Presentazione Progetto “Ora alternativa”

Domenica 18 febbraio ore 18, Libreria FAHRENHEIT 451, Campo de’ Fiori 44, Roma

Si ricorda che, nell’ambito della Settimana Anticoncordataria organizzata dall’UAAR e nell’ambito del ciclo degli eventi di ROMA REALE, ROMA PLURALE, promossi dalla Consulta delle Religioni e dalla Consulta per la Libertà di Pensiero e la Laicità delle Istituzioni  del Comune di Roma, è in programma la presentazione del progetto per la promozione nelle scuole dell’ora alternativa all’ora di religione cattolica.

Relatori: prof. Rosalba Sgroia (responsabile del progetto ora alternativa UAAR), Claudio Bocci (Associazione ALTREVIE

19 commenti

Pietro Ancona

Insegnare l’ateismo a scuola significa legittimare l’insegnamento delle religioni.
Bisogna abolire l’insegnamento delle religioni senza sostituirci ad esse. Altrimenti anche noi diventiamo una religione non diversa dalle altre!!!

Ci vuole molto a capire?

Flavio

Se si legge il compendio disponbile sul sito, si capisce che la proposta di ora alternativa non insegna l’ateismo (non dice ai bambini “dio non esiste!”), invece spiega che c’è anche chi vive senza dio ed è felice, visto che siamo tutti liberi di avere le nostre opinioni, il che mi sembra un ottimo messaggio.
Abolire l’ora di religione cattolica significherebbe rivedere il concordato; forse si sta formando la volontà anche politica di farlo ma sappiamo che ci potrebbero volere 10 anni! Intanto gli studenti sono in balìa di insegnanti nominati dai vescovi che però paghiamo di tasca nostra.

Roberto Grendene

Non trovo scandaloso che si insegni cosa sono e cosa sono stati il cattolicesimo, l’induismo, l’islam, l’ebraismo…
Lo scandalo e’ la presenza dell’IRC, insegnamento della religione cattolica nel programmi della scuola pubblica di ogni ordine e grado (si parte dai 3 anni, alla materna!), pagato in struttore e in stipendi degli insegnanti dallo Stato, e per giunta con insegnanti scelti dai vescovi.

Ora in attesa che venga abolito l’IRC (10 anni, Flavio? sei ottimista) esistono due soli modi per sottrarre i propri figli (e futuri cittadini) dall’indottrinamento in eta’ infantile.
Uno e’ tenerli a casa mentre gli altri fanno religione: pone pero’ grossi limiti, perche’ non tutte le scuole assicurano che l’IRC sia alla prima o ultima ora e perche’ e’ molto frequente il caso di entrambi i genitori che lavorano.

L’altro e’ l’ora alternativa. Il progetto ora alternativa dell’UAAR vuole garantire realmente questo minimo diritto civile, denunciando soprusi e disuguaglianze patite da chi sceglie per i propri figli l’ora alternativa.
Questo non vuol dire appiattirsi sulla difensiva: tutt’altro. Se l’ora alternativa fosse un insegnamento finanziato adeguatamente (almeno come l’IRC!), posto sotto l’attenzione che merita, con proposte didattiche valide (e non il far nulla che spesso viene proposto per “nulla togliere a chi segue IRC”!), sarebbe il passo decisivo per allontanare dalla scuola pubblica, ossia di tutti, quell’elemento ghettizzante che e’ l’IRC, che divide i figli in base ai convincimenti e al conformismo dei genitori.

Roberto Grendene
Padre di due figli per i quali ha scelto l’IRC, e per i quali ha lottato inseme agli insegnanti per avere un’ora alternativa didatticamente valida. Non a caso altri che avevano scelto l’IRC stanno ora passando all’ora alternativa…

Roberto Grendene

«Non trovo scandaloso che si insegni cosa sono e cosa sono stati il cattolicesimo, l’induismo, l’islam, l’ebraismo…»

aggiungo all’elenco anche l’agnosticismo e l’ateismo, ovviemente.

Un corso di “concezioni del mondo”, di “etica laica e religiosa” non troverebbe in me opposizione, se fatto da insegnanti scelti in base alle loro competenze e capacita’ pedagogiche (e non per la loro moralita’, giuducata dal vescovo) e se fatto compatibilmente all’eta’ degli allievi.

Roberto Grendene

monia

sono daccordo con roberto grandene,però non trovo sbagliato frequentare l’ora di RC,io al liceo,benché già fossi atea,lho sempre frequentata un po’ per conoscere più da vicino la mentalità bigotta cattolica e soprattutto per far vacillare la fede alla mia prof che mi ha invitata più volte ad abbondare l’ora d RC! 🙂 ma non ho ceduto! 😉

Roberto Grendene

@monia

Al liceo, in effetti, e’ tutta un’altra storia.
Io ho bimbi di 5 e 7 anni, li voglio tenere ancora con una mente aperta: non li sottopongo a indottrinamenti di nessun tipo (non mi sogno di iscriverli all’UAAR, tanto per dire)

Comunque anche al liceo, se vuoi conoscere da vicino il cattolicesimo o l’ebraismo, puoi far visita ad una parrocchia o ad una sinagoga, e fare due chiacchiere col prete o il rabbino.
Puoi fare lo stesso con l’UAAR, passando da una sede di circolo…

Ciao
Roberto Grendene

monia

roberto grendene: certo però vuoi mettere il divertimento che c’è nel far infuriare la prof di religione o metterla in imbarazzo,davanti all intesa classe, perché non ti sa rispondere?! 😉 cmq battute a parte, tenere i propri figli lontani da indottrinamenti vari giova sempre, soprattutto a loro! ps. purtroppo nella mia città non c’è un circolo UAAR

benjamin

Tanti omosessuali e altre persone sono cadute in nevrosi e i psicosi a causa dell insegnamento dell IRC. Fatevi un giro nelle cliniche psichiatriche. bisognerebbe ammazzare il clero e i fessi che gli danno retta VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Roberto Grendene

monia: «battute a parte, tenere i propri figli lontani da indottrinamenti vari giova sempre»

i piccolo hanno curiosita’. E’ bene fare conoscere, ma con le giuste precauzioni.
Mia figlia, all’eta’ di anni, diceva di sentirsi esclusa “perche’ tutti gli altri andavano a messa” e ci voleva andare anche lei. Le ho detto, certo, invece di un bel giro in bici domenica mattina ti ci porto. Ha cosi’ assistito alla messa della domenica mattina, rendendosi conto della noia e dell’assenza di compagni di classe. Voleva andarsene prima del termine: le ho detto che la capivo ma aveva fatto una scelta e quell’ora sarebbe stata spesa li’. Al termine le ho detto che sarei stato disponibile ad accompagnarla altre volte, anche se a mio avviso erano cose da affrontare piu’ avanti con l’eta’. Mi ha detto che ci avrebbe pensato piu’ avanti (poi la sentivo parlare con le amichette narrando della noia che era la messa). Notare che io non ho parlato male del prete o dei fedeli presenti. Ho detto solo che io preferisco fare altre cose.

Ciao
Roberto Grendene

monia

roberto grendene: se ci fossero più genitori come te, ci sarebbero meno bambini confusi, intolleranti e infelici. complimenti.

Rosmy

Quello che scrive certa gente che si estranea dal discorso FEDE e solo una puerile voglia di sentirsi applauditi del rifiuto a qualcosa che non si potrà capire cosi banalmente e perchè hanno già un Dio che impera, se stessi! Ma siccome sono cembali rotti non possono capire con il loro superego e proprio per questo sono tra quelli che il Vangelo dice: -hanno orecchie e non odono e hanno occhi e non vedono. Perciò poco da vantarsi. Il modo migliore per amare ed educare un figlio è insegnare il rispetto per ciò che non si conosce, io non pretendo che mio figlio creda perchè la fede è un amore che non si impara sui libri e proprio perchè è amore non si impone.
E poi Roberto avresti preteso che tua figlia capisse quello che tu non hai capito? La messa non è uno spettacolo ma celebra una Presenza che non si tocca e non si vede ma che è reale per chi la vive, non per quelli che ne parlano.

raphael

*roberto grendene
è esattamente ciò che intendo fare con i miei figli.
Mi sta bene anche l’ora alternativa purchè si spezzi in qualche modo la catena, anche se sono del parere che in una realtà così piena di richiami al cattolicesimo e dunque così condizionante essa serva solo ad isolare, a ghettizzare.
Preferirei invece, che l’ora di religione cattolica fosse sostituita con educazione civica o storia delle religioni o altro che stimoli il confronto. In una società multietnica e pluriculturale, come si appresta ad essere quella nostra, mi pare essenziale per favorire l’integrazione ed eliminare le divisioni fra i gruppi che fatalmente si formeranno.

Jean Meslier

Perciò poco da vantarsi. Il modo migliore per amare ed educare un figlio è insegnare il rispetto per ciò che non si conosce

Non mi pare che Roberto abbia insegnato il disprezzo per la messa.

Rosalba Sgroia

Una volta la mia ex suocera megera bigotta e non religiosa portò mia figlia di 4 anni a messa…Tornata a casa la piccola mi disse: Mamma mia…che pizza, uno vestito da donna parlava sempre con il microfono, cantava e noi sempre zitti. Che pizza mamma. Tu non mi ci porti, vero?

😀
Bella di mamma!

Rosalba Sgroia

Il non religioso attribuito a quella donna cattolica, bigotta, mi è d’obbligo per rispettare quei religiosi che hanno rispetto per gli altri e che non impongono nulla agli altri, specie se piccoli…
E devo dire…che qualcuno ne ho conosciuto.

cartman666

Scusate il leggero O.t. ma esiste pure dalle vostre parti il malcostume dei preti che mettono altoparlanti fuori dalle chiese per far sentire a tutti le loro insopportabili litanie? Io, tra l’altro abito vicino un parco pubblico,e vicino pasqua mi capita di essere svegliato da un prete col microfono che spara le sue litanie ad alta voce, MA PER LA MISERIA AVETE UN MILIONE DI CHIESE INUTILIZZATE, STATE AL COPERTO INVECE DI ROMPERE!!!!

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