Davanti al notaio Andrea De Cairo, uno dei più eminenti di Genova e cancelliere della Curia arcivescovile, due uomini, non legati da alcun vincolo di parentela, giurano di vivere insieme, assistersi reciprocamente in caso di malattia e ciascuno indica l’altro come proprio erede al momento della morte. Accadeva nella seconda metà del Quattrocento. […]
Il testo integrale dell’articolo di Michela Bompiani è stato pubblicato oggi su “Repubblica” (pagina 3)
Interessante.
Ma quello che è morto per ultimo è stato poi effettivamente ritenuto erede legittimo del primo dipartito?
Soprattutto, non c’erano altri eredi.
Nel senso, se non ho nessun erede a cui spetti la legittima, anche adesso posso fare testamento e lasciare tutto a chi mi pare.
Il matrimonio invece cambia la distribuzione della legittima.
Che palle! cliccando sul tag “Genova” appaiono quasi solo immagini su acquario e G8………