Maggioranza soddisfatta con qualche distinguo e un netto dissenso dell’Udeur, opposizione decisamente contraria. […] «Ritocchi formali sono possibili ma non usciamo dall’alveo dell’accordo – dice un soddisfatto Francesco Rutelli – se nella maggioranza si cercasse di ridurre giusti diritti, o al contrario di stravolgerli, credo si diverrebbe minoranza in Parlamento. Ora – aggiunge – bisognerà affrontare anche il tema della famiglia». […] Concetto ribadito da Piero Fassino, segretario dei Ds, secondo cui «sono state ascoltate tutte le ragioni senza far venir meno la capacità dello Stato di decidere sulla base della laicità e dei principi costituzionali». […] L’ala sinistra dell’Unione si dice soddisfatta a metà. «Il Ddl, seppur lacunoso e in alcuni casi limitativo – sottolinea Pino Sgobio, capogruppo del Pdci alla Camera – apre una breccia di civiltà, rompe un muro». Per Rifondazione Comunista è un testo «un pò strambo ma buon punto di partenza». Delusi i Radicali: «Il testo – dice il segretario Rita Bernardini – è frutto di vari livelli di compromesso e ha dato priorità alle esigenze al potere politico clericale-vaticano e poi alle persone componenti le unioni di fatto». Anche il segretario dello Sdi, Enrico Boselli promette «una battaglia parlamentare per migliorare il testo». Così come il leader dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, che parla di «passo avanti che va migliorato senza ipocrisie». Nettamente contraria invece l’opposizione secondo cui il ddl istituisce «famiglie di serie B». An giudica «grave che il governo politicizzi l’etica», mentre Forza Italia fa capire chiaramente che il centrodestra non aiuterà la maggioranza a far passare il provvedimento alle Camere. «Non faremo la stampella a Prodi», dice Renato Schifani, capogruppo di FI al Senato. Senza appello la bocciatura dell’Udc che con il segretario, Lorenzo Cesa, parla di «riforma di facciata per far tirare a campare la maggioranza». E se il quotidiano dei vescovi ’Avvenirè dopo il ’non possumus’ di qualche giorno fa non dedica alla questione nessun editoriale, ma solo un taglio medio in prima e articoli di cronaca nella pagine interne, il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga provoca: ora – dice – legalizziamo la poligamia (fino a tre donne) e l’incesto, e autorizziamo il matrimonio tra fratello e sorella «ma solo nella forma monogamica».
Dico, la battaglia si sposta in Parlamento
8 commenti
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Cossiga? Ma non si voleva dimettere quel vecchio rincoglionito?
Cossiga è un coglione che va soltanto ignoranto.
Tre donne? E perchè non 3 uomini? (e una gamba)
Di quello che pensa la destra ce ne dobbiamo fregare. La battaglia si deve portare avanti in Parlamento, ma soprattutto nelle piazze. Oramai è là che si decide la politica. Più manifestazioni si fanno, più sono affollate, più sono rabbiose, più si ottiene.
Ancora due o tre vittorie simili e il bigottume superignorante è bello e spacciato.
«grave che il governo politicizzi l’etica» Caro Fini peccato che oltralpe dove ci sono destre molto più serie, i diritti civili siano stati portati avanti dalla destra. Il fatto è che all’estero si fa l’interesse nazionale proprio e non quello di un altro Stato
Cossiga? Lasciatelo perdere, e’ solo un vecchio con problemi di depressione cronica, imbottito di psicofarmaci.
Ormai e’ partito per la tangente e sta seguendo una rotta ipebolica verso l’infinito e oltre.
Saluti
Hanmar
Se permettete l’homosessualità, legalizzate l’incesto e la poligamia. E’ molto più grave l’homosessualità dell’incesto eterosessuale
Se permettete l’homosessualità, legalizzate l’incesto e la poligamia. E’ molto più grave l’homosessualità dell’incesto eterosessuale