Marco Pannella, Enrico Boselli e Maurizio Turco presentano l’iniziativa della Rosa nel Pugno per fare luce sulla situazione di privilegio degli insegnanti di religione nella scuola italiana. Gli esponenti della Rosa nel Pugno annunciano anche una iniziativa giudiziaria per arrivare a garantire a tutti gli insegnanti pubblici quelli che oggi sono i privilegi per gli insegnati di religione. Il deputato della Rosa nel Pugno Maurizio Turco ha presentato ai giornalisti i dati secondo i quali emerge una chiara situazione di privilegio riservato agli insegnanti di religione. Marco Pannella ha ricordato tra l’altro come nella revisione del Concordato voluta nel 1984 da Bettino Craxi non fu toccato il Trattato, che lo stato italiano aveva stipulato con il Vaticano, e che rappresenta la parte impagnativa sotto l’aspetto economico dei Patti Lateranensi del 1929. Enrico Boselli ha ribadito da parte sue che occorre mettere fine a queste forme di privilegi.
Iniziativa della Rosa nel Pugno sugli insegnanti di religione
17 commenti
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Speriamo di no: se tutti gli insegnanti diventano come quelli di religione nelle scuole italiane non si fa più niente
Gli insegnanti di religione e gli insegnanti delle scuole private non possono avere più diritti degli insegnanti pubblici, perché gli insegnanti pubblici devono studiare, avere maggiori titoli e passare i concorsi indetti dello stato, quelli di religione e privati entrano nella maggior parte dei casi per raccomandazione o buona condotta e per questo non possono essere equiparati.
Mi viene da ridere quando piangono sugli insegnanti di religione che vengono licenziati se divorziano. L’unico titolo che hanno per fare quella professione è quella di attenersi alle regole del loro credo ed è giusto che se non le rispettano perdano il lavoro (dalla serie, che non sa fare una cosa la insegna……)
pienamente d’accordo con l’iniziativa dei deputati della rosa nel pugno
BENE!
In ogni caso i docenti di RC anche se divorziati..gay e quant’altro non vengono licenziati, ma se hanno il titolo possono ricoprire incarichi in altre cattedre!!! Alla faccia dei precari che aspettano il posto da decenni…
CMQ conosco insegnanti di religione che, quando faccio notare loro alcune assurdità storiche legate a l Cristianesimo, ridono di sottecchi dicendo: Lo so, lo so!
la religione fuori dalle istituzioni se vogliono insegnare la religione che la insegnino nelle loro parrocchie la scuola deve essere materia laica di insegnamento insomma perche’ io con le tasse devo mantenere posti di lavoro del vaticano ????? mi sono rotto i co…..
non hanno nessun rispetto per noi laici atei ci trattano come appestati ma dico io mi sono gia’ sbattezzato come si puo ‘ fare a farsi scomunicare ??? sarebbe favoloso non li sopporto piu’ vorrebbero fare come facevano prima con la cosidetta santa inquisizione bruciarci sul rogo sti fanatici non parliamo di tv poi sono sempre dappertutto che se la facciano una tv gli la paghino casini mastella e company e se la guardino viva l’italia di porta pia w garibaldi
w la liberta’ w i gay i divorziati chi vuol vivere senza sposarzi insomma chi ama la vita
chi ama non chi odia gli altri per4che li considera peccatori e diversi
TUTTI i regimi totalitari hanno sempre controllato l’educazione, spiato nei letti, nelle mutande, nella mente e nella spiritualità della gente.
Basta! Davvero… 🙂
Rimango del parere che l’ora di religione dovrebbe essere l’ora di “storia delle religioni” tenuta da laici laureati nella suddetta materia. i preti indottrinino nei loro oratori.
Personalmente, non vedo alcuna necessità estrema di sostituire all’ora di Religione un’ora di Storia delle Religioni. L’ora di Religione andrebbe completamente abolita e tutt’al più, si potrebbe incorporare un insegnamento di Storia delle Religioni (sempre gestito in maniera laica) all’interno di un corso di Storia o di Filosofia, affidato a laureati di queste discipline.
Le carenze del panorama scolastico italiano mi sembrano però ben altre. Si potrebbe per esempio utilizzare quell’ora per potenziare l’insegnamento linguistico o scientifico, materie in cui siamo scandalosamente carenti a livello nazionale.
per fortuna ci sono quei quattro gatti della Rosa nel Pugno, ma sono proprio troppo pochi. e soprattutto la media degli italioti pensano che i soli problemi dell’Italia siano altri.
concordo con Marco: tuttalpiù un insegnamento di storia delle religioni inesrito nel normale corso di storia. che si potenzino casomai altre discipline, tipo quelle scientifiche, che si facciano dei seri insegnamenti di educazione civica per evitare che ci siano poi dei pirla in giro per le strade con macchinoni che non sanno gestire, o che ci siano persone sempre più qualunquiste che si fanno plagiare dalla pubblicità e dai programmi idioti: insomma che la scuola formi cittadini preparati e consapevoli di cosa vuol dire vivere in una società. magari poi a scuola si potrebbe anche potenziare la creatività dei giovani con corsi di musica o di teatro fatti bene (che bello se in ogni scuola ci fosse un’orchestra o una compagnia teatrale).
basta preti che ci raccontano le loro leggende!
facciamo qualcosa!
auguri a tutti.
@Marco
Sono daccordissimo con te, benvenga la conoscenza del pensiero religioso insieme a quello filosofico nella storia umana.
Credo però che nel nostro tempo non si possa ancora disconoscere la religione senza conoscere a fondo di cosa si tratta, qual’è la sua origine storica e che uso ne è stato fatto per portarci alla situazione attuale.
Certo, insegnare le religioni al di sopra delle parti è utopico.
Ma perchè non conoscere a fondo quelle che sono, da che mondo e mondo, le prime cause di divisione?
E’ troppo sperare che si possa insegnare a “pensare” e non a “come pensare”?
Mi dispiace solo che al momento una battaglia giusta come quella di liberare la costituzione italiana dai patti lateranensi, sia una battaglia persa in partenza dal punto di vista concreto. Finchè in parlamento rimarranno così tante persone prostrate nei confronti delle gerarchie vaticane non sarà possibile cambiare niente, basta vedere che razza di cose stanno facendo per i DICO che tra l’altro sono acqua di rose….
Per me cancellare quello schifo di patti lateranensi e tutti gli accordi tra ITalia e Vaticano sarebbe la cosa migliore. Io tra l’altro comincerei con il tagliargli l’acqua come si farebbe achiunque altro, poi subito dopo straccerei con i denti tutte quelle carte che gli danno tutti gli altri privilegi ingiusti! Ultima nota… a viaggiare gratis dovrebbero essere tutti i pensionati che hanno lavorato una vita e che hanno compiuto 65 anni e non i preti che di concreto non hano mai fatto niente se non in qualche raro caso, ma si tratta solo di mosche bianche!
@ Pacs:
Tutto vero. L’unica cosa che contesto è la necessità di scorporare l’insegnamento della Storia delle Religioni dal resto della Storia o dalla Storia della Filosofia. L’umanesimo, l’illuminismo, il capitalismo, il socialismo, il comunismo, l’ateismo hanno avuto anch’essi un enorme impatto (nel bene o nel male) sullo sviluppo sociale contemporaneo, e sono (o dovrebbero essere) regolarmente insegnate in altri corsi.
Una scuola che insegni a pensare, per esperienza personale, è una scuola che non confina l’insegnamento scientifico e filosofico a mero rango di discipline subordinate. Esiste un atteggiamento culturale inammissibile nel nostro Paese, secondo cui è molto più accettabile che una persona “non capisca niente di matematica” (per alcuni è addirittura quasi un vanto) o ignori le leggi della termodinamica o dell’elettromagnetismo piuttosto che non abbia mai letto l’Iliade, l’Amleto o Madame Bovary o che non sappia chi è Caravaggio.
L’Italiano medio ritiene la cultura scientifica come un bagaglio di serie B, arcano quanto spesso inutile. Per non parlare poi delle lingue straniere, per le quali stiamo diventando gli zimbelli d’Europa.
Non ci si stupisca poi se la ricerca scientifica (e di conseguenza tutto il profilo culturale) è in via di estinzione in Italia, se rimaniamo un popolo così provinciale e bigotto, e se non esistono contrappesi importanti alle superstizioni e alle credenze religiose della Chiesa.
@ tito e marco
concordo perfettamente con voi! E ringraziamo ancora una volta la RNP che si sta battendo come una tigre per il miglioramento della società italiana.
Insegno da vent’anni Religione. Non è vero che insegnamo senza concorso statale, ma dopo anni di precariato abbiamo avuto accesso al ruolo con “concorso pubblico” Legge 186 del18/07/2003. Non ritengo corretto fare di tutte l’erbe un fascio. Personalmente e con me tanti, sono Laureata oltre che in Teologia anche in Lettere e specializzata in Lingue mediorientali (ebraico- aramaico-) nonchè greco antico. L’insegnamento della religione non è obbligatorio per nessuno, infatti le famiglie sono chiamate a scegliere (il 90% in Italia sceglie di avvalersene) questo è un dato. Riguardo poi al fatto che chi possiede ,come nel mio caso, altri titoli accademici oltre a quello Teologico possa passare da un insegnamento ad un altro, la legge 186 non lo prevede. Invito pertanto sia l’On Pannella sia l’On. Boselli a leggere attentamente la legge 186 al comma 1 art.4. E prima di parlare sparando sentenze gratuite che rispecchiano una profonda ignoranza della Legge-(fatto gravissimo per un politico). Leggano con attenzione i testi legislativi.
Certo che non verrà pubblicata. La verità è scomoda per alcuni
@ marinella:
Certo che non verrà pubblicata. La verità è scomoda per alcuni
Continuo a ripetere che la moderazione è obbligatoria per tutti al primo commento.
Mettere insulti per i moderatori, o fare le vittime, non dà la precedenza nella moderazione.
Anzi…
Nessun insulto. E nessun vittimismo. Non ne ho motivo. Il linciaggio morale verso una categoria di lavoratori che hanno il pieno rispetto e considerazione dell’altrui lavoro dovrebbe portare ad una riflessione ed a una ermeneutica contenuta dei fatti. Anzi rin grazio Lei per la sua risposta e la Sua attenzione. Anzi…rimaniamo “sub iudice” (Orazio Ars Poetica 78)