Dalle staminali creato un nuovo dente

Partendo da due sole cellule staminali della gemma del dente, per la prima volta è stato creato e impiantato nella bocca di un topo un dente nuovo e perfettamente uguale agli altri. È stato annunciato sulla rivista «Nature Methods» da Takashi Tsuji dell’Università di Tokyo. Lo scienziato giapponese, con lo stesso metodo, ha anche riprodotto un follicolo che poi ha dato vita a un baffo del topo, dimostrando che il metodo è applicabile a molti altri organi.
Il dente è stato realizzato in provetta con un procedimento di coltura in tre dimensioni, a partire da due soli tipi di cellule staminali, una cellula mesenchimale e una epiteliale, prese dalla gemma dentale di un incisivo in embrioni di topolino. Prima, i due tipi cellulari sono stati separatamente coltivati in laboratorio moltiplicandone il numero, poi sono stati uniti insieme i due gruppi di cellule con il collagene. Il dente, ancora in fase di crescita, è stato trapiantato nella bocca di un topolino al posto di un suo dente precedentemente estratto. Il dente bio-ingegnerizzato in provetta ha correttamente terminato il suo sviluppo nella bocca del topolino e, una volta cresciuto, si è mostrato in tutto identico a quelli naturalmente nati.
Il metodo, ha precisato Tsuji, è applicabile anche ad altri organi: infatti, a partire dai due tipi di staminali che hanno formato un follicolo pilifero, gli esperti giapponesi hanno anche prodotto il baffo di un topolino. «Il nostro metodo è facilmente riproducibile e con un’efficienza del 100% che non trova paragoni con altre procedure di bioingegneria. ha sostenuto Tsuji – La manipolazione di singole cellule è indispensabile per arrivare in un prossimo futuro alla realizzazione di organi di ricambio per la medicina rigenerativa». […]

Fonte: Corriere.it

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20 commenti

Walter

Finalmente una bella notizia!

Si tratta di un evento storico, di portata epocale: avrà formidabili ricadute positive.

Alla facciazza di chi è contro la ricerca…

Kaworu

chissà se riusciranno mai a creare anche un nuovo cervello per volontè, buttiglione e compagnia…

ottima cosa, comunque 🙂

Damiano

chissà se riusciranno mai a creare anche un nuovo cervello per volontè, buttiglione e compagnia…

qui sconfiniamo nella fantascienza…

Kaworu

@damiano

dai, un cervello positronico in asimov – style 😀 sarebbe la cosa migliore per quegli esseri XD

papa Nazinger

Con i progressi che stanno facendo l’ingegneria biomeccanica e genetica ci stiamo addentrando in un’era in cui le nostre caratteristiche fenotipiche saranno influenzate sempre meno dai geni e sempre più dalla cultura.
Tentare di porre freno all’evoluzione della cultura non vuol dire solo inibire lo sviluppo delle idee ma anche della nostra struttura fisica.

JSM

kaworu,
l’importante è che non suino le staminali degli stessi volontè e buttiglione.

potrebbero usare quelle del topolino: sarebbe comunque un passo avanti….

Stellina

Perchè torturare i topi quando ci sono qui io, già sdentata, che non vedo l’ora di fare da cavia?

giorgio

povera chiesa cattolica. la scienza sempre piu’ avanti e lei sempre piu’ indietro

zumpappa

Il cervello di Prodi lo hanno già replicato: il processore Intel 8088.

ALESSIO DI MICHELE

Dubito dell’ applicazione a Butty & co.: bisognerebbe trovare una cellula del loro cervello, e non esiste, o di un cervello altrui, e sarebbe sicuro il rigetto.

Hanmar

Con le cellule staminali e le debite tecniche (attuali o futuribili) si puo’ riprodurre qualunque parte di un organismo.
Il problema e’ che se quella parte e’ malata la semplice replica dell’organo e/o arto e’ semplicemente inutile, in q

Hanmar

Con le cellule staminali e le debite tecniche (attuali o futuribili) si puo’ riprodurre qualunque parte di un organismo.
Il problema e’ che se quella parte e’ malata la semplice replica dell’organo e/o arto e’ semplicemente inutile, in quanto sarebbe malata anche la copia.
L’unica soluzione e’ la manipolazione genetica, che e’ ancora molto oltre le nostre possibilita’ per il momento.
Ma la speranza di tecniche innovative resta sempre 😀

Saluti
Hanmar

Ps: Micky, purtroppo nel tuo caso vale il discorso appena fatto… 😛

Sagredo

@Hanmar

Il problema e’ che se quella parte e’ malata la semplice replica dell’organo e/o arto e’ semplicemente inutile, in quanto sarebbe malata anche la copia.

Non sono convinto di ciò.
Se un organo è malato a causa di un virus o di un batterio, se ci sono cellule staminali sane dovrebbe essere possibile ottenere un organo sano.

Nick

@Hanmar

concordo con Sagredo, quello che dici tu è vero solo se l’organo da sostituire ha un problema di tipo strettamente genetico (e comunque anche in tal caso spesso i fattori ambientali non sono da sottovalutare).

@Micky

puoi star tranquillo, per i capelli non dovrebbero esserci problemi, infatti tutt’oggi esiste l’autotrapianto e funziona tranquillamente, solo che per ovvi motivi la densità dei capelli trapiantati risulta bassa, ma potendone produrre a volonta’ il problema si risolverebbe del tutto 😉

Gérard

Una settimana fa, ho visto su Arte TV qualcosa di ancora più interessante in merito alla ricerca sulle cellule staminali . In un paese dove vengono fatte ( non so se ci sono gli Stati Uniti ) sono riusciti a riprodure nuovi neuroni e cosi sono riusciti a fare camminare topi paralizzati . Questa notizia è sensazionale perchè significa che esiste la possibilità entro alcuni anni di guarire le personne paralizzate per esempio . Penso alla speranza che questo può dare a quelli inchiodati alle sede a rotelle dopo un incidente …. !

Hanmar

@ Nick & Sagredo

Avete perfettamente ragione, purtroppo per la fretta (oppure perche’ mi stavo abbioccando…) avevo trascurato colpevolmente il caso dell’organo geneticamenente sano ma ammalatosi a causa di patogeni oppure danneggiato a causa di ferite e/o traumi. Si pensi ai vari casi di cirrosi, danni renali, etc etc
C’e’ da dire che purtroppo le condizioni di chi ha patologie dovute alle cause sopraesposte peggiorano molto velocemente, bisognera’ vedere se si riuscira’ a sviluppare una tecnica in grado di produrre organi maturi in tempi brevi.
Staremo a vedere
Intanto bravi i nostri scienziati, e per nostri intendo tutti coloro i quali si dedicano alla ricerca in nome del bene dell’umanita’, senza pregiudizi o preconcetti.

Saluti
Hanmar

Joséphine

Un terza dentizione non sarebbe male, visto che la vita si è allungata.

In quanto alla clonazione, ho i forti dubbi oltre che resistenze.
E continuo a domandarmi perchè abbiano scelto proprio una pecora.
Non sarà perchè si assomigliano tutte??:-D

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