I cosiddetti “Dico” appaiono destinati a produrre sul cruciale piano delle politiche sociali e di solidarietà problemi più gravi di quelli che si ci si ripromette di affrontare. Il testo normativo a proposito dei “diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi” definito e approvato dal Consiglio dei ministri di giovedì scorso e avviato, ora, verso l’iter parlamentare minaccia, infatti, di incidere pesantemente – per intenzioni palesi e per conseguenze prevedibili – sul futuro della nostra società nazionale sia dal punto di vista giuridico, sia a livello culturale e di costume sia, infine, nella concreta ricaduta sulla vita delle famiglie italiane. Per questa somma di motivi – e non certo per un qualche astratto e pregiudiziale “anatema” – il giudizio su tale iniziativa di legge non può che essere nettamente negativo. Nonostante il faticoso lavoro di scrittura e riscrittura che ha impegnato importanti membri del governo, si è insomma raggiunto un proclamato “punto di equilibrio” tra i diversi orientamenti presenti nella coalizione di maggioranza che, in realtà, non assicura affatto un serio equilibrio tra l’inderogabile tutela delle persone che costituiscono una famiglia fondata sul matrimonio e le accresciute prerogative riconosciute – a partire da diritti e doveri già affermati da tempo – ai protagonisti di libere convivenze. Basterebbe citare l’aspetto relativo ai diritti successori, con il groviglio di ipotesi di concorso all’eredità tra un convivente e il figlio o i figli dell’altro partner, per rendersi conto delle questioni che rischiano dolorosamente di aprirsi. Non ci si può poi nascondere – persino prescindendo, per un momento, dagli aspetti lessicali e contenutistici del testo del ddl – il fortissimo impatto sull’opinione pubblica delle premesse ideologiche dell’iniziativa che è stata assunta. Si parla di “Dico” ma si pensa a “Pacs”, e soprattutto si prefigura una escalation legislativa in questo senso.
Dico: il parere dei vescovi
14 commenti
Commenti chiusi.
“Basterebbe citare l’aspetto relativo ai diritti successori, con il groviglio di ipotesi di concorso all’eredità tra un convivente e il figlio o i figli dell’altro partner, per rendersi conto delle questioni che rischiano dolorosamente di aprirsi”
Sono già state previste nel testo della legge. Si sforzino di leggere almeno, queste capre ignoranti.
“…il fortissimo impatto sull’opinione pubblica delle premesse ideologiche dell’iniziativa…”
E chi ha chiesto a questi schifosi ipocriti pedofili di tutelare l’opinione pubblica di un paese civile e laico?
….. infine, nella concreta ricaduta sulla vita delle famiglie italiane….
Che cavolo cambia nella mia famiglia se Dolce e Gabbana hanno un po’ piu’ di diritti e di doveri di quanti ne avessero prima??? Non credo che se approvano questa legge aumentino o diminuiscano il prezzo delle loro creazioni (ed anche se lo facessero, tanto non ci serviamo da loro…)
CARI VESCOVI, CI AVETE INGANNATO PER SECOLI CON SINDONI, SANGUE CHE SI SCIOGLIE, MADONNE CHE PIANGONO, MIRACOLI ALTRETTANTO FASULLI… E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI LEVARVI DAI COSIDDETTI E NON AFFLIGGERCI PIU’ CON LA VOSTRA SESSUOFOBIA.
TROVATEVI DELLE DONNE E SCOPATE!!!
OPPURE DEGLI UOMINI, SECONDO I GUSTI.
E’ proprio vero, chi meno fa sesso, più ne parla. Loro si fanno solo pippe e non fanno altro che dirci come, quando, dove e con chi scopare e pure in quale posizione.
‘A FESSIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!
Franco Siccardi scrive: Che cavolo cambia nella mia famiglia se Dolce e Gabbana hanno un po’ piu’ di diritti e di doveri di quanti ne avessero prima???
——–
E’ evidente che la Chiesa teme che nessuno più si sposi in chiesa. Il Papa e i vescovi hanno capito che di cattolici ce ne sono sempre meno. Ma più urlano, più la gente se ne scappa.
Più qualcuno è debole, più gioca a fare il forte. la chiesa lo dimostra ogni giorno.
il fatto è che la Chiesa purtroppo è ancora forte, ma gioca a far la debole.
“minaccia, infatti, di incidere pesantemente … sul futuro della nostra società nazionale sia dal punto di vista giuridico, sia a livello culturale e di costume sia, infine, nella concreta ricaduta sulla vita delle famiglie italiane.”
DEVE incidere pesantemente! deve rappresentare un passo avanti visibile nella società!
“si parla di DICO e si pensa a i PACS”
si parla di vescovi e si pensa “BASTA!!!”
Concordo pienamente con Pacs, sulla presunta debolezza della Chiesa.
Non concordo per nulla con Ernesto sulla presunta ignoranza della Chiesa.
Bisogna prendere atto che si ha a che fare con persone di grandissima intelligenza e cultura,
ci piaccia o no.
Sanno benissimo che cosa vogliono e sanno come ottenerlo.
I vescovi si preoccupano perchè hanche loro hanno delle unioni di fatto con suore et altri. Vuoi vedere che non vogliono trovarsi nella spiacevole situazione di passare gli alimenti in caso di scarico del /la partner?
Cara Joséphine tu scambi il potere con la cultura. Questa petraglia ha studito per anni ma non è colta perchè ha una formazione assolutamente parziale. Colta è la persona la cui mente spazia … e cosa c’è di più limitato degli orizzonti di questi “signori”?
Se gli uomini di chiesa fossero intelligenti e colti non rimarrebbero uomini di chiesa.
Per Lucifero.
Se non capisci come l’altra gente spazia sei tu che sei un ritardato.
Non dobbiamo confondere la cultura con l’ intelligenza. Le due cose non sono strettamente collegate. Una persona con molta cultura sicuramente è a conoscenza di molte cose (per es. date, eventi storici, libri ecc..) ma ciò non vuol dire che sia anche intelligente. Una persona intelligente è arguta, ingegnosa, è capace di discutere argomentando le prorie tesi in modo valido, e non si comporta sicuramente come Benedetto e soci che ripetono come un disco rotto le stesse frasi, oltre le quali non sanno aggiungere nulla.
@ Francesco che scrive “Se non capisci come l’altra gente spazia sei tu che sei un ritardato.”
Ecco un perfetto esempio di persona per nulla intelligente (e a parer mio anche decisamente ignorante).