Un’importante ricerca medica

Sull’ultimo nunero di quella che forse è la più importante rivista di medicina, il “New England Journal of Medicine”, è apparso un interessante articolo dal titolo: “Religion, Conscience, and Controversial Clinical Practices”, disponibile online. Si tratta di una ricerca che, se pur con alcuni limiti che gli stessi autori sottolineano, dimostra l’atteggiamento dei medici americani nei confronti di situazioni moralmente “critiche” come l’aborto, la contraccezione delle minorenni e l’eutanasia. La conclusione è che una consistente quota di medici (soprattutto religiosi e maschi) non solo fanno obiezione di coscienza, non solo non reindirizzano i loro pazienti verso medici non obiettori (29%), ma neppure informano i loro pazienti che esistono possibilità di intervento medico al di là della loro obiezione (14%). In pratica l’atteggiamento di questi medici è del tipo: “anche se la pensi diversamente da me, devi fare come dico io”.

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12 commenti

Capitan Spaulding

Che pezzi di merda! A quanto pare tutto il mondo è paese.

Kaworu

se anche gli uomini potessero restare incinti, l’aborto diventerebbe un rito come la birra del sabato sera.

Franco Siccardi

E vi stupite ancora che dei “medici” che si definiscono religiosi si comportino in questo modo?
Il giuramento di Esculapio per un “credente” non ha nessun valore, valgono solo i tabu’ e le superstizioni dei pastori trogloditi del Sinai di tremila anni fa.

alfonso

a ‘mbecille ma Esculapio non è un dio? ma allora sei scemo pe’ ddavero

Leo55

La posizione di questi medici (ma come si saranno mai potuti laureare?) mi sembra perfettamente in linea con quella di tutti i credenti per ogni settore della vita sociale.
In fondo un credente è uno convinto di possedere “verità rivelate” e per questo indiscutibili ed inconfutabili, per cui agli “altri”, quelli che sono in errore, vanno imposte con ogni mezzo , lecito ed illecito (se per legge si intende quella “laica” dello stato).
Occorre autodifendersi con la mobilitazione.

enrico

x F.Siccardi

Il giuramento era di Ippocrate e, in un passo, recita così :

“Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, nè suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.”

Quindi no all’aborto e all’eutanasia (e, notare, dice “similmente” mettendo le due azioni sullo stesso piano)

enrico

x kaworu

penso che qualcuno stia già progettando il trapianto di utero anche ai maschietti in modo di eliminare, finalmente, le differenze residue tra chi ha due X e chi ne ha solo una (che è una bella ingiustizia…)

Kaworu

@gabriele porri

uhm… no, perchè? ha fatto una battuta simile? 😀

@enrico

beh visto che con la riconversione di genere si riesce a ricreare una vagina artificiale…
in effetti avere 2 X è decisamente comodo, specie in caso di difetti genetici 😉
però non sarebbe una cosa standard, nel caso l’utero potrebbero avercelo solo quelli che lo scelgono, quindi gli altri sarebbero comunque tutelati 😉
nah, ci vorrebbe davvero la gravidanza anche per gli uomini, così si che nessuno frantumerebbe più le palle con l’aborto 😉

Franco Siccardi

Scusate il “lapis” (Esculapio per Ippocrate).

Il caro Enrico, con la faccia tosta (megglio, faccia da Q…) tipica di tutti quelli che pensano di avere la verita’ in tasca, mente sapendo di mentire.
E’ solo rimasto indietro di tremila anni, come tutti gli Iddioti.

Questo e’ la formula attuale del giuramento:

“Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo,

GIURO:

* di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;

* di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;

* di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente;

* di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona non utilizzerò mai le mie conoscenze;

* di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;

* di affidare la mia reputazione esclusivamente alle mie capacità professionali ed alle mie doti morali;

* di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione;

* di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;

* di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica;

* di prestare assistenza d’urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell’Autorità competente;

* di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;

* di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell’esercizio della mia professione o in ragione del mio stato. ”

Non vedo nessun riferimento all’aborto.
Il riferimento alle norme giuridiche e’ invece presente, cosi’ come il diritto del paziente a scegliersi un’altro medico.

Franco Siccardi

Qui da noi invece, specie al Sud, alcuni medici che sono “obiettori” nelle strutture pubbliche, praticano invece aborti clendestini facendosi profumatamente pagare.

Di tanto in tanto, qualcuno si fa acchiappare dalla Polizia.

Sono obiettori, si. Non di coscienza, di portafogli……

Emi

x Franco Siccardi

Tempo perso con chi non capisce la sottigliezza di aver usato di proposito il nome del dio della medicina (Esculapio) al posto di Ippocrate visto che i supposti “credenti” l’avrebbero digerito meglio. Non credo sara’ capito neanche il “lapis”.

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