La lucetta rossa del microfono di Romano Prodi si è spenta da poco, il capo del governo ha appena concluso il suo fervorino davanti al Consiglio e ora che la tensione si è sciolta e la seduta va avanti senza colpi di scena, i ministri sottovoce possono parlare d’altro. E nei pourparler l’argomento più ricorrente è quello della «pressione del Vaticano» sulla Margherita per impedire che il governo vari una legge sulle unioni civili. La novità – e non da poco – è che per il Vaticano non ci sarebbe più un problema di limature o di miglioramenti, ma semmai di evitare del tutto un parto legislativo. Un ministro tra i più autorevoli, sempre nelle chiacchierate informali, arriva ad evocare «un interessamento in prima persona del Pontefice».
Chiacchiere informali che nel pomeriggio troveranno un’eco nei lanci di due agenzie di stampa, una delle quali – per accreditare la versione del pressing del Vaticano sulla Margherita – arrivava ad evocare uno scenario davvero hard: nell’incontro di ieri con Papa Benedetto XVI il cardinale Camillo Ruini avrebbe avuto l’autorevole avallo alla linea seguita dalla Cei e che sarebbe culminata in pressioni dirette su Francesco Rutelli per bloccare la legge, anche a costo di provocare una crisi di governo. Una ricostruzione senza riscontri che consentiva prima alla Cei e poi alla stessa Margherita di produrre smentite risentite e molto nette.
Ma è davvero speciale il pathos col quale il Pontefice e il presidente della Conferenza episcopale italiana stanno seguendo la vicenda dei “Pacs all’italiana”. Il 26 gennaio il quotidiano dei vescovi “Avvenire” aveva pubblicato una sorta di appello ai partiti firmato dal direttore Dino Boffo, con tanto di bocciati, promossi e rimandati. Tra i buoni della maggioranza il direttore citava «l’encomiabile resistenza» dell’Udeur, l’iniziativa dei teodem e degli ex popolari che «stanno facendo la loro parte» e «l’impegno personale di Francesco Rutelli», anche se poi invitava i lettori a non «lasciarsi abbagliare dai trucchetti lessicali». Un messaggio ai “buoni” dell’Unione a impegnarsi di più? Per il presidente della Margherita il primo febbraio è stato una giornata cruciale.
Giovedì il vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli avrebbe dovuto incontrare Benedetto XVI. Un’udienza fissata da tempo, senza temi specifici, ma che sarebbe stata rinviata all’ultimo momento a causa della fastidiosa indisposizione che ha colpito Francesco Rutelli durante il suo viaggio in India. I due avrebbero parlato di Pacs? Il Papa, che frequentemente ribadisce la sua opposizione alle «forme deboli di unione», avrebbe rinunciato a parlarne? Domande senza risposta.
Ma intanto, sempre giovedì, il vicepresidente del Consiglio si è intrattenuto al telefono col cardinale Camillo Ruini. Anche in questo caso non è dato conoscere il contenuto del colloquio. Ma è un dato di fatto: sinora nessuno dei dirigenti di punta della Margherita, da Rutelli in giù, ha sposato la teoria “negazionista” portata avanti dalla Cei. Finora il partito di Rutelli ha tenuto un atteggiamento prudente, anche perché suoi esponenti di primo piano sono da tempo in campo e su versanti contrapposti. […]
Ma in vista del redde rationem l’atteggiamento dei teodem si fa più pugnace. Enzo Carra, alludendo alle note di agenzia, dice che «è grave sabotare il difficile lavoro del governo, pensando condanne vaticane che non ci sono perché al momento non c’è un testo da condannare. L’importante è non snaturare gli accordi di governo». Ma la senatrice Binetti arriva a dire: «Se nell’articolo 1 della legge, come ho letto dalle anticipazioni, c’è una legittimazione delle coppie di fatto, non voteremo questa legge».
Pressioni sulla Margherita da parte del Vaticano
14 commenti
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La sera del 30 gennaio ho partecipato a Latina ad una conferenza sulle unioni civili presieduta dall’on. Riccardo Pedrizzi (AN). L’on. ha rivelato di aver avuto la sera prima un colloquio con mons. Betori (segretario della Cei) a proposito della legge sulle unioni civili. Sull’Avvenire di ieri leggo le parole di Betori che sostiene di non aver mai colloquiato direttamente con politici per imporre la posizione della Cei sulla materia. Betori e tutti i cardinali dovrebbero vergognarsi del loro comportamento che non solo è scorretto, ma è anche ipocrita: dicono di non essere ingerenti quando lo sono.
Come sarebbe a dire “a costo di fare cadere il governo”? L’obiettivo di Papa Ratzi e di Ruini è proprio quello, i Pacs sono solo un pretesto! Berlusconi gli ha già promesso una riforma dell’ 8xmille. Si chiamerà 16xmille, altrimenti detto 1,6%
…e poi hanno pure il coraggio di dire che non esistono ingerenze…
Lo stato perfetto è quello teocratico con al vertice il Papa e il popolo alla base
meglio sovrani all’inferno che servi in paradiso, metafisico…
puoi sempre andare in vaticano a fare lo scendiletto di ratzy, comunque 😉
Perché uomo metafisico non rilassa la sua anima chiedendo la cittadinanza in vaticano? basta così poco e sarebbe così felice, i suoi sogni realtà. lo vedo oggettivamente frustrato dall’Italia
La chiesa non fa politica dice il “leader maximo” terreno dell’associazione religiosa cattolica, ma i parlamentari (anche quelli non cattolici), facciano le leggi secondo la “morale cattolica” (bispensiero direbbe Orwell). Il demone “comunista”, direbbe il buon p.Livio Fanzaga “opera ed impera sul mondo”: bisogna fermarlo! KARLHEINZ DESCHNER si premura di informarci: “il Vaticano fa largo uso dei mass media, una vera operazione di marketing ha avuto per oggetto il lancio dell’immagine del vicario di Cristo, sovrano assoluto di stampo medioevale”.
In questi giorni tragici per la “morale cattolica”, ho notato molte difficoltà a livello mediatico da parte della “clericaglia” (al posto della ragione hanno ceduto il posto all’ira e alla scompostezza). Consiglerei che il “leader maximo” mandi per un qualche tempo il fondamentalista cardinal Betori a fare qualche esercizio spirituale. Male la divinità è dispiaciuta: l’ambaradan che la rappresenta in terra oltre ad aver perso la testa, ha perso punti a livello di audience (non fanno una gran bella figura).
Ora spunta fuori questa cosa qua: pur di difendere il papal deretano si cercherebbe addirittura di tentare un “colpo di stato” con le presunte pressioni dirette su ” Francesco Rutelli per bloccare la legge, anche a costo di provocare una crisi di governo”.
Che cosa sarebbe questo se non un tentativo di colpo di stato? Purtroppo oggi le leggi sui diritti umani ci impediscono di agire secondo coscienza, altrimenti proporrei il ripristino immediato della ghigliottina con processi sommari nei confronti della “clericaglia”: un sogno d’altri tempi!
Come dice spesso l’amico e compagno di lotta Trotzky, anche questo contribuisce a dare concretezza agli ultimi giorni di Pompei: presto gli crolla tutto, stanno perdendo la testa anche senza la ghigliottina …
L’italiano metafisico ha scritto:
😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆
Certo, è lo Stato perfetto dove non vivere. O dove spedire quelli come te e far sì che ci restino per sempre senza mai sconfinare di un decimo di millimetro.
Ma è davvero speciale il pathos col quale il Pontefice e il presidente della Conferenza episcopale italiana stanno seguendo la vicenda dei “Pacs all’italiana”
Un vecchio cardinale teledipendente aveva fatto sapere:
«La lettera di questa donna mi ha fatto vibrare il cuore. Mi sono sentito partecipe alla tensione che si è creata in quella famiglia. […]
http://www.uaar.it/news/2007/02/01/tonini-commenta-panni-sporchi-lavati-pubblico-veronica-lario/
Tira un’aria da soap opera, telenovela, sceneggiata. La solita Italia ciabattona.
E se i gerarchi vaticani usassero le loro attenzioni verso la mafia, camorra, ‘ndrangheta?
Si’, e’ vero sono le imprese con i piu’ grossi fatturati d’Italia e, non dimentichiamo, i riconosciuti legami con varii esponenti politici… 😉
Sui politici mi autocensuro (òà+è–*//!! #4$)
a giuseppe c.
“E se i gerarchi vaticani usassero le loro attenzioni verso la mafia, camorra, ‘ndrangheta?”
a leggere il fatto mi pare che qua si sia davanti a qualcosa di ben peggio. Qua c’è uno stato che pur pontificando molto sulla pace, sulla dignità umana e tante altre belle cose ha un’indescrivibile avversione verso il riconoscere alle coppie di fatto dei diritti anche quelli + elementari (La novità – e non da poco – è che per il Vaticano non ci sarebbe più un problema di limature o di miglioramenti, ma semmai di evitare del tutto un parto legislativo.). In pratica c’è una volontà di stampo prettamente imperialista su uno stato che pare essere sempre più sottomesso che non aspetta altro che il colpo di grazia per diventare uno stato fantoccio
“Giovedì il vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli avrebbe dovuto incontrare Benedetto XVI. Un’udienza fissata da tempo, senza temi specifici, ma che sarebbe stata rinviata all’ultimo momento a causa della fastidiosa indisposizione che ha colpito Francesco Rutelli durante il suo viaggio in India.”
A France’ te venuta la caccarella?! Oh quanto me despiace!
@davide
[…](La novità – e non da poco – è che per il Vaticano non ci sarebbe più un problema di limature o di miglioramenti, ma semmai di evitare del tutto un parto legislativo.). In pratica c’è una volontà di stampo prettamente imperialista su uno stato che pare essere sempre più sottomesso che non aspetta altro che il colpo di grazia per diventare uno stato fantoccio
Concordo con te.
Mi sono astenuto dal dire cio’ che penso di certi politici, incluso il capo dello Stato.
Anzi, guarda cosa ho scritto qua sotto
http://www.uaar.it/news/2007/02/02/funerale-dellembrione-lombardo/#comment-32168
A France’ te venuta la caccarella?! Domenico ma cosa dici? E’ stato un intervento del maligno (in difesa del demone “comunista”), che vuole sabotare tutta l’operazione “colpo di stato” della chiesa. Ti rendi conto l’influsso diretto e personale di Ruini sull’apostata-laico (pentito) Rutelli, rispetto all’influenza di una misera telefonata. Non si sa cosa si siano detti, cmq con il grande fratello all’opera prima o poi pubblicano le intercettazioni….
ma io mi chiedo come fa un LAICO a votare per la Margherita…