UAAR in tv

Come al solito a cose fatte, informiamo a futura memoria che il coordinatore del circolo di Firenze, Baldo Conti, è stato intervistato l’altro ieri da Toscana TV; che Alessandro Masini, cassiere del circolo di Milano, ha partecipato ieri a una trasmissione su Telelombardia; e che della tavola rotonda sul testamento biologico, organizzata oggi dal circolo di Genova, ha dato notizia il TG regionale.

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7 commenti

Giorgio Villella

Questa mattina e l’altro ieri sono stato intervistato da due diverse radio milanesi; ci hanno scovato con il sito. g

Ipazia

Gutta cavat lapidem!
Piccoli segni ma di fondamentale importanza….

Daniele Gallesio

Stanno incominciando ad accorgersi di noi TV, radio, giornali. Bene!

Per questo ritengo sia utile non cambiare le carte in tavola e mantenere il nome UAAR.
I media si stanno abituando a quello. Cambiarlo equivarrebbe a un passo indietro di qualche anno nell’anonimato mediatico.

Vassilissa

Cambiare nome?
Non ne so nulla, puoi raccontarci di più?

Daniele Gallesio

x Vassilissa

Certo.

Il nome “Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti” è un po’ troppo lungo per essere citato per esteso parlando.
La sigla “UAAR” presenta delle obiettive difficoltà di pronuncia.

Per cui si è discusso di cambiare nome o adottare un nome abbreviato che sia facile da ricordare, eufonico, breve.
Ti rimando allo storico della mailing list [UAAR] per i dettagli.

Se vuoi ti faccio io un riassunto per e-mail, il mio indirizzo lo trovi cercando “Daniele Gallesio” nello storico o nella lista iscritti. Così parliamo solo fra iscritti senza dare le nostre perle ai troll…

Io comunque sono per il mantenimento della denominazione attuale perché:

1. Nel lungo dibattito non è venuto fuori nessun nome che soddisfacesse almeno una frazione consistente deis oci
2. E’ il più esplicativo possibile della nostra linea di pensiero
3. E’ unitario per atei e agnostici, e ciò è importante perché lo scopo non è discutere se è più ragionevole pensare che Dio non esista o che non possiamo fare nemmeno congetture. Lo scopo è quello di impedire che lo Stato discrimini i non credenti in generale.

e soprattutto:

4. in questo periodo, come dicevo, sarebbe controproducente al “farci conoscere”

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