Velo, GB: ragazza islamica cita scuola

La famiglia di una ragazza musulmana di 12 anni, alla quale gli insegnanti hanno vietato di indossare il velo coprendo l’intero viso, ha deciso di fare causa alla scuola rivolgendosi all’alta Corte di Londra. L’avvocato ha definito il divieto ”irrazionale”, in quanto in precedenza lo stesso istituto scolastico aveva consentito a tre sorelle piu’ grandi della ragazza di portare il ”niqab” senza problemi. Secondo la famiglia della giovane, la decisione della scuola sarebbe in contrasto con l’articolo 9 della Convenzione europea sui diritti umani, che sancisce la liberta’ di ”pensiero, coscienza e religione”.

Lancio ASCA

17 commenti

lik

Ma Bobbi e Silvia non avevano detto che era imposto solo a partire dei 14 anni?
Io direi che prima di sparare sentenze sul mondo, indipendentemente dal fatto che si sia o no favorevoli a divieti del genere, dovremmo cercare di capire che si tratta di problemi molto complicati e appunto osservare cosa fanno gli altri paesi con una storia migratoria precedente alla nostra e quali sono i risultati ottenuti invece di partire in quarta.

Alessandro

In Italia, comunque, il niqab (come il burka) è fuorilegge, in quanto copre il volto.

lik

Ma una sentenza recente TAR del Friuli ha sancito che il divieto non si estende al niqab e al burka.

lik

E perché scusa? Vuol dire che se domani una tizia decide di mettersi un burqa per svaligiare una banca, ne ha il diritto perché è la sua religione?

gianni

se si vieta il burka si devono vietare anche i caschi integrali? secondo me bisogna lasciare che le donne mussulmane che vivono nel nostro paese arrivino da sole a togliersi il burka, penso che le nostre immigrate del secolo scorso, specie quelle del sud italia abbiano rinunciato di propria volontà a certi abiti che usavano al loro paese, vedi l’obbligo del vestirsi di nero per lunghi tempi di lutto, la tolleranza è l’arma migliore per abbattere certi usi e costumi.

Franco Siccardi

Mi chiedo come possa un TAR andare contro una legge dello Stato.

Probabilmente le cose non stanno esattamente come dice Lik.

lik

@ gianni

Infatti non credo che tu possa girare con il casco integrale se non in moto e non credo proprio tu possa andare ad insegnare in una scuola con il casco.

“la tolleranza è l’arma migliore per abbattere certi usi e costumi.”

Questo è tutto da dimostrare, in Olanda anzi è successo il contrario. La storia non è matematica. Oggi c’è un contesto diverso l’islam è un’ideologia aggressiva prima di essere una religione o un semplice uso.

Aldo

Il “costume” in queste vicende conta come il due di picche a briscola. Quella in corso è una lotta per il potere che si va facendo sempre più cruda. Per ora ci si limita ad un crescendo rossiniano di scontri sublimati per mezzo di simboli, ma non passerà molto prima che si passi alle vie di fatto.

Sono sempre statp MOLTO tollerante, ma queste questioni di lana caprina, sollevate, usate ed abusate con odiosi fini strumentali, cominciano a darmi sui nervi. Tutto quel che viene elevato a simbolo per determinare gerarchie di potere mi sta cordialmente sui coglioni (ops… mi è scappata).

In ultima analisi, riconduco la crescente tensione sociale ad uno tsunami di isteria da deprivazione territoriale. Troppa gente in troppo poco spazio finisce sempre per far dei rotti. Guardatevi intorno: finirete per capire quel che voglio dire.

emel

@Gianni

>se si vieta il burka si devono vietare anche i caschi integrali?

Prova tu a entrare in un ufficio postale con un casco integrale in testa… 🙂

pointbreak

questi islamici si atteggiano a padroni del mondo!
e noi fessi europei caliamo da troppo tempo le braghe alle loro richieste.
Ma se io 20 anni fa vessi preteso di entrare in classe col berretto da asino di Pinocchio perche credo nella religione di Pinocchio Messia mi avrebbero cacciato dalla scuola.

Questi immigrati se vengono in Europa si adeguino ai nostri stili di vita negli Enti, Istituzioni pubbliche. A casa loro nel privato si mettano pure il burka che mene puo fregar di meno.
Oppure se ne tornino nel loro ISLAMLAND

ALESSIO DI MICHELE

Forse le tre ragazze piu’ grandi erano delle scorfane, e questa e’ bella ?

Gérard

Penso che tutto questo buonismo che ci porta lentamente verso l’abisso è consequenza del rimorso post-colonialismo che ci ha fatto credere che era diventato il nostro dovere accettare tutte le richieste venute da parte dei nostri ex-colonizzati . E vero che gli territori colonizzati hanno subito tanti torti da parte nostra ma l’atteggiamento avuto da nostri dirigenti dopo fu altamente negativa, sia per noi che per il bene degli emmigrati . Tutto a parere mio ebbe inizio nel 1973 quando la Francia rispose positivamente alle pressione fatti da Tunisia, Marocco, Turchia etc afinchè venisse insegnato ai bambini di genitori venuti stabilirsi in Francia, la lingua e la cultura del loro paese di origine . Cosi avevamo accettato quello che avevamo rifutato a Mussolini !!
Questo fu la scatola di Pandora che purtroppo avevamo aperto….

Silvia

@lik
1. io parlavo di età puberale, che non è né 10, né 12 né 14 anni: è una fase dello sviluppo, ed era per contrapporla a tante osservazioni che facevano sui bimbi piccoli, delle elementari.
Sono stata in paesi mussulmani, vedo centinaia di islamiche velate per strada (vivo in un quartiere con forte immigrazione) e non ho MAI visto una bambina velata, tanto meno a faccia coperta. E con bambina intendo bambina bambina, non ragazzina.

2. il forum dell’altra volta verteva sul velo che copre i capelli, non su quello che copre la faccia, che a quanto pare la legge vieta (e non si capisce perché non vieti gli occhiali da sole, i caschi integrali, le sciarpone…)

3. ribadisco la questione: strappiamo pure loro il velo. Spiegatemi poi quanto diventerà più libera la loro vita. Smetteranno semplicemente di farle uscire ed andare a scuola, se non per scuole confessionali dove l’uso consentirà loro di portare ugualmente ciò che vogliono

Lola

@ Silvia

Vietarlo a scuola non significa stapparlo. Tra l’altro mi sembra che nei paesi dove è stato vietato per esempio la Francia, non ci sia stata una fuga verso le scuole confessionali, anzi ci sono molte più scuole islamiche in Gb e in Olanda dove in principio è libero. Sarebbe interessante fare un paragone con dati alla mano.

Soqquadro

Dove è stato vietato nelle scuole la percentuale di abbandoni è stata molto contenuta. Diciamo che il problema nel breve periodo è da affrontare con la legge, nel lungo da un punto di vista culturale. Sconcerta che la questione del velo, come altre, sia attuale in Europa (quando alcuni paesi islamici cominciano a vietarlo) e pregnante per le nuove generazioni, ossia per giovani nati qui e quindi che dovrebbero avere un’identità religiosa in equilibrio con quella nazionale. Il velo è un simbolo di mercificazione, di sottomissione al potere patriarcale e maschile, in cui anche un bambino di 11 anni alla morte del padre si ritrova ad avere più titolo della madre, e questo è incompatibile con la basilare dignità della persona umana. Aggiungiamo, discutiamo se sia lecito “vietarlo per legge”, ma in realtà le donne per cui si chiede che siano libere dalla legge di portarlo non sono in realtà costrette ad usarlo da un padre od un marito e botte se s’azzardano a dire il contrario? Secondo la denuncia di attiviste musulmane per l’assistenza alle donne maltrattate è più la seconda, quindi anche qui ci sarebbe da fare un ragionamento serio e scrupoloso.
Anche perchè la sottomissione patriarcale delle donne siciliane è stata combattuta con una grande energia culturale, cosa che nei confronti delle musulmane PER UNA QUESTIONE RELIGIOSA non stiamo facendo.

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