queste ripicche vergognose.
Credo che un atto del governo che sia doveroso richiedere è la revisione almeno parziale della 40. Si deve fare pressione affinchè vengano rivisti almeno il divieto della diagnosi preimpianto e l’obbligo di impianto di tutti gli embrioni fecondati.
Bisogna contrattaccare e coinvolgere, questa volta, tutti gli astensionisti pentiti, che sono molti, considerando che l’infertiltà è una malattia in aumento.
Una cosa da fare subito è supportare le associazioni di pazienti infertili, anche se non si vive il loro problema e passando sopra a visioni politiche differenti.
La 194 è un bersaglio troppo ghiotto per le gerarchie ecclesiastiche, ma voglio sperare che non tutto sia perduto.
Alla perversione non c’è limite.
Mi è capitato spesso di sentir dire che le donne usano l’aborto come metodo anticoncezionale, o che una certa ragazzina era stata vista divertirsi con le compagne di scuola dopo aver abortito mostrando di essere indifferente alla cosa! La pillola abortiva non va bene perchè fa soffrire troppo poco e la donna non si rende conto di quello che sta facendo.
Non credo che esista una sola donna sulla faccia della terra che viva l’aborto come una passeggiata. Ma la chiesa è ben nota per non dare alcuna fiducia alle persone e alla loro capacità di prendere decisioni autonome su ciò che le riguarda intimamente.
Ci sono diversi motivi per cui si può scegliere l’aborto. Ci sono i figli dell’adolescenza, i figli dello stupro, i figli che impediscono di curare una malattia grave della madre, i figli già malati…
Io, personalmente, metto al primo posto la vita della madre. Ma è una visione personale delle cose, non so cosa farei se mi trovassi a dover scegliere. E spero non mi debba succedere mai.
L’aborto può essere benissimo vissuto come una passeggiata, il problema è che educano le donne come se il fine ultimo e supremo della loro vita fosse figliare, e come se il suo istinto e vocazione debba essere solo la maternità, e soprattutto ci crescono come se dovessimo sentirci in colpa quando non ce ne frega niente dei bambini.
Ti garantisco che si può vivere benissimo un aborto: basta liberarsi dei sensi di colpa indotti.
@Chiara P.
Non sono d’accordo, ci sono donne che abortiscono con assoluta leggerezza, ci sono anche donne che gettano i propri figli nel cassonetto con assoluta leggerezza, e prostituiscono le proprie figlie con assoluta leggerezza.
Una donna assolutamente leggera con gli anatemi del MPV ci si spazzola il c**o, e se vuole abortire lo fa.
Questo rende particolarmente abominevole il comportamento del MPV, in quanto le donne più colpite sono proprio quelle che non fanno le cose con assoluta leggerezza, per le quale l’aborto è scelta dolorosa e non capriccio.
La 194 ha l’unico scopo di fornire alla donna un contesto sicuro per fare quello che farebbe comunque, indipendentemente dal fatto che si diverta o meno a farlo.
Del resto anche se TUTTE le donne abortissero con assoluta tranquillità, non mi pare un buon motivo per punire “l’assoluta leggerezza” con la roulette russa dell’affidarsi alle mammane.
@Francesca
Hai ragione, ho ingenuamente esteso il mio punto di vista e non mi sono spiegata bene.
Sono d’accordo con te sul fatto che il così detto “amore materno” non appartiene a tutte le donne e, come dice Silvia, si tratta per lo più di un aspetto della nostra cultura.
Ho letto un libro interessante su questo agomento: “L’amore i più” di Elisabeth Badinter. Prima dell”800 i bambini venivano considerati delle creature imperfette che andavano corrette. Le madri mandavano i figli a balia e questi morivano come mosche. Gli adulti venivano esplicitamente invitati a non dimostrare affetto per i bambini. ” Appena nato il bambino è già il simbol della forza del male, un essere imperfetto, oppresso dal peccato originale” parole di Sant Agostino.
Resta il fatto che, io non credo riuscirei a vivere serenamente un aborto. Per me sarebbe in ogni caso una scelta triste.
E’ difficile generalizzare: ci sono donne che vivono l’aborto come un dramma, altre che lo affrontano con più serenità, altre ancora che lo affrontano con eccessiva leggerezza, ma il nocciolo del problema è, ancora una volta, che nessuno dovrebbe avere il diritto di sindacare sulla questione e che ogni donna, e solo lei, dovrebbe avere il diritto di scegliere in piena libertà sui temi della procreazione e dell’aborto. Dittatura dell’embrione significa infatti sudditanza delle donne, ancora una volta considerate alla stregua di una incubatrice, persone di serie B giudicate incapaci di decidere per se stesse e bisognose di tutela. Tutto questo è inaccettabile, io sono profondamente indignata, anzi, sono proprio incazzata nera!
Io propogno la sepoltura per tutti gli organi e/o pezzi di essi. Un feto può avere sepoltura ed un fegato no ? Ed un rene ? Un muscolo ? Un pò di grasso ? Certo, anche io voglio poter pregare sulla tomba della mia appendice e delle mie tonsille, senza considerare i fiori che porterei alle mie care adenoidi !!!!
Aggiungo un particolare per far meglio comprendere la faziosità e l’inutilità di questa legge regionale.
Movimento per la vita e personaggi come la Scarafia la presentano come un atto di pietà e rispetto del dolore materno perchè altrimenti il feto sarebbe buttato nella spazzatura. FALSO Tutti gli organi asportati, i brandelli di pelle, i frammenti, il sangue, gli arti amputati e tutto quel che proviene dal corpo umano e dalle sale operatorie è classificato come “rifiuto speciale” e deve essere incenerito e mai MAI smaltito come spazzatura normale. Esisteva anche prima la possibilità, da parte della madre, di richiedere il feto x la sepoltura privata. Quindi spacciare una norma già esistente per una vittoria del fronte x la vita è una odiosa mistificazione.
E’ un attacco alla 194 subdolamente velato di pietismo.
Formigoni, le donne non hanno bisogno di queste stronzate! Hanno bisogno di strutture efficienti a costi ragionevoli, di asili, di aria pulita da far respirare ai bambini!!!
I messaggi almeno servono per far capire al MPV che i cittadini non sono disposti a rinunciare alle proprie libertà individuali e personali, per seguirli nella loro delirante difesa dell’embrione. Sicuramente, ci sono molte ragazze che abortiscono senza problemi, altre invece possono vivere l’esperienza con un senso di colpa o di dispiacere, molto dipende dalla cultura e dalla sensibilità individuale(che sicuramente dipende anche dai modelli e dalle idee che ti hanno inculcato). Io personalmente non riesco a provare nessun sentimento per un grumo di cellule o per un proto-organismo umano simile ad un’alga marina o una spugna. Tengo molto di più al mio gatto, che è molto più intelligente e complesso di un embrione, sa fare molte più cose di un embrione e sicuramente soffre se gli capita qualcosa di male, si deprime anche se non riceve attenzioni. Ora, se io fossi una invasata come quelli del MPV, dovrei fare una campagna perché venga riconosciuto l’obbligo di seppellire le carcasse dei gatti nei cimiteri comunali, perché il mio gatto abbia una sua scheda anagrafica con nome e cognome(il mio ovviamente), perché io possa lasciare i mei beni in eredità al mio gatto, perché se c’è qualcuno che dice che una blastocisti è una persona, a maggior ragione è una persona il mio gatto!
Il fatto è che quelli del MPV non solo portano avanti politiche per ostacolare l’esercizio del diritto di interrompere la gravidanza, ma le loro iniziative sono dirette anche ad ostacolare la prescrizione e la diffusione dei mezzi contraccettivi che loro ritengono abortivi e che sono quelli più efficaci, come la spirale, la pillola del giorno dopo e secondo alcuni anche la normale pillola estroprogestinica. Il loro obiettivo è di fare un vero e proprio lavaggio del cervello, soprattutto alle adolescenti e alle donne molto giovani, per convincerle ad allearsi con la vita nascente(v. Manifesto del Nuovo Femminismo di Olimpia Tarzia). E’ ovvio che le ragazze che hanno deciso di farlo abortiscono senza dare peso a ciò che dice la Chiesa e il MPV, sempre che vivano in un paese o in una regione dove ciò sia possibile(ci sono paesi in cui l’obiezione di coscienza rasenta il 99% e dove quindi di fatto è impossibile esercitare il diritto di interrompere la gravidanza). Il problema è che il MPV non si limita a predicare(altrimenti non starei neppure a perdere tempo dietro a ciò che dice), ma mette in atto concrete azioni politiche e amministrative(anche grazie alle sue infiltrazioni nelle varie istituzioni) per ostacolare non solo l’accesso alla IVG ma anche ai mezzi contraccettivi. Io, personalmente, ho conosciuto diversi medici che si rifiutano di inserire la spirale e alcuni, per dissuadere le pazienti dall’assumere la pillola, prima di prescriverla, pretendono che si sottoponga ad una miriade di esami ematochimici e senologici(per lo più non necessari, se non in presenza di specifiche patologie o predisposizione verso di esse), in modo da scoraggiarle.
Penso che sia scandaloso un atteggiamento del genere, applicare regolamenti del genre significa dare la scelta alla chiesa su quastioni che dovrebbero essere dibattute dai cittadini, invece sono censurate (o semi censurate) in modo tale da dare libertà alla chiesa!!!!
La normativa della Regione Lombardia in materia di attività funebri e cimiteriali contiene altre incongruenze rispetto alla norma nazionale che vorrei segnalare per accelerarne l’abrogazione.
1. La più grave riguarda i tempi dell’accertamento di morte.
• Secondo il DPR 285/90 la visita del medico necroscopo deve essere effettuata non prima di 15 ore dal decesso e, comunque, non dopo le 30 ore,
• Secondo il RR 6/2004 l’accertamento deve essere eseguito entro le 24 ore; se il decesso avviene in un giorno festivo, entro le ore 8 del primo giorno feriale e, comunque, non oltre le 48 ore.
Ciò significa che se l’accertamento avviene alla 6 ora dal decesso siamo perfettamente in linea con la normativa regionale, ma stiamo simpaticamente violando quella nazionale; lo stesso dicasi nel caso in cui l’accertamento sia eseguito alla 47 ora di un giorno festivo.
Vorrei sottolineare, peraltro, che alcuni rilievi tanatologici diventano dirimenti solo a distanza di alcune ore dalla morte; di contro, la norma regionale prevede che l’accertamento possa partire da subito, in linea teorica, già dal tempo zero.
2. nel caso di aborto spontaneo, magari ripetuto, deve prevalere il diritto alla sepoltura o quello dei genitori di conoscere l’esistenza di eventuali tare ereditarie posto che non si può seppellire/cremare del materiale – peraltro scarso – precedentemente fissato in formalina?