Prof vestito da musulmano su Youtube

Solo una lezione dimostrativa che è stata «strumentalizzata». Il preside del liceo Cornaro di Padova spiega così la lezione di un professore di fisica che si è presentato in classe vestito da musulmano, con una tunica bianca e un turbante nero. Lezione che è finita però su Internet perché uno studente ha registrato il tutto con il telefonino e ha diffuso il filmato su Youtube.
A segnalare la vicenda, che risale a un paio di anni fa, è stata una e-mail inviata alla redazione padovana di «Leggo». «Sono uno studente del Cornaro. Navigando su YouTube ho trovato un video che ritrae il mio professore di matematica e fisica travestito da musulmano che sta facendo uno show durante le ore di lezione». «Probabilmente – aggiunge lo studente – qualcuno dovrebbe ricordargli che il suo ruolo è quello di insegnare e non quello di esibirsi, come sembra bravo ed allenato a fare».
L’insegnante, da parte sua, annuncia azioni legali: «[…] Nessuno ha autorizzato la diffusione di quel video, peraltro registrato a mia insaputa in classe». Secondo i primi accertamenti, subito avviati dalla direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Carmela Palumbo, si tratta di un episodio che risale a due anni fa e che avrebbe avuto uno scopo esclusivamente ‘didattico’, illustrare cioè ai ragazzi il tipo di indumenti che si usano nei paesi arabi per difendersi dalla calura. «Nessuna forma di razzismo o di intento esibizionistico» […]

Fonte: Corriere.it

27 commenti

Kaworu

beh ma… ‘sticazzi?

al mio ex liceo c’era una professoressa che nel tempo libero faceva i tarocchi in tv…

se questo si è vestito così solo per far vedere come effettivamente son vestiti in linea di massima gli arabi, non ci vedo niente di male. se si fosse vestito da esquimese, idem.

Barbara Monea

“se questo si è vestito così solo per far vedere come effettivamente son vestiti in linea di massima gli arabi, non ci vedo niente di male. se si fosse vestito da esquimese, idem. ”

Un professore di matematica e fisica si porta i vestiti arabi a lavoro per mostrare agli alunni la moda primavera/estate di quell’anno in Arabia Saudita? Mi suona un po’ strano…

Franco Siccardi

Ricordatevi che l’Algebra e’ stata sviluppata dagli arabi, quando erano ancora un popolo civile…

Kaworu

@barbara monea
beh non avendo visto il video, se lo scopo era solo quello non è uno scandalo.
se invece che ne so, questo si è vestito da arabo per fare uno show ridicolizzante o cose simili, è un’altra faccenda 🙂

Graziano

Non capisco.
Perché l’articolo in questo blog è stato storpiato ?
Il Corriere della Sera scrive “beduino” non “mussulmano.

Aldo

Io invece sono colpito dalla noncuranza con la quale è stato registrato un filmato in classe e diffuso in rete senza autorizzazione alcuna. Si tratta di reati alquanto odiosi. Non si capisce perché se un insegnante filma un alunno se ne fa un caso nazionale, se accade il contrario no. C’è qualcosa che non va.

Mauro Ghislandi

Concordo con Graziano.
L’estratto dell’articolo riporta parola per parola quanto scritto sul Corriere, tranne che per la sostituzione di “beduino del deserto” con “musulmano”. Il termine “musulmano” compare invece solo nella dichiarazione dello studente, che evidentemente non sa bene che un beduino è cosa ben diversa da un musulmano, anzi!
Riporto da wikipedia:

Beduini (arabo badw) significa “abitanti della bādiya” (ossia steppa), quindi “nomadi” dediti all’allevamento transumante nelle regioni steppose della Penisola araba.

Nella tradizione islamica i beduini non sono annoverati fra i migliori credenti. Troppo attaccati ancora ai loro valori tradizionali, essi sarebbero quindi mussulmani tiepidi e infidi, pronti a tornare al paganesimo alla prima occasione in cui ciò dovesse loro arrecare qualche vantaggio.

JSM

Non è importante ciò che il prof voleva insegnare con quel gesto. Il compito del prof era quello di insegnare matematica e fisica, non altre materie.
Non si può accettare che un professore incarico di insegnare una materia specifica si metta a trattare altri argomenti….

Kaworu

non si può neanche accettare però che dei ragazzini mettano in internet filmati vari strafottendosene altamente della privacy e compagnia bella.

il ragazzino come minimo si dovrebbe beccare una denuncia.

il professore, se il caso, evidentemente un rimprovero (ma c’è di peggio, ve lo posso assicurare -.-)

Rudy

A parte che ormai ci facciamo una “idea” delle cose sulla base di internet, filmatini e foto varie, mi pare un pò squallidina come evoluzione delle convinzioni; per quel che ne sappiamo potrebbe essere stato un professore idiota in vena di trivialità oppure un professore con l’intenzione, in buona fede, di stimolare una discussione civile.
A me sembra infinitamente più imbecille la registromania.

RazionalMENTE.net

A me un professore di fisica che faccia questi giochetti pare strano. Cosa c’entra la fisica?

Comunque occorre dire che ognuno può vestirsi come gli pare. Io avevo un professore di fisica sempre in giacca e cravatta e un altro sempre in jeans e maglietta. Certo uno vestito da Mago Zurlì attirerebbe un po’ l’attenzione, ma non credo sia vietato. Io spesso vedo per strada donne col sari… è anche piuttosto elegante.

Silvia

Ho insegnato fisica in un museo per anni, ai ragazzini in gita, attraverso esperimenti ed osservazioni. Ad esempio, per far capire i processi di emissione termica facevo osservare la forma delle foglie e delle spine, facevo assumere diverse posizioni (fetale o a gambe e braccia divaricate) davanti a lampade a infrarossi o di fronte a finestre aperte.
Per catturare l’attenzione dei bambini erano utilissime anche le unghie lunghissime e dipinte di viola, soprattutto con le bambine.
Ho avuto letteralmente centinaia di classi in visita e non ho mai dovuto urlare una volta per avere il loro rispetto e la loro attenzione, i ragazzi si divertivano e, spero, qualcosa imparavano.

Chissà perché si crede che la fisica si debba insegnare davanti ad una lavagna e solo con le formule: forse è per questo che in Italia la cultura scientifica è così desolante.
Le scienze spiegano il nostro mondo reale, non sono solo formule sulla lavagna. Sono l’osservazione di come si scioglie il sale nell’acqua, di come ci vestiamo in inverno/estate, di come funzionano le lenti Polaroid degli occhiali da sole, sono le girandole e le montagne russe.
Tutta la mia solidarietà quindi ad un professore anticonvenzionale e – credo – appassionato: anche ai migliori capita qualche studente idiota.

robi

Concordo con Silvia. Certamente è inusuale vestirsi con tunica e turbante per spiegare la dispersione del calore dei corpi. Ma meno male che qualcuno fa esempi pratici che aiutano a comprendere. Paradossalmente, il fatto che lo abbiano filmato testimonia che è riuscito ad attirare l’attenzione . Ma in Italia abbiamo l’idea che l’insegnamento sia come le medicine , più sono amare e più fanno bene. Più riempio la lavagna e più sono bravo. Più parlo difficile e più sono colto….

Daniele Gallesio

Sulla pedagogia dai cattolici abbiamo molto da imparare.

Loro insegnano la favola di Cristo propinando nelle scuole dei malloppazzi di Bibbia, Confessioni di S.Agostino, encicliche papali e quant’altro di teologicamente ineccepibile non faticherebbero certo a trovare nell’infinita produzione letteraria con imprimatur vaticano…

…o lo insegnano facendo giocare i bambini col Das e le tempere per fare il beneamato presepe che si basa al 90% su fonti cosiddette apocrife, ma è divertente, cattura l’interesse e fa passare il messaggio senza fatica?

Daniele Gallesio

Un buon inseegnante è prima di tutto un buon comunicatore.

Molto meglio un insegnante con buona conoscenza della propria materia e ottime doti di comunicatore, che un luminare nella sua materia ma scarso in rapporti umani.

Credo sia esperienza di tutti aver avuto professori infinitamente colti ma infinitamente noiosi, e professori mediamente colti ma splendidamente comunicativi.
Quali vi hanno fatto amare di più la loro materia?
Quali vi hanno messo più voglia di studiarla a casa?
Le lezioni di quali vi sono più servite a semplificarvi la comprensione durante lo studio a casa?

Vassilissa

Silvia

D’accordo al 100% !
Mi sarebbe piaciuto avere un’insegnante come te 🙂

Silvia

Sono stati 3 anni bellissimi, piene di soddisfazioni, mai più avute anche in lavori molto meglio remunerati.
I complimenti più belli erano”credevo che mi sarei annoiato, invece è stato divertentissimo!”, chiedere “che cosa devo studiare da grande per imparare queste cose?” e soprattutto vederli tornare al sabato/domenica portando genitori e amici. Il tutto per assistere ad esperimenti spesso poverissimi o poco spettacolari, in ambienti a volte sporchi e disagevoli. Spinti dalla curiosità, pieni di domande anche buffissime (una perla: bambine di circa 6 anni, scuola privata di suore, laboratorio sulla luce. Chiedo: quali sono le fonti di illuminazione? Le aureole sono saltate fuori prima delle lampadine…).

Davvero, la voglia di imparare e di capire nei ragazzi è tantissima, forme “parallele” di formazione possono essere molto positive, perché è utile colpire fantasia ed immaginazione, quelle stesse che facevano “vedere” e “sentire” a Maxwell le equazioni di campo.

Vassilissa

Silvia devi scrivere di questa tua bellissima esperienza.
“io speriamo che capisco la scienza” 😉 🙂
Seriamente: ogni museo dovrebbe fornire “lezioni” come le tue.
Ricordo dei fantastici laboratori di scienze e arti applicate nei musei belgi. Me-ra-vi-glio-si.

Daniele Gallesio

Silvia:

(una perla: bambine di circa 6 anni, scuola privata di suore, laboratorio sulla luce. Chiedo: quali sono le fonti di illuminazione? Le aureole sono saltate fuori prima delle lampadine…).

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RazionalMENTE.net

Silvia scrive: Ho insegnato fisica in un museo per anni, ai ragazzini in gita, attraverso esperimenti ed osservazioni.
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Io ho potuto constatare che sia per le medie che per l’università esistono libri fatti negli USA che sono fantastici. Ad esempio l’Halliday Resnick, giusto per fare un esempio. Mentre i testi italiani sia universitari che per la scuola media sono abbastanza pallosi e poco simpatici.

Barbara Monea

“Non capisco.
Perché l’articolo in questo blog è stato storpiato ?
Il Corriere della Sera scrive “beduino” non “mussulmano.”

“L’estratto dell’articolo riporta parola per parola quanto scritto sul Corriere, tranne che per la sostituzione di “beduino del deserto” con “musulmano”. Il termine “musulmano” compare invece solo nella dichiarazione dello studente, che evidentemente non sa bene che un beduino è cosa ben diversa da un musulmano”

Io ho postato la notizia: a volte cambio i titoli, ma cambiare il titolo da “vestito da beduino” a “vestito da musulmano” è una cosa che non mi sarebbe nemmeno venuta in mente. Anzi, con un titolo del genere probabilmente non l’avrei nemmeno inserita: se un professore insegna qualcosa riguardo diverse etnie ben venga, se invece “scimmiotta” i musulmani allora è un altro paio di maniche.
Il titolo è stato cambiato dal Corriere in seguito alla mia pubblicazione. Evidentemente qualcuno aveva segnalato la cosa anche a loro.

g

che ridere!!!!!!!!! io sono di quella scuola!!!!!però non ho quel prof x fortuna.. si ma cmq è un MATTO a presentarsi in classe vestito da tuareg!per spiegare la teromdinamica poi????ma non mi faccia ridere!!:D 😀 cosa pretendeva che i suoi alunni, dopo il suo simpatico show, gli dicessero: “bravo prof!è stata una lezione interessantissima!!” ???? ma dai…. e cmq tutti dicono che è matto quel prof, non spiega niente e da voti bassissimi!!!!

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