Valentina, 13 anni, è poco più di una bambina. Eppure non voleva separarsi da chi sentiva crescere dentro di sé. Ha pianto, ha urlato, ha insultato, ma alla fine ha vinto la legge ed è stata costretta ad abortire. Lei allora ha ricominciato a piangere, a strepitare. «Me l’avete fatto ammazzare e adesso m’ammazzo io, m’ammazzo» ha detto ai genitori. Non stava scherzando, il dolore e la disperazione sono esplosi ad un livello tale da richiedere un ricovero d’urgenza al reparto psichiatrico del Regina Margherita.
È l’ospedale dei bambini di Torino, dove Valentina – un corpo di donna cresciuto troppo in fretta – da una settimana è spaesata e confusa. Le hanno vietato di incontrare il suo ragazzo, uno studente di 15 anni, perché cercano di proteggerla dalle emozioni forti ma anche dal desiderio di scappare. «Io qui non ci voglio stare – continua a ripetere – non sono pazza, sto solo male come un cane per quello che i miei genitori e i giudici mi hanno obbligato a fare». Sulle sue condizioni psichiche vigilano i medici, ha iniziato una psicoterapia per imparare a ritrovare se stessa. Mentre sua madre adesso si tormenta per aver violato il desiderio della figlia. Un desiderio sicuramente in controtendenza con quanto solitamente accade in circostanze analoghe, perché è difficile incontrare una tredicenne che voglia diventare mamma. Ad opporsi all’aborto, sono spesso quei genitori cattolici che convincono la figlia a partorire un bimbo da cedere in adozione.
Stavolta non è andata così. Valentina voleva quel bambino, lo voleva a tutti i costi. Ma a una minorenne non è concesso di scegliere: il consenso all’aborto spetta alla famiglia. Il giudice tutelare del Tribunale dei minori, contattato dal consultorio o dai servizi territoriali, interpella la minore per valutare qual è la soluzione che meglio la protegge. Esistono però ragioni del cuore e dell’anima difficili da sondare, soprattutto quando si è così giovani. E quando, come in questo caso, anche la famiglia dimostra difficoltà a gestire una situazione così complessa e delicata. I genitori di Valentina hanno meno di 40 anni, sono operai e non hanno altri figli. Quando hanno scoperto la gravidanza non hanno avuto esitazioni. «Sei troppo piccola, non puoi rovinarti la vita così». Valentina ha cercato di ribellarsi, ha spiegato e rispiegato che nonostante i suoi 13 anni, voleva andare avanti. «Non posso buttare questo bambino – ha implorato – cercate di capirmi». Nessuno le ha dato retta. I motivi sono facilmente intuibili, prima fra tutti la difficoltà per una ragazzina di 13 anni e un ragazzo di 15 di diventare genitori. Valentina frequenta la terza media, ha voglia di divertirsi, di andare a spasso con gli amici, al cinema, in discoteca. Anche ora che è in ospedale rimpiange i pomeriggi e le serate con il suo ragazzo quindicenne.
Si può, a quest’età, mettere al mondo un figlio? Valentina era (e forse lo è ancora) convinta di sì. Dopo l’interruzione di gravidanza, all’ospedale Sant’Anna, l’inevitabile il crollo. Crisi isteriche, minacce di suicidio, dolore alle stelle. Gli psichiatri dell’Asl non hanno perso neppure un attimo e hanno disposto il ricovero d’urgenza nel reparto psichiatrico dell’ospedale Regina Margherita. La ragazzina vi è arrivata in ambulanza, a sirene spiegate, una settimana fa. E il suo futuro? Il primario di neuropsichiatria infantile, Roberto Rigardetto, è preoccupato.
«Valentina ha chiaramente subìto una violazione terribile – osserva – perché l’aggressione che ti condanna all’aborto è la stessa di quella che vieta di farlo. Si tratta sempre di una limitazione della libertà personale. Si è vero ha solo 13 anni, ma gli adolescenti di oggi sono diversi da quelli di 20 anni fa. Sarebbe stato meglio che non rimanesse incinta, è ovvio, ma non si dovevano trascurare le sue intenzioni come invece è accaduto». Secondo il professor Rigardetto, inoltre, è impropria anche la permanenza in ospedale. «Valentina non è una malata psichica, la sua patologia è il dolore subìto. Starebbe meglio, prima di tornare a casa, in una comunità alloggio». Sempre che ci voglia andare.
Obbligata ad abortire a 13 anni
55 commenti
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beh allora…
nessun obbligo è una cosa buona.
se questa voleva portare avanti la gravidanza, avrebbero dovuto lasciarglielo fare.
solo che poi avrebbe dovuto dire addio ai divertimenti che ancora rimpiange, perchè mettere al mondo un bambino è facile, non ci vuole nulla.
è poi occuparsene che è difficile.
costringere qualcuno ad abortire è un trauma come costringere qualcun altro a non farlo. sarà stata pure una ragazzina ma si doveva rispettare la sua volontà. mentre ora hanno ottenuto come risultato una figlia rinchiusa in un ospedale psichiatrico, che si porterà il segno per tutta la vita
Per spirito liberale, la trovo una terribile ingiustizia. Ma entrano poi in ballo altre questioni più delicate su quale sia il limite d’età appropriato per prendere decisioni del genere. Gli adolescenti di oggi sono veramente diversi da quelli di 20 anni fa, forse si potrebbe in questi casi prendere una decisione anche sulla base di una perizia psicologica della persona per stabilire il grado di maturità necessaria a prendere una decisione in merito. Non so tuttavia se una soluzione del genere potrebbe ad ogni modo risolvere qualcosa. E’ un caso estremamente complesso.
Educazione sessuale. Servirebbe proprio per evitare questo. Ma le famiglie che fanno? E, soprattutto, dove stanno?
Da quanto riferito stasera dalla edizione regionale del TG3, le notizie riportate dalla stampa di stamane sono prive di qualsiasi fondamento (chissa’ chi le ha cosi bene pubblicizzate?? Mah?? Boh??)
Sia i medici che hanno seguito l’evento, che il Magistrato, hanno confermato la VOLONTARIETA’ dell’aborto, e la NON FORZATURA della ragazzina.
Non e’ che qualche ciarlatano – o ciarlatana, negli ospedali alcune losche figure in burqua girano ancora, spacciandosi magari per operatrici sanitarie – abbia parlato con la ragazzina, gia’ psichicamente debilitata dall’evanto piu’ grande di lei, parlandole di “peccato”, di “assassinio” ed inducendo in lei quei sensi di colpa che hanno sconvolto la sua psiche?
può essere che sia andata come dici tu, franco…
e se è andata davvero così beh… una bella denuncia non farebbe male. circonvenzione di incapace o qualcosa del genere.
comunque sia la maggior violenza che ha subito è stata quella di non poter rivedere il suo ragazzo. è vero che a tredici anni si ha una visione ancora un pò fiabesca della famiglia, della maternità, ecc. tipo “la principessa sposò il principe e vissero tutti felici e contenti”, è vero che le mancavano i divertimenti e fin qua lo spingerla ad abortire ci potrebbe anche stare. Ma da qui a vietarle di vedere il suo ragazzo, che credo sia l’unico, nonostante l’età, che la possa consolare da qualsiasi cosa abbia subito, la cosa allora diventa una duplice violenza contro la sua persona
Se ci teneva tanto a partorire questo figlio, i genitori hanno sbagliato ad imporle l’aborto, ma ha sbagliato anche il giudice tutelare a non impedirlo, cose di questo genere finiscono per regalare punti a quelli del Movimento per la Vita, i quali adesso cominceranno a dire che i sostenitori del diritto di interrompere le gravidanze invise sono in realtà degli assassini che costringono le minorenni ad uccidere i propri innocenti embrioni. Più che altro, il ragazzo di 15 anni che ha avuto un rapporto sessuale con una bambina di 13 anni e per di più senza neppure usare il condom, ecco lui andrebbe severamente punito.
mah, calcolando che le femmine in genere maturano prima dei maschi io non ci vedo tutta questa differenza fra un “ragazzo” di quindici anni e una “bambina” di tredici.. la verità è che l’educazione sessuale non si fa, questo è il vero dramma, continuiamo a trattare i nostri adolescenti come fossero minorati e poi ci lamentiamo a cose fatte.. i ragazzini hanno una sessualità viva e curiosa, inutile far finta di niente..
Marja, sarei d’accordo con te se l’educazione sessuale fosse materia di studio.
Pensa inoltre al coraggio che deve avere un bambino di 14 anni – tanti ne aveva all’epoca del concepimeto – per entrare in farmacia e chiedere un condom.
50 anni fa mi e’ capitata la stessa cosa: io avevo tredici anni, lei 14. Ti assicuro, non solo non avevo la minima idea di cosa fosse un condom, ma neppure di che cosa stessi facendo! E penso che la stessa cosa fosse per lei.
Eppure di sesso ne parlavo ogni giorno con gli amici; solo che loro ne sapevan tanto quanto me…
Comunque, riguardo la volontarieta’ o meno dell’aborto, leggiti la smentita riportata dal TG regionale di stasera, riportata nel mio precedente intervento. E sostituisci pure i “mah” ed i “boh” con “movimento per la vita”. La loro lurida propaganda e’ chiaramente percepibile in tutto l’articolo.
bè da questo punto di vista la colpa non è solo del ragazzo ma anche della ragazza che non ha preteso il preservativo. ma forse la colpa reale è dei genitori che non hanno spiegato bene il sesso e la contraccezione ai figli, forse anche x colpa della morale cattolica che vede il sesso come un grande tabù.
beh, se per educazione sessuale si intende quella del manuale di Sgreccia Truijllo Lopez pubblicato su Chiesadomestica.net, non c’è da meravigliarsi che si verifichino episodi di questo genere
“Normalmente si potrà parlare, perciò, anche dei cicli di fertilità e del loro significato; non sarà però ancora necessario, a meno che non venga esplicitamente richiesto, dare spiegazioni in dettaglio circa l’unione sessuale.”
“L’istruzione sia delle ragazze che dei ragazzi deve mirare ad evidenziare la bellezza della maternità e la meravigliosa realtà della procreazione, come pure il profondo significato della verginità. In questo modo, verranno aiutati ad opporsi alla mentalità edonista oggi largamente presente e a prevenire, quella « mentalità contraccettiva ».”
Educazione sessuale secondo la Chiesa significa educazione alla maternità e al rifiuto della mentalità contraccettiva! Ora con premesse di questo genere come si può pensare che nelle scuole italiane si faccia una seria educazione sessuale? Ormai infatti è chiaro che nelle questioni di etica in Italia governa la Chiesa Cattolica.
l’unica “pseudo lezione” di educazione sessuale che ricordi al liceo è stata quando in quinta è venuta una tizia dell’asl a parlarci della prevenzione dell’aids, insistendo praticamente solo sull’astinenza.
io poi son stata cattiva e le ho chiesto come funzionasse la prevenzione in rapporti omosessuali tra donne (lo sapevo già, volevo farmi due risate) e mi ha guardata come se avessi avuto 3 nasi 😉
viva l’italia -.-”’
Se è così, quelli del Movimento della Vita sono veramente degli esseri infimi, inventarsi che qualcuno ha costretto ad abortire una minorenne contro la sua volontà è vergognoso, quando, nella realtà dei fatti, in realtà, le ragazzine figlie di genitori cattolici è per abortire che devono supplicare. Io, infatti, personalmente non riesco a capire come possa una ragazzina di 13 anni disperarsi per essersi sottoposta ad una IVG, si vede che non sa cosa è una gravidanza e quali siano le sue conseguenze fisiche e psicologiche…
Io a 15 anni sapevo perfettamente che se avessi fatto sesso senza una precauzione contraccettiva sarei rimasta incinta, non serve chissà quale istruzione, io non ho mai fatto educazione sessuale a scuola. Il fatto è che molti ragazzi sono avventati, poi è vero chiedere i preservativi in farmacia può essere imbarazzante, man oggi li vendono nei supermercati e ci sono i distributori automatici. Ma forse ciò che manca è proprio l’educazione alla mentalità contraccettiva, molti giovani sanno che i contraccettivi esistono e in teoria anche come si usano e come procurarseli e che poi non riescono a coniugare la teoria con la prassi, perché sono vittime degli stereotipi romantici, secondo cui il sesso si deve fare in maniera naturale, senza barriere, senza preparazioni, altrimenti non è una vera prova d’amore.
Marja, non è solo in Italia che si fa poco uso di contraccettivi: leggiti un po’ quanti aborti e gravidanze indesiderate ci sono ogni anno nella civilissima Inghilterra, per esempio. e lì la chiesa cattolica non conta una mazza. e allora quali sono le vere cause? 😉
“Se è così, quelli del Movimento della Vita sono veramente degli esseri infimi”
Marja, hai scoperto l’acqua calda…..
@Franco Siccardi
Mi sembra più verosimile la versione che hai sentito tu, visto che mi pare molto ma molto strano che si possa obbligare qualcuno ad abortire contro la sua volontà. Comunque se qualche giurista legge questa notizia, potrebbe illuminarci in proposito.
Questa la versione data dal primario dell’ospedale e dal Giudice tutelare.
L’altra versione, non si sa chi l’abbia data. Ma lo si immagina….
Comunque ho visto il servizio del tg3 piemonte, il primario del reparto di psichiatria sostiene che la ragazza non parla dell’aborto e non ha mai affermato di esservi stata costretta, anzi lei e la madre hanno fatto istanza al giudice tutelare per abortire, senza chiedere il consenso del padre(i genitori della ragazza sono legalmente separati)e il giudice ha autorizzato la ragazza a prendere la decisione in piena autonomia. E’ da presumere quindi che non ci sia stata nessuna forzatura, nessuna costrizione, perché se in teoria è possibile che un minorenne venga obbligato a sottoporsi ad un trattamento sanitario, ciò è ammesso solo in caso di pericolo grave per la salute o di pericolo per la vita, insomma non è possibile obbligare una minorenne a sottoporsi ad aborto, a meno che non vi sia un pericolo per la vita della stessa. I motivi che hanno causato la crisi psichica di questa ragazza possono essere i più svariati(forse il fatto che le vogliano impedire di frequentare il suo ragazzo), ma credo proprio che l’aborto non c’entri niente, come al solito la lobby pro-life o qualcuno desideroso di compiacerla deve aver montato un caso inesistente.
Quanto a quelli del movimento della vita li odio,questi maniaci dell’embrione ed è meglio che mi fermi, altrimenti mi sfugge qualche parolaccia di troppo…non li posso sopportare, quando non ho niente da fare mi diverto ad intasare le loro caselle e-mail con messaggi pro-aborto…
Io spero che sia tutta una montatura come ho letto, ma se veramente fosse andata come è riportato in vari articoli di cronaca che ho letto prima che la notizia venisse portata qui, alora sarebbe un atto di una gravità senza precedenti. Potrebbe però anche essere che il giudice abbia detto che la ragazza ha voluto abortire spontaneamente solo per evitare di essere considerato la persona più stronza d’Italia, ma bisognerà vedere come andrà a finire questa storia, ma state tranquilli che le televisioni ci ricameranno il tombolo sopra all’infinito come è successo con la strage di Erba o la storia di Tommaso Onofri, tanto basta che di mezzo ci sia un mambino morto (o mai nato) che quegli avvoltoi ci si fiondano sopra!
Concordo con Stefano con la speranza che sia una montatura, altrimenti stiamo proprio messi male. Per il resto talk show, trasmissioni, ecc. e tanta curiosità morbosa.
A me sembra che questo articolo sia una montatura, si sente la puzza del movimento per la vita lontano un miglio
Una ragazzina di 13 anni che resta incinta è un fatto. Una ragazzina di 13 anni che abbia una chiara percezione di quello che le sta avvenendo e consapevolmente sia in grado di decidere DA SOLA di portare avanti una gravidanza è molto meno credibile. Magari questa era un piccolo prodigio di maturità, non lo so, ma credo che la ragazzina piemontese media scopertasi incinta voglia la mamma, non fare la mamma.
Incuriosito da un commento precedente ho fatto un salto su un sito a cui si faceva riferimento. Leggete qua
(Chiesadomestica.net – 16.02.2007) – Monsignor Sgreccia: “Oggi, in alcune società, vi sono tentativi programmati e determinati di imporre un’informazione sessuale prematura ai fanciulli”.
Non ci credo, sempre più inquietante. Anche divertente a dire il vero
(Chiesadomestica.net – 13.02.2007) – Monsignor Sgreccia: “Fin dalla più tenera età, i genitori possono osservare inizi di un’attività genitale istintiva nel bambino. Non è da considerare repressivo il correggere dolcemente quelle abitudini che potrebbero diventare peccaminose più tardi”.
se è davvero come dite voi è una vergogna,che schifo. il movimento x la vita poi andrebbe soppresso,è pieno di sadici,pervertiti,repressi che si nascondono dietro una facciata di pietà e carità. sono degli esseri abietti. QUALCUNO MI PUO DARE LINDIRIZZO MAIL DEL MOV PER LA VITA?
nella mia città (perugia) c’è un loro centro che accoglie le ragazze madri. prima si mostrano gentili e disponibili,le convincono che loro sono l’unica ancora di salvezza disponibile,poi cominciano a insinuare il senso di colpa nelle menti di queste potere ragazze convincendole che dio non le accoglierà mai perché hanno peccato,e non potranno essere perdonate perché non sono abbastanza pentite infatti vogliono bene al bambino,frutto del peccato.
# monia scrive: QUALCUNO MI PUO DARE LINDIRIZZO MAIL DEL MOV PER LA VITA?
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Vedi qui: http://www.movimentoperlavita.it
“Fin dalla più tenera età, i genitori possono osservare inizi di un’attività genitale istintiva nel bambino. Non è da considerare repressivo il correggere dolcemente quelle abitudini che potrebbero diventare peccaminose più tardi”.
Se tale attività è istintiva allora è naturale, perché correggerla? Questi preti sono malati. Decidono loro cosa è naturale e cosa no, a seconda di come gli gira. Insomma vogliono una società di nevrotici repressi come loro.
Spero sia una notizia fasulla. Mi lascia perplessa che non siano menzionati nome e cognome del giudice tutelare.
# Soqquadro scrive: Una ragazzina di 13 anni che resta incinta è un fatto. Una ragazzina di 13 anni che abbia una chiara percezione di quello che le sta avvenendo e consapevolmente sia in grado di decidere DA SOLA di portare avanti una gravidanza è molto meno credibile. Magari questa era un piccolo prodigio di maturità, non lo so, ma credo che la ragazzina piemontese media scopertasi incinta voglia la mamma, non fare la mamma.
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E come ha fatto a restare incinta? Giocando al dottore coi bambini della sua età? O per opera e virtù dello Spirito Santo? 🙂
Costringerla ad abortire è comunque un errore. Anche se molto giovane spetta a lei decidere. E non penso che diventare mamma a 13 anni sia necessariamente “rovinarsi la vita”. Ogni persona ha esperienze di vita diverse e anche avere un bambino a soli 13 anni è un’esperienza di vita come tutte le altre. Chi può dire cosa avrebbe fatto questa ragazzina in alternativa? Come sarebbe stata la sa vita se… è una speculazione alla “Sliding doors”.
Caro Siccardi,
oggi non siamo a 50 anni fa. E ciascun ragazzo sa bene cosa sia un condom, anche per il pericolo dell’AIDS. La vergogna non ce la vedo proprio. In realtà il condom non evita al 100% una gravidanza.
Delle bambine/ragazze madri si faccia carico lo Stato Italiano, costituendo comunità laiche, senza delegare la loro gestione a qualsivoglia ente religioso.
Di solito la carità (compresa quella dei centri di cura per la disintossicazione da droghe, nonché i ricoveri per anziani) è un business molto proficuo, tanto che il clero se lo tiene ben stretto.
La nascita di un bambino è una gioia immensa, e l’età della mamma non conta, se ben assistita.
L’aborto non è una conquista in sé, ma di solito solo il male minore.
IMPORTANTE
Il giornale smentisce la notizia
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=157765
I soliti giornalisti dunque…
Una ragazzina che a 13 anni rimane incinta e decide di tenersi il bambino, francamente mi sembra una cosa molto improbabile, sono eventi che capitano solo nella mente dei sacerdoti, vorrei sapere chi e’ stato questo giornalista, che dopo essersi fumato un cannone di incenso, ha scritto quell’articolo strappalacrime pieno zeppo di luoghi comuni, farebbe bene a fare compagnia a Farina lo spione, con una bella sospensione dall’albo.
Immagino che anche studio aperto si prenderà la briga di smentire la notizia dopo il servizio melodrammatico su questa povera infelice impazzita dal dolore perchè le hanno ucciso il figlio….
Joséphine scrive:
“Mi lascia perplessa che non siano menzionati nome e cognome del giudice tutelare.”
Gia’. Quelli del cosiddetto”mvimento per la vita” sono iddioti, non scemi….
x razionalmente: grazie!¶anche se avrei preferito non dover andare nel loro sito per evitare di vomitare..
di solito se una a 13 anni decide di tenersi il bambino, il bambino in effetti se lo tiene la nonna, perchè dopo aver giocato un po’ col cicciobello vivo, la bimba di solito si scazza e pretende di tornare alle amichette e alla discoteca.
una mia ex compagna delle medie è stata partorita dalla madre a 14 anni, e dopo averla messa al mondo praticamente non l’ha più cagata e ora vive altrove col padre del suo secondo figlio, mentre ‘sta ragazza è a tutti gli effetti diventata figlia di sua nonna che se ne è sempre presa cura.
non mi sembra esattamente un modello di “gravidanza consapevole e responsabile” il partorire a 13 anni…
ovvio, non è giusto costringere una ad abortire, ma a farsi poi carico delle sue responsabilità quale che sia l’età, quello è sacrosanto.
certo che vedere il sito del movimento per la vita prima di pranzo… 😉
@ Kaworu
Anche una mia compagna delle medie a seguito lo stesso percorso (figurati che le si sono rotte le acque all’esame di terza media), il bambino lo ha cresciuto la nonna, lei non lo cagava, nel suo caso avrebbe probabilmente voluto abortire la quando l’ha detto era troppo tardi e i suoi non avevano certo i mezzi finanziari per andare in Olanda. Ma è anche vero che ci sono ragazzine che invece assumono la gravidanza. Insomma non è sempre “rovinarsi la vita” avere un figlio anche giovanissima. Comunque contrariamente a quanto dice Joséphine in Olanda gli aborti delle minorenne sono stati proprio ridotti grazie alll’educazione e alla contraccezione.
e bravi voi! Con l’educazione e la contraccezione si riducono anche i bambini abbandonati che vanno a rimpinguare le finanze vaticane tramite gli istituti cattolici!
Mica pensate che insegnino le stronzate di Ciarlatan Sgracchia senza vederne il solito lurido tornaconto???
>Insomma non è sempre “rovinarsi la vita” avere un figlio anche giovanissima.
…e’ pero’ molto piu’ alta la possibilita’ di rovinare la vita ai propri figli, il che’ e’ estremamente piu’ grave.
Fare dei figli non e’ un gioco, specie in un mondo come questo, se non si hanno le possibilita’ di sacrificarsi alla loro educazione meglio sarebbe non metterne al mondo.
La giovane eta’ depone solo e unicamente a sfavore in questi casi.
@ lik
si ovvio che c’è chi si prende le proprie responsabilità seriamente, ma vista l’età guarda…
per fare due paragoni con fatti a me vicini: una mia ex compagna delle elementari a 19 anni ha avuto un figlio. ora vivono lei, pargola e “marito” a casa dei genitori di lei. lei non lavora e il ragazzo neppure, e son tutti e tre mantenuti dai genitori di lei.
ora, questo non mi sembra esattamente “prendersi le proprie responsabilità”.
invece ho scoperto pochi giorni fa che una mia ex compagna di liceo ha ormai una bimba di 8 mesi, che mantiene lei lavorando e nel mentre riesce anche a studiare.
tra i due “esempi” diciamo, che ho davanti, direi che il primo è tutto tranne che “prendersi la responsabilità delle proprie azioni”, mentre il secondo lo è. e ‘ste due ragazze ormai hanno vent’anni.
la maturità è una cosa soggettiva, certo, ma a 13 anni va presa con le pinze anche una che dice di desiderare un figlio… perchè vista l’età può essere facilmente un capriccio…
Era tutto falso !!!
Clamorosa menzogna dei leccaculo di prete . non si smentiscono mai , vivere di menzogne e falsità è il loro pane quotidiano .
Civis romanus sum @:
la notizia della bambina di 13 anni costretta ad abortire è falsa?
http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200702articoli/1647girata.asp
Anche “La Stampa” smentisce. Certo, non dice a chiare lettere “L’articolo di ieri era una balla, e’ stato scritto su informazioni ricevute dai leccaculi dei preti”.
Ma leggo questo giornale da oltre cinquant’anni, e’ una delle smentite piu’ nette che abbia mai visto!!!
# emel scrive:
>Insomma non è sempre “rovinarsi la vita” avere un figlio anche giovanissima.
…e’ pero’ molto piu’ alta la possibilita’ di rovinare la vita ai propri figli, il che’ e’ estremamente piu’ grave.
Fare dei figli non e’ un gioco, specie in un mondo come questo, se non si hanno le possibilita’ di sacrificarsi alla loro educazione meglio sarebbe non metterne al mondo.
La giovane eta’ depone solo e unicamente a sfavore in questi casi.
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Quando c’è poca differenza di età tra genitori e figli ci si capisce meglio e si viene allevati meglio secondo me, con meno contrasti e meno problemi. Una ragazza che mette al mondo un figlio a 13 anni ne avrà 18 quando il figlio ne avrà 5, insomma mi pare che abbia tutto il tempo per educarlo come si deve. D’altra parte ci sono genitori “adulti” che sono un vero disastro. La maternità poi rende adulti prima, si diventa responsabili più presto. Tutto sommato meglio avere un figlio a 13 anni che restare bambini fino a 30 e comportarsi da scemi tra discoteche, balli e sballi.
Poi è chiaro che non è possibile generalizzare, la situazione va vista caso per caso.
Razionalmente: E come ha fatto a restare incinta? Giocando al dottore coi bambini della sua età? O per opera e virtù dello Spirito Santo?
Razionalmente, sai bene anche tu che ragazzi e ragazze hanno istinti e pratiche sessuali moolto prima di avere la maturità, il desiderio o la prontezza di divenire genitori. Il mondo è pieno di 30enni che hanno una vita sessuale e non certo dei figli, la differenza è che un 20enne o un 30enne in genere (ma non è sempre così, altrimenti le liste d’attesa per gli aborti sarebbero più corte) hanno un minimo di preparazione sugli anticocezionali, i 13/15 esperimentano e si lasciano andare senza.
x Kaworu e altri:il fatto che la tredicenne prosegua la gravidanza non implica necessariamente che debba tenersi il figlio,ne’ che lo debba gettare in un cassonetto se non lo vuole,esistono istituti speciali in tal senso
vero senza dubbio, ma da quanto si è capito il figlio lo voleva proprio avere per tenere.
e una persona che non sa prendersi cura neanche di se stessa dubito sia in grado di prendersi cura di un bambino…
avergli tolto il bambino è stato più che un traoma..
gli hanno tolto il nocciolo della sua vita.. suo figlio..
un “essere” nato, non per divertimento..mah per amore..
volete sapere la mia età? ho 13 anni.. e credetemi..sono al contrario dei genitori che obbligano a fare le scielte che i figli non consentono..
aumenterebbero la sofferenza e basta.. ho 13 anni,mah tutti dicono che da come ragiono ne dimostro 20..perchè hanno obbligato la figlia ad abortire?? forse lo sò..non la possono capire,e anche perchè ai tempi loro, le cose erano diverse.. al giorno d’oggi tutto è diverso..
solo lei poteva capire quello che provava.. lei e basta.. ho avuto un periodo dove volevo provare anche io questa emozione,ma dopo mi sono fermata a riflettere.. se lo avrei fatto,mi sarei privata della mia vita.. chi avrebbe cresciuto il bimbo?? la scuola? e il padre??
penso che per fare un passo del genere bisognerebbe prima riflettere: alla notte il bimbo ha bisogno di mangiare.. non puoi più uscire perchè il piccolo non può restare dassolo;salteresti tanta scuola..mah c’e anche un lato bello.. è il nocciolo che ha unito due persone che potevano,o che credevano d’amarsi.. i genitori hanno solo peggiorato la situazione… perchè un torto del genere non si scorda facilmente.. guardate, scrivendo queste cose, mi vengono le lacrime.. stò pensando a come potrebbero reagire i miei..
con questo, penso d’avere detto tutto.. prima di agire, pensate, e cercate di capire le persone,perchè,il dolore e la sofferenza a volte, sono peggio della morte.. bacioni..