La rivoluzione cristiana

Ratzinger durante l’Angelus: «Amare il nemico, è la rivoluzione cristiana».Forse mi sfugge qualcosa: oppure all’epoca della morte di Piero Welby questa rivoluzione non era ancora iniziata?

Il commento di Alessandro Capriccioli è raggiungibile sul suo blog 

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14 commenti

Il Filosofo Bottiglione

Hanno scelto un esempio troppo impegnativo per loro.
se la chiesa cattolica avesse scelto un modello diverso da quello di Cristo, forse riuscirebbe seguirne minimamente l’esempio.

Franco Siccardi

“La rivoluzione cristiana”….

Si vede che siamo a Carnevale!!!

davide

carissimo ratto di fogna tedesco,
amare vuol dire anche rispettare le idee dell’altro senza considerarle come peccaminose e diaboliche. Lo sai questo o no?

Il Filosofo Bottiglione

«Amare il nemico, è la rivoluzione cristiana».

Chiesa, quando mai l’hai fatta questa rivoluzione?

IVAN

Un saluto a tutti.

Volgi l’altra guancia…La tesi esposta ha una sua giustificazione, ideologica, ovviamente. Per un credente, che ambisce al Cielo, il martirio è utile: è il suo fine, poiché la realtà mondana è per lui, illusione. Chi non crede nel Cielo, resta la Terra…E’ per essa che si percuote la guancia, chierico di Germania! Non per le glorie celesti! Tu santifichi Abele, ma è a Caino che Dio promette immunità dalla collera umana! Chi è dio se non la natura, la natura di questa società? E’ il capitale, immanente, l’artefice di questa spiritualità senza spirito, di questo amore per l’odio. Disarmare il proletariato, ecco cos’è il volgere la guancia. Tu dici: odiare il proprio nemico, è troppo facile, per salvarti l’anima, devi amarlo! Ti sbagli, io non odio il mio nemico. Odio la condizione che fa di me uno schiavo salariato e di lui, il mio padrone: io non uccido un uomo, ma lo obbligo ad essere, da vivo, un uomo come me. Questa è la violenza che condanni, l’odio che vuoi sconfiggere con l’amore…per una condizione miserabile e bestiale. Chi volge l’altra guancia e muore, merita di estinguersi perché non ha la dignità di un vero essere umano. Alla violenza di questa società, non bisogna volgere lo sguardo e fissare il Cielo, ma reagire. Violenza contro violenza. Terrorismo? Il terrore è l’essenza di questa società, che non può avere futuro. Questo è il vero terrore, l’ignoto. Riempirsi la bocca di illusioni laiche di lotta non violenta, di fede laica nell’armonia sociale, vuol dire nei fatti, avallare le tesi dei chierici. Significa crocefiggere l’umanità per l’ennesima volta. La realtà è lotta, conflitto. La violenza vera, è non riconoscere questo fatto, fare violenza a se stessi con l’illusione del contrario. Allora il chierico di Germania, non avrà parlato senza senso.

Un saluto internazionalista.

cosimo

ha ragione razzi: l’amore per il nemico è il fulcro dell’insegnamento di gesu’. Ha solo omesso di dire come l’esatto contrario sia stato – sia tuttora – il fulcro dell’agire della CCRA.
E’ come se il qualcuno inventasse una macchina anti-stupro, e alla sua morte i suoi seguaci lo venerassero perpetrando stupri a catena.

Laura

Rimango delusa dal vedere accettati, su un sito serio come questo, commenti tanto volgari, stupidi e decisamente inutili come quello di Davide.

MAURO SALVADOR

La storia del cristianesimo insegna che il precetto”ama il tuo nemico”può essere molto pericoloso per il nemico.Infatti “l’amore”cristiano nelle epoche passate(ma non di tanto!)si è spinto fino al punto di giustificare l’omicidio del nemico(in genere l’eretico di turno) per il bene dello stesso.O della sua anima che dir si voglia.Oggi la situazione è solo leggermente cambiata.Non si uccide più il nemico,il diverso ma ci si limita a convertirlo al sommo bene cristiano con la coercizione psicologica o con le pressioni sociali.Ma pursempre di violenza si tratta.

Damiano

Anche le persecuzioni dell’inquisizione avevano come obiettivo la salvezza dell’anima dei torturati, possiamo forse negare che fossero “atti d’amore” ?

Lucifero1972

RazionalMENTE scrive:
“Anche le attuali persecuzioni dei gay sono un atto d’amore”

Si, lo fanno per il nostro bene, altrimenti andiamo laggiù dal quel vecchietto che si chiama diavoletto.

raphael

Anche suonare le campane alle 6,30 della domenica è un atto di amore… sul vangelo è scritto a chiare lettere che gesù disse; rompete i coglioni la mattina presto a chi dorme perchè fate il suo bene

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