Casini: «Bloccare i Dico in Parlamento»

Un pasticcio che smantella la famiglia e non risolve alcun problema». Così il leader Udc Pier Ferdinando Casini boccia il ddl sulle coppie di fatto varato dal Consiglio dei Ministri chiedendo «a tutte le forze politiche di lasciare quella libertà di coscienza che è essenziale perché si possa fermare» la futura legge. Anche da Fini arriva una dura presa di posizione: «Ai parlamentari di An dirò quello che ha detto Berlusconi ai parlamentari di Forza Italia: nessuno dia un sostegno al governo Prodi».
Sul testo dei «Dico» (Diritti e doveri dei conviventi) maggioranza ed opposizione affilano le armi in vista della difficile battaglia in aula. L’Unione esprime soddisfazione, anche se con accenti diversi, con il solo distinguo dell’Udeur che ribadisce il suo secco no. «Ritocchi formali sono possibili ma non usciamo dall’alveo dell’accordo», dice un soddisfatto Francesco Rutelli. Concetto ribadito da Piero Fassino, segretario dei Ds, secondo cui «da oggi l’Italia è un paese più giusto e più civile». La sinistra radicale non fa salti di gioia. Il ddl, per Pino Sgobio, capogruppo del Pdci alla Camera, seppur lacunoso «rompe un muro». Il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio parla di «passo avanti che va migliorato senza ipocrisie». Delusi i Radicali che con il segretario Rita Bernardini tornano a chiedere l’abolizione del concordato «violato dal Papa».
Nettamente contraria invece l’opposizione secondo cui il ddl istituisce «famiglie di serie B». An giudica «grave che il governo politicizzi l’etica», mentre Forza Italia fa capire chiaramente che il centrodestra non aiuterà la maggioranza a far passare il provvedimento alle Camere. «Non faremo la stampella a Prodi», dice Renato Schifani, capogruppo di FI al Senato.
Il leader dell’Udeur, Clemente Mastella, si sente «in una posizione un po’ imbarazzante», per la sua netta contrarietà ai Dico e si dice consapevole del fatto che i suoi compagni di coalizione e di Governo lo metteranno «sotto pressione morale, ma io – dice al congresso romano dell’Udeur – voterò no al Senato». E se qualcuno andrà da lui a dirgli “sei ministro, devi votare sì”, Mastella non ha dubbi: «Prima mi dimetto da ministro e poi al Senato voto no. Io non mi accodo. La mia battaglia politica non è un’uscita dai binari. Noi la parte di programma dell’Unione sulle unioni civili non l’abbiamo sottoscritta e io resto coerente. Non è una richiesta di spazio o di visibilità». Mastella, comunque, non poi ha mancato di sottolineare nuovamente la propria “lealtà” nei confronti del Governo e del premier Romano Prodi, e ha inoltre ribadito che “l’esecutivo non rischia di cadere su questa questione”; ben più pericolosa, per il Guardasigilli, “è la politica estera”. […]
«Sono rispettoso della sua opinione e convinto che abbiamo fatto con coscienza la scelta giusta». Il vice premier Francesco Rutelli ha risposto così alle dichiarazioni del Papa sul ddl del governo sulle coppie di fatto. Rutelli ribadisce che è stata individuata una «soluzione equilibrata» e dice anche che non c’è stato «nessuno slittamento». «Siamo una coalizione laica il che non significa fare Ponzio Pilato – ha detto Rutelli – ma lasciare la libertà di scelta».

Fonte: Corriere.it 

10 commenti

Umberto

E ti pareva che il separato-convivente Pierferdi Casini non dovesse dire la sua? Pierferdi sei un ipocrita, nella tua situazione sei un pubblico peccatore passibile di scomunica, non ti conviene fare la predica agli altri. quanto a te Mastella se ti dimetti fai un piacere a tutti quanti.

Pacs

L’unico che non dice niente (perchè non gliene frega niente e gli frega solo di tirare dalla sua i sinistri scontenti) è Berlusconi che prima deve leggere ancora bene il ddl!!!!!!!
In quanto a Casini, la vedo roso come pochi dal fastidio di non avere ancora tutto il potere che desidera. Forse si considera un prescelto.

archibald.tuttle

“E se qualcuno andrà da lui a dirgli “sei ministro, devi votare sì”, Mastella non ha dubbi: «Prima mi dimetto da ministro e poi al Senato voto no.”

una occasione da non perdere.

Francy by Toscana

Infatti, Casini secondo la sua religione è un pubblico peccatore..predica bene e razzola male, ha la faccia come il di dietro..faccia e sedere completamente intercambiabili.

Marco

Forse è bene ricordare chi è Mario Clemente Mastella:

http://www.guardian.co.uk/italy/story/0,,1777222,00.html

In questo articolo si ricorda come il Sig. Mastella sia stato testimone, insieme al Sig. Cuffaro, al matrimonio di Campanella, reo confesso di associazione mafiosa. Un altro degno alfiere del cattolicesimo italiano.

RazionalMENTE.net

Mastella non si preoccupa di far cadere il Governo, tanto poi entra a far parte del nuovo (eventualmente di centrodestra). La sua poltrona non avrà nemmeno il tempo di raffreddarsi!!! 🙂

Hanmar

@ Razio
Non e’ la poltrona, e’ il culo a non raffreddarsi…

@ Francy
Tecnicamente Casini e’ un pubblico concubino. Umanamente… lo tengo per me.

Saluti
Hanmar

fra' d'olevano

Sono indignato di questi nuovi decreti legge della sinistra!!!!!”NO AI PACS”
Vota FIAMMA TRICOLORE

I retroscena sui DiCo

[…] Il Cei ha persino lamentato che tra il ddl italiano e i Pacs francesi ci siano troppe somiglianze. Berlusconi e Casini si sono espressi sfavorevolmente, anch’essi ritenendo che i DiCo colpiscano la famiglia. L’Avvenire, il quotidiano dei vescovi, ha pubblicato l’altro ieri uno speciale di ben 4pagine contro i DiCo, dal titolo “Parla l’Italia che non ci sta”. Romano Prodi persino dall’India ha tentato di ridimensionare le polemiche interne alla maggioranza sui DiCo. […]

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