I Dico piacciono a un italiano su due

Due questioni emerse in questi giorni sembrano minare la coesione e la solidità del governo. La prima è costituita dal progetto sui Dico. Come si è già rilevato, la maggioranza assoluta della popolazione si dichiara decisamente favorevole sul principio ispiratore della legge: l’attribuzione di molti dei privilegi dei coniugati anche alle coppie conviventi non sposate. Il consenso è però per lo più rivolto alle sole unioni eterosessuali: la concessione di diritti alle coppie gay è vista da gran parte degli italiani (compresa una quota significativa dell’elettorato di centrosinistra) con molto minor favore. Anche per questo, in diversi settori dell’elettorato si sono diffusi atteggiamenti di ostilità (o di delusione) nei confronti della proposta di legge governativa, inevitabilmente frutto di compromessi. L’elettorato è praticamente diviso a metà, tra favorevoli e non al provvedimento. I contrari si trovano in misura maggiore tra chi ammette di essere poco al corrente dell’effettivo contenuto della legge: ma sono numerosi anche tra chi afferma di conoscerla bene. Ancora, i critici sono ovviamente più nel centrodestra (con una presenza rilevante, tuttavia, tra gli indecisi e i tentati dall’astensione), ma si trovano in misura significativa anche tra i votanti per il centrosinistra, con una particolare accentuazione nell’elettorato della Margherita, ove raggiungono il 40 per cento. […]

L’articolo di Renato Mannheimer è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera

3 commenti

ProfumoLavanda

La notizia mi è giunta prima che leggessi l’articolo sull’UAAR,perchè verso le 12 ero in casa per sistemare delle cose di lavoro e passando canale ho lasciato su Italia Uno dove l’improbabile opinionista,Paolo Del Debbio conduceva il suo breve rotocalco che si presume faccia statistiche su quello che agli italiani piace o meno(..statistiche derise da il simpaticissimo Gene Gnocchi che fino all’anno scorso lo imitava in tal senso:facevano vedere una serier di ragazzi e alla domanda- per esempio-“ti piace più il accao o la vaniglia”? loro rispondevano “..Prodi è un cagone e mi fa schifo!”..segno che non sono solo io ad aver percepito una leggera faziosità in quella trasmissionaccia che per fortuan dura cinque minuti..).

Il Tema di oggi era “Siete d’accordo con i DiCo”?..ma la domanda posta alla gente era “Siete per il matrimonio gay”?…..ovviamente c’è stao un plebiscito di “no” da un pò tutta l’Italia,fatta eccezione della Sardegna che si è scoperta più aperta degli altri.Da qui comprendi quanto possano essere false le staistiche se poi le domande vengono poste in questo modo e se poi ci mettiamo che in un montaggio si infilano solo le cose che ci piacciono è chiaro che le interviste risultano tutte false o parzialmente false..(io non posso mai dimenticarmi quelli della trasmissione “Sex and The City” condotta su La7 che fermarono una mia amica e gli fecero prima la domanda,poi le dissero come avrebbe dovuto rispondere mettenmdogli qualche cosa che aveva detto pure lei e dopo la ripresero fingendo che tutto fosse spontaneo e realistico..).

Ma la cosa più aberrante sono le conclusioni di Del Debbio che dice “è stata una legge inutile che gli italiani non volevano(e no Prodi l’ha fatta per me e per i miei amici..tanto noi valiamo ..ehhh..hai voglia!..leggere con ironia..)e che servirà a dare figli ai gay e noi non ci stiamo!”(..ma noi chi?,BOH?!..lui è Berlusconi?)…mi viene il dubbio che Del Debbio non solo sia fazioso,ma che non abbia letto manco per il cavolo i DiCo che non solo non ci daranno le adozioni,ma è stato decurtato di tanti altri punti fondamentali…

zumpappa

I COMUNISTI SON SEMPRE BOLSCEVICHI E NON SI SMENTISCONO MAI
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Mastella si rifiuta di votare i “di.co”? Parte il primo avvertimento.

Mastella iscritto nel registro degli indagati
Scritto da Redazione (Fonte Goal.com)
domenica 11 febbraio 2007

La notifica è giunta ieri, direttamente a via Arenula, sede del ministero della Giustizia. A consegnare al Guardasigilli, Clemente Mastella, un invito a comparire presso gli uffici della procura di Napoli sono stati due agenti di polizia giudiziaria.
Bancarotta fraudolenta: è questa l’accusa che il sostituto procuratore Vincenzo Piscitelli ipotizza per fatti legati alle vicende che precedettero e accompagnarono la Società sportiva calcio Napoli al fallimento, sancito nell’estate del 2004 con una sentenza dal Tribunale. L’iscrizione nel registro degli indagati di Clemente Mastella rappresenta un atto dovuto. Tra le prime mosse dell’indagine sul crac del Napoli c’è stata infatti l’acquisizione documentale che ripercorreva gli anni a cavallo tra la fine del 1990 e il 2002. Centrale, in questa fase, è la gestione societaria che vedeva nel consiglio di amministrazione Giorgio Corbelli (presidente), Clemente Mastella e Dario Boldoni (vicepresidenti), lo stesso Corrado Ferlaino e altri quattro consiglieri: l’ex presidente della Corte costituzionale, Antonio Baldassarre (nonché ex presidente della Rai), Andrea Abbamonte (attuale assessore regionale campano), Sandro Ferraro e Paolo Francia (dimissionario).
Per la Società sportiva calcio Napoli erano gli anni difficili seguiti a quelli del trionfo calcistico e sportivo. Anni caratterizzati soprattutto dal tentativo della dirigenza di individuare e coinvolgere in un più generale disegno di recupero finanziario e di immagine personalità di prestigio provenienti dal mondo della politica, dell’Università e della cultura. Un’operazione di maquillage che, almeno nelle intenzioni di chi la promosse, tentava di far risalire alla società una china pericolosa. Il ruolo del Guardasigilli – fa notare la difesa – fu tuttavia in quel periodo che lo vide far parte del consiglio di amministrazione della società sportiva molto limitato. Mastella partecipò infatti a non più di due sedute dello stesso consiglio. Tanto è però bastato a far rientrare il suo nome accanto a quelli dei consiglieri di amministrazione che con lui fecero parte dell’organismo societario, nel registro degli indagati. A questo punto il pubblico ministero, dopo aver acquisito tutta una serie di atti e documenti relativi alla vicenda del fallimento del Napoli, ha deciso di passare alla seconda fase delle indagini. Di qui la convocazione di Mastella in Procura. Il Guardasigilli potrebbe essere ascoltato dal magistrato già la prossima settimana. «Naturalmente – commenta il professor Elio Palombi, che assiste il ministro della Giustizia – Mastella è amareggiato da questa vicenda. L’aver ricevuto un invito a comparire lo ha fatto trasecolare».

Ernesto

“Il consenso è però per lo più rivolto alle sole unioni eterosessuali: la concessione di diritti alle coppie gay è vista da gran parte degli italiani (compresa una quota significativa dell’elettorato di centrosinistra) con molto minor favore.”

CHE STRONZI!

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