Sandra Milo: “Ho aiutato mia madre a morire”

“Sì, l’ho fatto. Ho aiutato mia madre a morire”. Con la levità che le è propria, e con momenti di grande commozione, Sandra Milo ha raccontato, pur senza entrare nei dettagli, di aver contribuito ad alleviare le sofferenze della madre malata, tanti anni fa. L’attrice, 72 anni, ha partecipato oggi come ospite a Buona Domenica, il contenitore pomeridiano di canale 5. E durante un’intervista alla conduttrice Paola Perego, ha parlato della sua drammatica esperienza, che risale ai primi anni Sessanta.
“Stavo girando Otto e mezzo con Federico Fellini – ha spiegato la Milo – è lei, già malata, si era aggravata, soffriva moltissimo. Io, che nel frattempo aspettavo mia figlia Deborah, quando tornavo dal set, passavo le notti accanto a lei, che non poteva né mangiare né bere. E mi chiedeva il perché di tanta sofferenza e di tanto dolore”.
La madre, racconta l’attrice, “si stava consumando con un dolore immenso e senza fine. Così, mi chiese di aiutarla a morire – ha detto l’attrice, piangendo – dicendomi ‘tu sai che io, per te, lo farei’. Io avrei voluto soltanto che vivesse nonostante il dolore, ma non era giusto che un essere umano vivesse così, senza speranza di guarire, e allora l’ho aiutata. Ed è stato terribile”.
Nel suo racconto, l’attrice è arrivata fino all’epilogo della vicenda: “Mi ha fatto uscire dalla stanza, ed è morta, sola, come lei voleva. Non credo che sia vero quando si dice che tutto questo è falsa pietà. So che c’è molta gente a favore e molta contro, ma bisogna provarlo, come si fa a dire ‘no, continua a soffrire’, se sai che quella persona non avrà scampo a causa del male che l’ha colpita? La gente deve poter morire con dignità”.
Non è la prima volta che Sandra Milo partecipa al programma di Canale 5. […] quando, grazie a un miracolo riconosciuto dalla Chiesa (che fece portare a compimento il processo di canonizzazione di suor Maria Pia Mastena) sua figlia, apparentemente morta alla nascita, tornò inspiegabilmente in vita. Anche in quel caso l’attrice aveva raccontato l’episodio fra le lacrime.

Fonte: Repubblica.it

22 commenti

RazionalMENTE.net

Conoscevo già la storia, l’avevo sentita giorni fa. Sandra Milo dice una cosa molto giusta: “Non credo che sia vero quando si dice che tutto questo è falsa pietà. So che c’è molta gente a favore e molta contro, ma bisogna provarlo, come si fa a dire ‘no, continua a soffrire’, se sai che quella persona non avrà scampo a causa del male che l’ha colpita? La gente deve poter morire con dignità”.

archibald.tuttle

quale spot migliore per l’eutanasia rivolto ai cattolici? anche se la pratichi vieni miracolato lo stesso!

Kaworu

@archibald
:asd:

@razionalmente
proprio vero, certe cose uno deve provarle sulla propria pelle prima di aprire bocca a sproposito…

ci sarebbe da augurare qualcosa del genere al metastitico, ma non vedo perchè augurare qualcosa di male ai suoi famigliari, che si spera lo mettano in qualche casa di cura al più presto.

Damiano

“ecco cosa succede a pubblicizzare come cosa giusta l’eutanasia

Arrestatela! ”

a CUCCIA e stai buono!

Franco Siccardi

“Arrestatela! ”

L’iddiota non sa, o fa finta di non sapere, che per arrestare qualcuno ci vogliono determinate condizioni, come ad esempio: sentenza di un tribunale, flagranza di reato, possibilita’ di ripetere il reato…

Ora:

sentenze: nessuna, e nessuna potra’ esserci (l’iddiota non sa che esiste qualcosa che si chiama “prescrizione” e che non vale solo per Berlusca???)
flagranza: e’ stata recentemente aumentata a 48 ore, ma solo per gli adoratori di Dio Calcio. Comunque, almeno qualche oretta in piu’ e’ passata…
possibilita’ di ripetere il reato: non mi consta avesse due mamme….

Pertanto, iddiota meta’ fisico e tutto scemo, chiudi quella latrina che hai al posto della bocca, od almeno collegala a quel po’ di cervello che ti e’ ancora rimasto, prima di sparare fregnacce.

lik

@ metafisico

Ero molto piccolo, ma mi ricordo che aveva partecipato alla macchina delle verità di sammarchi e si era messa a piangere quando ammise aver aiutato sua madre a morire. Stiamo parlando di una decina almeno di anni fa. Dunque la pubblicità dell’eutanasia non c’entra nulla.

Lamb of God

Franco ha pienamente ragione, cmq iddiota è corretto ed è una licenza poetica che unisce l’ID (intelligent deign) all’aggettivo idiota, per certa gente e molto appropriato.
A proposito di ID, ieri mi son visto “Guida galattica per autostoppisti”, lo consiglio a tutti perchè si tratta di una colossale presa per il culo per gli iddioti creazionisti alla Zichichi.

paolo

presa per il culo? Da parte di chi? Da parte vostra? Ha ha ha.
Fate compassione.

Ernesto

Sarà una cosa banale da dire, ma il libro è molto meglio…

Ernesto

C’è anche il seguito: The Ultimate Hitchhiker’s Guide to the Galaxy.

Franco Siccardi

Grazie lamb per la difesa… Comunque, secondo me, iddiota e’ una fusione tra iddio e idiota, ed e’ un termine che identifica quindi degli idioti che credono in un dio (o piu’ dei, come nel caso dei cristiani e degli induisti).

Damiano

Bisognerebbe chiedere a Paolo che genere di “iddiota” si sente …

Gianfranco

Se non sbaglio sono 4 libri (ricordo un paio di titoli, “Ristorante al termine dell’universo”, “Addio e grazie per tutto il pesce”).
Splendidi, e la spiegazione sulla creazione del mondo è perfettamente “plausibile” e “infalsificabile” quanto qualsiasi altra spiegazione “metafisica”, da Manitù a Matrix passando per la Bibbia.

Carlo

Aiutare a morire chi lo chiede e’ un atto d’amore, pensa forse paolo e l’altro mentecatto che la signora in questione non abbia sofferto a vedere morire la propria madre? Dev’essere terribile. E’ egoistico invece far finta di nulla e continuare a far soffrire le persone.

RazionalMENTE.net

# Kaworu scrive: proprio vero, certe cose uno deve provarle sulla propria pelle prima di aprire bocca a sproposito… ci sarebbe da augurare qualcosa del genere al metastitico, ma non vedo perchè augurare qualcosa di male ai suoi famigliari, che si spera lo mettano in qualche casa di cura al più presto.
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Beh, io di augurare qualcosa di brutto non me la sento proprio, piuttosto augurerei una gaia omosessualità vissuta serenamente. Sarebbe sufficiente a far cambiare idea a tanti omofobi.

Riflettevo poco fa sulla differenza tra sessualità etero e sessualità omo e mi sono reso conto di una cosa. Sul piano sessuale e affettivo non ci sono differenze. L’unica grande differenza è che gli etero possono manifestare la propria sessualità senza doversene vergognare. Io credo che persino i gay più liberi e avanzati da un punto di vista intellettuale e sociale non riescano a non vergognarsi neanche un po’ dei propri gusti. E questo chiaramente condiziona il modo di vivere la propria vita. Il pregiudizio, quindi, non è un semplice giudizio morale che può essere ignorato. E’ qualcosa che riesce a condizionare persino le persone più aperte costringendole ad una vita non serena.

C’è chi ama l’omosessualità in quanto trasgressione. Libero di farlo, ma penso sia un grosso errore perché occorre pensare alle tante persone che non hanno alcun desiderio di trasgressione e desiderano solo una vita serena e senza tormenti.

Kaworu

@razionalmente
ironia della sorte, io mi chiamo proprio Gaia 😀

mmm guarda, c’è una netta differenza tra comportamenti omosessuali e omosessualità, siamo d’accordo 😉
i comportamenti omosessuali sono in linea di massima trasgressioni per etero, guarda solo le TATU per dire, o le ragazzine che in discoteca si slinguazzano per far ingrifare i cerebroles… pardon, i maschi di turno.
l’omosessualità, che poi si dovrebbe chiamare omoaffettività (dato che cmq non comprende solo la sfera sessuale ma anche affettiva) è tutt’altra cosa…

purtroppo si, la grossa e praticamente fondamentale differenza è che gli etero possono tranquillamente girare mano nella mano, baciarsi, e via dicendo, senza rischiare occhiate di disapprovazione o nel peggiore dei casi una scarica di mazzate (o violenze sessuali, nel caso di due donne).

io non è che mi vergogno. semplicemente ho paura di mostrarmi “troppo”. cioè, paura a baciare la mia ragazza in pubblico o tenersi per mano quando si passa davanti a certi gruppetti abbastanza inquietanti e via dicendo (ora come ora purtroppo questi problemi per un po’ non me li porrò).
credo che di solito sia questo, e non la vergogna (che potremmo tradurre con “omofobia interiorizzata”, che è poi quello che impedisce a molte persone omosessuali di vivere una vita serena perchè da sempre condizionati a pensare che l’omosessualità sia una vergogna e via dicendo), che rovina la vita a molte persone. quanta gente sul lavoro può dichiararsi senza rischiare un licenziamento? e cose così.

se la gente giustamente non si basasse solo su questa caratteristica per giudicare il prossimo, non credo ci sarebbero tutti questi problemi. eppure per alcune persone, il sapere che tizio è omosessuale per dire, cambia completamente la percezione che prima avevano.

lik

@ Kaworu

Condivido perfettamente, e per quando riguarda noi gay, dipende molto anche dal ragazzo con cui esci, se esci con un ragazzo ben messo e robusto che incute timore ti senti anche più al sicuro girando mano nella mano e la gente si permette meno riflessioni, se esci con qualcuno più coniglio di te è un po’ diverso. Perché il problema è appunto la paura dell’aggressività altrui, e non la vergogna. A volte è un po’ come vestirsi, è chiaro che sarebbe giusto vestirsi come ci pare e piace, ma è anche vero che in certi quartieri se sei donna o gay è meglio che passi un attimo inosservato, non si tratta di vergogna ma di sopravvivenza.

cartman666

Con i Di.Co. sembra di avere ottenuto una vittoria di Pirro, speriamo invece nell’eutanasia, visto che il sostegno della massa e’ dalla nostra parte.

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